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Re: [pace] elezioni elezioni. e domani?
- Subject: Re: [pace] elezioni elezioni. e domani?
- From: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
- Date: Tue, 15 Apr 2008 10:49:12 +0200
Caro Tiziano, credo che tu abbia molta ragione in questo lucido e preoccupato intervento. Non credo che sia morta la nonviolenza, che non era affidata solo alla tattica di un partito e al momento di san Servolo, ma vive in uno strato profondo, che deve organizzarsi e manifestarsi meglio. Il suo cammino, è vero, deve essere una vera alternativa globale, ma è un cammino, non un volo, non un colpo d'ala. Il voto, le coalizioni, i tentativi, il lavoro quotidiano di ricerca-formazione-azione fanno parte del cammino. Pensiamo ancora, insieme. Ciao, Enrico ----- Original Message ----- From: "tiziano cardosi" <tcardosi at indire.it> To: <pace at peacelink.it> Sent: Tuesday, April 15, 2008 9:34 AM Subject: [pace] elezioni elezioni. e domani? > Spero di non esser fuori tema e di non far imbestialire nessuno. Prego > il moderatore di dirmelo. Ma mi pare che non si possa tacere del > disastro della sinistra se si vuol lottare per la pace. > Non voglio rientrare nella polemica voto/nonvoto, ma credo che accusare > del disastro chi non ha votato arcobaleno questa volta sia miope: si > sbagliano le causa con l'effetto. Il disastro della sinistra è stato > solo sancito da queste elezioni; il disastro risale a molto prima, > risale alla scelta di non essere sinistra alternativa, ma interna a > questo sistema che ha guerra, ingiustizia, distruzione della sua > costituzione. Se vogliamo la "pace" è certamente necessario uno sforzo > personale e di coscienza, ma è altrettanto indispensabile che le scelte > politiche siano conseguenti. > Ieri sera ho acceso un po' la TV per vedere a che punto si era. Su la7 > hanno chiesto a Bossi il perché della sua grande vittoria. Ha risposto: > "Abbiamo vinto per i gravi errori della sinistra: hanno promesso il voto > agli immigrati, cosa di cui non frega nulla a nessuno, ma ai lavoratori > hanno scippato il tfr e spolpato ancora le pensioni. Il proletariato (ha > proprio detto proletariato!) ha preferito noi". Mi pare una analisi un > po' rozza e razzista, ma efficace. > > Ma c'è un'altra cosa che mi sta facendo pensare molto come amico della > nonviolenza. Camillo Coppola ha postato un messaggio molto polemico di > soccorsopopolare. C'è un punto che vorrei rimarcare: > > "Oggi più che mai > si capisce quale follia, quale strada demente sia quella imboccata non > a caso a san Servolo ( l'antico manicomio di Venezia dove Bertinotti e > il movimento hanno alzato la bandiera arcobaleno della nonviolenza per > gli sfruttati e gli oppressi nel bel mezzo di una bastonatura generale > nei loro confronti)" > > A san Servolo ci andai, ne fui contento, speravo in un percorso di > crescita, speravo che quella scelta fosse una riflessione seria sugli > errori della sinistra novecentesca (quella che ha portato agli > stalinismi, cioè alla fine della sinistra reale). Invece fu una scelta > di "moderazione"; si scelse la "non violenza", il solo rifiuto della > violenza dimenticando la parte positiva, quella che pretende > partecipazione diretta degli esseri umani alle lotte, alle scelte, alla > vita collettiva; in una parola l'omnicrazia. Si fece una scelta solo > culturale della nonviolenza, dimenticandone la valenza e la > rivoluzionaria portata politica. > Il dopo ha dimostrato tutto questo. Nella mia città sono rimasto sempre > vicino ai partiti di sinistra, ho visto come i dirigenti hanno > privilegiato, sia a livello locale che nazionale, scelte calate > dall'alto in conflitto con i desiderata della base. Non a caso è da > Firenze che è partita la fronda dissidente di Rifondazione. Sui motivi > di questa scelta ci saranno, ci dovranno essere, riflessioni per capire > perché questo è successo, ma non è questo il momento. > Quel che mi fa paura adesso è che la condanna di questa sinistra insulsa > è anche la condanna della nonviolenza. La frana di questa castettina > politica rischia di trascinare con sé anche tutta la ricchezza che > potrebbe essere il metodo e il pensiero nonviolento. Subito dopo il voto > si parla già di "follia della nonviolenza"! > La cosa mi fa davvero paura per due motivi: il primo è che si rischia di > tornare ad una sinistra machiavellica e bellicista, anche se ben > intenzionata, anticamera sicura di un neostalinismo se arrivasse mai al > potere; il secondo è che non potrà mai germogliare un nuovo modo di fare > politica in cui i programmi si costruiscono con le persone, con donne e > uomini, che vivono nella collettività; insomma il rischio è che muoia la > nonviolenza o che finisca imbalsamata (sempre morta comunque) come > cammeo sul petto di vuol sembrare un politico per bene ed educato. > Pontara nel suo ultimo libro (l'antibarbarie) è molto lucido e chiaro: > ci sono molti elementi che fanno presagire l'avvento di un neonazismo > (dico "neonazismo"!). Propone come unico e ultimo antidoto la > nonviolenza. Credo abbia ragione. La risposta novecentesca ai cataclismi > del capitalismo è stata la nascita di un blocco che ha assunto troppi > elementi del sistema che voleva combattere, per esempio l'accettazione > della guerra e dei metodi di dominio dell'oligarchia borghese. > Mi preoccupa molto che chi rimane a sinistra non faccia e non voglia > fare una riflessione su questo passato e che si ripropongano le stesse > parole d'ordine come se lo stalinismo non fosse mai esistito. > Mi preoccupa molto anche l'insipienza di noi nonviolenti che al massimo > ci limitiamo a "voler portare i nostri contenuti nelle istituzioni". > Davanti all'emergenza che abbiamo dovremmo drizzare la schiena e essere > coscienti che la nonviolenza, la lotta con e per la verità, con e per la > giustizia sono l'unico antidoto contro la barbarie che è già arrivata e > sta dilagando. Per ora solo culturalmente e con accenni di disastro > sociale, ma credo di non sbagliare prevedendo che l'attuale > ineguaglianza è nulla in confronto a quello che si sta preparando. > In questa lista credo siano pochi quelli che non arrivano alla terza > settimana (io ci arrivo ancora) e questo forse non ci fa percepire bene > il baratro su cui siamo affacciati: sociale e ambientale. L'aumento del > prezzo di riso e grano è provocato anche da problemi ambientali, ma > soprattutto dalla speculazione che forza sulla leva dei prezzi > investendo in futures sui cereali, dopo aver fatto tanti disastri con i > subprime. Intere nazioni stanno scoppiando dalla fame, si preparano > migrazioni di massa che nessuno, nemmeno le portaerei o Bossi, > fermeranno. O abbiamo la forza di dire che il mercato non regola nulla, > ma che desertifica terra e umanità, o non serviamo a nulla. O abbiamo la > forza di proporre alternative economiche, politiche a questo inferno o > siamo condannati a morire come servi sciocchi. > Credo sia un momento cruciale della storia del nostro paese e del mondo. > O sappiamo proporre la nonviolenza come antidoto, come ALTERNATIVA al > sistema, o moriremo tutti assieme come stolti. > Forse mi sbaglio? Non so, questo è quello che penso e sento. > Un saluto > TC > > camillo.coppola at tin.it ha scritto: > > 2) Quelli che stavolta non si sono turati > > il naso siamo noi "estremisti" che ci siamo stufati di farci prendere > > per i fondelli da una serie di opportunisti che hanno gettato ogni > > tradizione di resistenza e di lotta del movimento operaio alle ortiche, > > che hanno gettato via le bandiere rosse, la falce e martello, ogni > > riferimento al socialismo e al comunismo ( dichiarati correnti > > culturali). Non siamo andati a votare tout court, lo abbiamo detto e lo > > abbiamo fatto E adesso proclamiamo e gridiamo: voi arlecchini che avete > > portato la sinistra allo sfacelo che avete annacquato e controllato la > > spinta di Genova, che avete portato tutta la battaglia sul piano > > parlamentare, che avete alzato le mani e innalzato la non violenza a > > credo assoluto a insegna mentre l'avversario ci martella violento, voi, > > andatevene fuori dalle palle. Non il solo scandaloso Bertinotti ma > > tutti voi portaborse dovete tirarvi da parte. E comunque niente cari > > saluti a Bertinotti che vergognosamente se la batte dopo aver condotto > > un bel pezzo di sinistra all'abiura e alla catastrofe. Oggi più che mai > > si capisce quale follia, quale strada demente sia quella imboccata non > > a caso a san Servolo ( l'antico manicomio di Venezia dove Bertinotti e > > il movimento hanno alzato la bandiera arcobaleno della nonviolenza per > > gli sfruttati e gli oppressi nel bel mezzo di una bastonatura generale > > nei loro confronti) > > > > > > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://web.peacelink.it/policy.html > >
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