Caro Vito, se ci conoscessimo ci troveremmo più
d'accordo di quel che tu pensi.
Io non mi occupo di numeri, ma proprio di idee e
sentimenti, di cultura e volontà di pace nonviolenta.
Ma so che per far decidere in questo senso le
istituzioni politiche democratiche (necessarie) ci vogliono i
numeri.
Certissimamente: lavoriamo alle idee. Forse
verranno i numeri. Ma oggi non ci sono, malauguratamente.
Ragion di più per far crescere e rafforzare le
motivazioni umane profonde e la gestione nonviolenta dei conflitti per potere
delegittimare effettivamente la guerra.
Ciao! Enrico
----- Original Message -----
Sent: Friday, May 25, 2007 12:38 AM
Subject: Re: [pace] per il 9 giugno
Caro Enrico,
Credo che sia un errore pensare che le cose cambino "politicamente" se
per "politicamente" s'intende la politica dei numeri siano
essi voti, parlamentari, senatori,ecc.
Le cose cambiano senza quei numeri, soprattutto senza quei numeri.
Prima le cose cambiano e poi si contano i numeri e non il contrario. Sono
i cambiamenti che fanno i numeri e non il contrario.
Credo poi che non ci sia nulla di politico nell'affermare sempre e
comunque il ripudio alla guerra e alla violenza anche quando in apparenza e
solo in apparenza altri non intravedono alternative solo perché non si è in
grado d'immaginare alternative.
Il sentimento che muoverà le persone a partecipare alla manifestazione
contro Bush e contro il governo non è un sentimento politico.
Non c'è nulla di politico nell'immaginare un mondo senza guerra. Il
sentimento è molto al di là della politica, del pragmatico, della congiuntura,
di Montezemolo, Berlusconi, Prodi, Bush & Company.
Questo sentimento è sano e bello.
Caro Enrico farebbe bene anche a te!
Vito Correddu
Il 24/05/07, Enrico
Peyretti <e.pey at libero.it> ha
scritto:
Caro Cortesi,
ti ringrazio di questa comunicazione. Io sono
perplesso, ma sempre più vicino al tuo giudizio. Eppure, la divisione del
movimento per la pace è sempre esiziale. Il 9 il tema è Bush, non il
governo. Con questo, dobbiamo vedercela progressivamente, con un giudizio
sempre più netto, ma con quali alternative? dalla padella nella brace?
Non si tratta, come accusa ogni giorno Peppe
Sini, di volere la guerra, ma di non poter avere al momento prospettive
politiche per uscirne. Ciò non impedisce, anzi impegna, al giudizio sempre
più chiaro che crei quella possibilità.
Infatti, c'è differenza, e non è schizofrenia,
tra il vedere e il potere. Io vedo che questo modello di consumi è ingiusto,
ma - oltre il livello personale - non posso cambiarlo politicamente, perchè
non ci sono i numeri. Per ora.
Ora, poi, Montezemolo si candida a dare un
volto alla destra, più decente di quello di Berlusconi. Raccoglierà lo
scontento (che però è più sull'economia che sulla guerra)? Oppure le destre
hanno bisogno della volgarità del precedente? E tutto si giocherà ancora
a spese di una assente politica di pace.
Ti allego la risposta che ho dato ad un invito
per il PD.
Coraggio! Il tempo non si chiude mai.
Enrico
----- Original Message -----
Sent: Thursday, May 24, 2007 12:22
AM
Subject: Re: [pace] per il 9
giugno
A Enrico Peyretti
Caro Enrico, dopo gli scambi di pareri che abbiamo
avuto recentemente, e rinnovandoti il mio spirito di collaborazione, devo
però informarti della mia adesione alla manifestazione alternativa. Si
tratta di decisioni non facile, ma la mia è ormai convinta della
impossibilità di questo governo e di questa coalizione politica a
realizzare una svolta pacifista in politica estera; e della assoluta
urgenza di agire in modo decisamente antagonistico rispetto al trend
che uccide il mondo. Ti dovevo questa informazione. Saluti sempre cari e
solidali, Luigi Cortesi
----- Original Message -----
Sent: Wednesday, May 23, 2007 3:07
PM
Subject: [pace] per il 9
giugno
se
manifestando....
di Lidia
Menapace
23 maggio 2007
Quando ho saputo che in occasione della
visita in Italia di Bush, reduce dal G8 di Germania, era stata lanciata
una manifestazione e un'altra si preparava, ho aderito ben volentieri
all'iniziativa di un appello per far sì che le
manifestazioni si unifichino in una sola piattaforma e metodo e
percorso, ripristinando la consuetudine di comporre, attraverso il
consenso, la mediazione e il rapporto il più largo possibile,
l'agibilità politica di massa.
Mantengo questa posizione e
desidero agire nel senso detto sopra, dato che l'occasione mi
pare la più adatta a rilanciare la consuetudine di piattaforme
concordate, invece della concorrenza delle iniziative. Infatti due
manifestazioni inevitabilmente contrapposte, in
occasione della visita di Bush, mi sembrano una colossale
sciocchezza che "rafforza" Bush; in più, in questo momento,
sembrano lasciar intendere che agire secondo il modello Hamas-Fatah
sarebbe accettabile: invece è una sciocchezza addirittura tragica.
A me questo pare un momento nel
quale bisogna avere massimo il senso della importanza delle cose che
succedono e del simbolico attraverso cui le si rappresenta. Tutto ciò
che si può fare di articolato, molteplice, plurale nei contenuti e
nonviolento nel metodo è al livello -a mio parere- giusto: non si può
mancare a questa necessità storica.
Tra l'altro una piattaforma
ampiamente concordata dovrebbe ricevere dal prefetto di Roma una
accoglienza rispettosa del suo contenuto politico e
non una aprioristica proposta di polizia che provoca
paura nella popolazione: che politica della sicurezza è quella che
semina insicurezza anticipatamente? già si è visto a
Novara in occasione della manifestazione per Cameri, che la
paura predicata anticipatamente non aveva fondamento alcuno, come già
del resto accadde nelle manifestazioni contro
l'ampliamento del dal Molin. I nostalgici della
caserma di Bolzaneto come cabina di comando durante le
manifestazioni farebbero bene a fare cure
disintossicanti.
Se il prefetto di Roma
vuole rilevare e far sapere che è una consuetudine mai
interrotta quella di non manifestare davanti a palazzo Chigi, lo
dica e si vedrà. Sui percorsi si è sempre trattato. Ma non è
compito del prefetto valutare il grado di agibilità politica
di una manifestazione: suo compito è di
garantirlo al massimo compatibile con il diritto della
popolazione di non avere troppi percorsi interrotti.
No virus found in this incoming message. Checked by AVG Free
Edition. Version: 7.5.467 / Virus Database: 269.7.6/813 - Release
Date: 20/05/2007 7.54
Allegato
Rimosso
-- Non Osiamo Perché
Le Cose Sono Difficili; Le Cose Sono Difficili Perché Non Osiamo. - Seneca
|