R: [pace] ELEZIONI:HO RIFIUTATO LA SCHEDA



Se mi è consentito, Giacomo, esprimo qualche considerazione:

1. I martiri a cui ti riferisci hanno dato la vita non per il diritto di
voto fine a se stesso ma per la democrazia. A non rispettarli ora e' chi
mortifica la democrazia tradendo la fiducia dei votanti e non chi si rifiuta
di votare perché crede fermamente nel tradimento dei valori e degli ideali.

2. Il "non voto" di Marco non ha contribuito affatto ad alzare le soglie di
sbarramento perche' queste ultime sono calcolate sul totale dei voti validi,
da sempre in tutte le leggi elettorali, anche nell'ultima (per quanto
vergognosa), vedi Art. 83 Legge n. 270 del 2005
(http://www.politicaonline.net/elezioni/legge_elettorale_270.htm)

3. Se, come credo, abbiamo in comune il rispetto per le idee degli altri,
come fondamento della stessa democrazia, chiedo a tutti i votanti di non
condannare con facili giudizi (mancanza di senso civico, antipolitica, ecc.)
chi come Marco e come me ritiene che, paradossalmente, proprio per difendere
la democrazia sia necessario non contribuire a legittimare questo sistema
che, secondo me, poco ha da spartire con la democrazia.

4. I cambiamenti, purtroppo e/o per fortuna, ci saranno comunque! Avranno
origine e radici nei cambiamenti culturali ed i governi, ultimamente, a
prescindere dal loro colore, sembrano solo in grado di rallentarli! Ritengo
sia un dovere civico impegnarsi a sostenere quei cambiamenti utili ad
affermare i diritti umani, la pace nel mondo, la difesa dell'ambiente, la
legalità ecc. e se ritengo che il voto contribuisca a rallentare tutto cio'
ho il dovere civico di non andare a votare.

Buon voto invece a chi ritiene il contrario.
Mario Quarto


-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto
di Giacomo Alessandroni
Inviato: domenica 13 aprile 2008 19.46
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] ELEZIONI:HO RIFIUTATO LA SCHEDA

Carissimi,
mentre posso condividere parzialmente il gesto di Vittorio, non condivido
quello di Marco e vi spiego perché.

1. Ci sono persone che hanno dato la vita affinché noi potessimo avere il
diritto di voto. Non votare - nella mia mentalità - equivale a non
rispettarle. Tuttavia Vittorio ha esercitato il diritto di voto, di più: non
ha votato né scheda bianca, né nulla. Così facendo il suo voto viene
conteggiato tra i "non voti", concorre al quorum e rende più difficile per i
partiti superare la soglia di sbarramento.

2. Non votare affatto, invece, è un regalo a chi vuole fare della politica
non una "res publica" ma un affare privato. Per questo dico che votare è un
dovere civico.

Mi fermo qui.

Giacomo Alessandroni
Segretario di PeaceLink


Vittorio Di Giacinto wrote:
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