Re: [pace] 264° ora in silenzio per la pace



Scusate ma vi siete accorti che sabato 9 è già passato?

On 11 Jun 2007 at 18:26, norma wrote:

> Rete controg8
> per la globalizzazione dei diritti
> 
> Come la scorsa settimana, anche durante l'ora in silenzio di  domani
> (la 264°) sui gradini del palazzo ducale di Genova dalle 18 alle 19
> verrà promossa la partecipazione alla manifestazione che si terrà il
> prossimo sabato, 9 giugno, a Roma, contro la visita in Italia del
> presidente Bush e contro l'interventismo militare del governo Prodi.
> 
> Il treno per Roma partirà da Genova Principe il 9 giugno alle ore 8.42
> Il prezzo del biglietto sarà tra i 30 ed i 40 euro.
> 
> Per informazioni e prenotazioni:
> <mailto:norma.b at libero.it>norma.b at libero.it
> ----------------------------------------------------------------------
> ----------------------------------------------------------------------
> --
> 
> 
> 9 giugno tutti a Roma No Bush-No War Day - ore 15 piazza Esedra
> Contro la guerra globale permanente di Bush
> contro l'interventismo militare del governo Prodi.
> 
> Il presidente Usa, George Bush verrà in Italia il 9 giugno, su invito
> del governo Prodi per ribadire in questo modo la convinta alleanza
> militare e politica dell´Italia con gli Stati Uniti. Oggi il
> presidente Bush ha contro la maggioranza del popolo degli Stati Uniti
> ma mantiene l'appoggio delle lobbies militari, petrolifere e
> dell´industria delle armi.
> 
> Bush è l´estremo interprete della volontà di egemonia mondiale delle
> classi dominanti statunitensi, volontà che porta da decenni gli USA,
> indipendentemente dall´alternanza dei governi, ad intervenire
> militarmente ovunque, con truppe, colpi di stato, stragi e attentati.
> Questa volontà di dominio, che fa della guerra una vera e propria
> strategia politica con la capacità di esportare conflitti dall´Africa
> all´Asia, dall´America latina alla stessa Europa (Balcani), produce
> sudditanza politica e culturale. In Italia la destra considera Bush il
> proprio punto di riferimento ma anche il governo Prodi, eletto grazie
> anche ai voti del movimento no-war "senza se e senza ma", è orgoglioso
> dell´alleanza con tale amministrazione e si prepara a ricevere in
> pompa magna il presidente Usa a Roma. Questa subordinazione
> caratterizza anche l´organica politica di intervento militare che il
> governo Prodi sta praticando, sia pure nella versione "multilaterale",
> cioè "concertata" con le altre potenze. Un´internità alla logica della
> guerra che spinge a mantenere le truppe in Afghanistan, che ha
> aumentato vistosamente le spese militari (+13% nella Finanziaria), che
> vuole imporre a popolazioni unite nell´opposizione, nuove basi
> militari come a Vicenza (ma anche a Cameri e in altri luoghi in via di
> ampliamento), che partecipa alla costruzione di micidiali armi come
> l´aereo da guerra F35 o lo Scudo missilistico, e conserva le bombe
> atomiche disseminate nel nostro territorio, come a Ghedi e Aviano. E´
> questa subordinazione, politica e culturale, che ha abbandonato una
> delle esperienza più limpide del pacifismo italiano, quella di
> Emergency, tradita e sacrificata al governo Kharzai e ai suoi servizi
> segreti che detengono illecitamente Rahmatullah Hanefi. Ma la guerra è
> guerra indipendentemente dalle bandiere usate per condurla e va
> ripudiata, come il militarismo governativo, che ha riconfermato o
> promosso le missioni belliche. Per questo, come tanti e tante in tutto
> il pianeta e in mille forme, ci prepariamo ad accogliere Bush come si
> accoglie un vero e proprio guerrafondaio. Lo facciamo per i torturati
> di Guantanamo, per i bruciati vivi di Falluja, per i deportati, per
> quelli rinchiusi nei campi di concentramento in mezzo mondo. Ma lo
> facciamo anche per dire che esiste un´altra Italia. Un´Italia che vive
> già in un altro mondo possibile e concreto. E´ quella dei movimenti
> che si battono contro le basi militari, contro la devastazione
> ambientale, per i diritti sociali, contro i cpt. Che si batte contro
> la privatizzazione dell´acqua e la rapina dei beni comuni, contro le
> spese militari e il riarmo globale. Il 9 giugno quindi è un giorno
> importante per la ripresa del cammino del movimento no war nel nostro
> paese. Vogliamo il ritiro delle truppe italiane da tutti i fronti di
> guerra, Afghanistan in primis, la chiusura delle basi militari USA e
> NATO, la restituzione di quei luoghi alle popolazioni per usi civili,
> per giungere all´uscita dell´Italia dalle alleanze militari. Esigiamo
> la rimozione dal territorio nazionale degli ordigni nucleari e delle
> armi di distruzione di massa. Diciamo basta alle spese militari,
> rifiutando lo Scudo missilistico e i nuovi aerei da guerra, affinché
> le decine di miliardi di euro vengano usati per la scuola e la sanità
> pubblica, per i servizi sociali, per il miglioramento ambientale, per
> il lavoro e il sistema previdenziale pubblico. Pretendiamo che il
> governo Prodi ottenga l´immediata liberazione di Hanefi e restituisca
> ad Emergency il suo ruolo meritorio in Afghanistan. Proponiamo che la
> mobilitazione del movimento no-war - che ha già tre tappe importanti:
> la manifestazione contro la progettata base militare a Novara il 19
> maggio oltre a quelle di Aviano e Sigonella; le Carovane contro la
> guerra, che arriveranno a Roma il 2 giugno per protestare contro la
> parata militare sui Fori Imperiali; la mobilitazione europea contro il
> G8 di Rostock-Heiligendamm - culmini il 9 giugno una grande
> mobilitazione popolare a Roma che faccia sentire a Bush e Prodi
> l´avversione nei confronti delle guerre e delle corse agli armamenti,
> che DICHIARI IL PRESIDENTE USA OSPITE NON GRADITO e faccia sentire a
> Prodi il ripudio della guerra e del militarismo. Così come
> recital´articolo 11 della Costituzione. Ci uniamo alla popolazione di
> Vicenza per ribadire a Bush la più chiara determinazione e la più
> netta opposizione possibile a non consentire la costruzione della base
> Dal Molin. Inoltre lanciamo fin da subito la campagna perché sia
> garantita la possibilità a tutti coloro che vorranno manifestare di
> raggiungere Roma in treno. Invitiamo tutti a Roma, il 18 maggio alle
> ore 16,30 presso la facoltà di Lettere dell'Università di Roma per
> discutere di questo appello e preparare insieme una mobilitazione e un
> grande corteo popolare per il 9 giugno. Associazioni, reti
> Action-diritti in movimento, Associazione Sinistra Critica,
> Bastaguerra-Roma, Circolo Arci Agorà-Pisa, Campagna per la
> smilitarizzazione di Sigonella, Confederazione Cobas, Confederazione
> Unitaria di Base, Coordinamento Collettivi universitari La Sapienza,
> Collettivi universitari Roma 3, Collettivo studentesco T. Muntzer-To,
> Comunità resistente delle Marche, Disarmiamoli, Donne in Nero-Tuscia,
> Forum Palestina, Global Meeting Network (cso pedro - padova, cso
> rivolta - marghera, cso morion - venezia, capannone sociale - vicenza,
> s.o.a. arcadia - schio, cantieri di montecioRock - vicenza, ubik lab-
> treviso, cso bruno - trento, rete studenti - trento, cso crocevia
> alessandria, csoa gabrio - torino, cso terra di nessuno - genova, cso
> cantiere - milano, casa loca - milano, cs tpo - bologna, lab.occ. paz
> - rimini, cs fuoricontrollo - monselice, s.p.a.m. - parma, lab. aq16 -
> reggio emilia, rete degli spazi sociali - venezia giulia, esc atelier
> occupato - roma, astra19 - roma, lab. insurgencia - napoli, lab. diana
> - salerno, Movimento antagonista toscano, Ass. difesa lavoratori,
> tutte le sedi di YaBasta ) I Corvi, Laboratorio di resistenza alla
> guerra, Laboratorio studentesco di Salerno, Mondo senza guerre,
> Officina comunista, Partito comunista dei lavoratori, Partito
> Umanista, Rivista Erre, Rete dei Comunisti, UniRiot (Roma, Napoli,
> Bologna, Torino)
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