Il 17 marzo in piazza contro la guerra. Lettera aperta



Il 17 marzo Tutti/e a Roma P.della Repubblica ore 15

Ritirare subito le truppe dall’Afghanistan e dagli altri fronti di guerra,
chiudere le basi, tagliare le spese militari

Lettera aperta del comitato promotore della manifestazione del 17 marzo

Se la momentanea risoluzione della crisi fa cadere i veli sulle intenzioni
del governo Prodi, i sanguinosi e atroci eventi di questi giorni confermano
le peggiori previsioni, ridicolizzando i tentativi di presentare la guerra
in Afghanistan come missione di pace. La manifestazione del 17 marzo assume
dunque un’importanza cruciale, ed è essenziale che sia fatta propria dal
maggior numero di persone impegnate contro la guerra.

I “12 punti” del governo Prodi non sono una novità ma il nocciolo duro del
programma pre-elettorale, in continuità con le politiche neoliberiste e
belliciste dei governi precedenti. Sono però, nel contempo, una chiara
sfida ai movimenti in lotta e alle opposizioni di sinistra. Viene preso di
petto il movimento contro la guerra con la riconferma delle missioni e
della base di Vicenza; e con esso i No-TAV, i No-VAT, gli ambientalisti; e
analoga funzione ha l’espulsione dal Prc di Turigliatto e il linciaggio dei
pochissimi parlamentari che non appoggiano il bellicismo governativo.

Tale sfida non è puramente politica. Essa si accompagna ad un tentativo di
criminalizzazione del dissenso ad ampio raggio. La gran parte dei massmedia
è attivissima in tal senso. Lo abbiamo visto in maniera eclatante alla
manifestazione per la Palestina del 18 novembre quando l’incendio di alcuni
pupazzi che rappresentavano militari (da parte di uno sparuto e marginale
gruppo di manifestanti) è stato usato per denigrare l’intera
manifestazione, per nasconderne i contenuti e criminalizzare i
partecipanti. Persino a Vicenza, dopo settimane di “terrorismo” preventivo
da parte di ministri e mass-media, uno striscione sugli arresti dei
presunti BR è stato usato, senza altrettanto successo, per attaccare
l’enorme mobilitazione.

E’ il caso, dunque, di sottolineare, per tutti/e coloro che parteciperanno
alla manifestazione del 17 marzo, che tali tentativi di oscuramento degli
obiettivi dell’iniziativa si potrebbero ripetere. La grande maggioranza del
mondo politico istituzionale e del sistema massmediatico cerca appigli
ovunque, con l’insopportabile ipocrisia di chi si scandalizza per uno
slogan sbagliato o per l’incendio di simulacri cartacei di militari mentre
accetta il massacro di centinaia di migliaia di persone reali.

Dunque, invitiamo tutte le forze e i singoli partecipanti alla massima
responsabilità, ad interpretare nella maniera più coerente ed efficace, con
slogan, striscioni o cartelli, la piattaforma di convocazione
dell’iniziativa, affinché risaltino i comuni obiettivi e non si diano
opportunità a chi intendesse usarla per speculare sulle strumentalizzazioni
dei massmedia e oscurarne i contenuti.

La manifestazione del 17 sarà pacifica e popolare, un corteo di donne e
uomini a viso aperto, al quale invitiamo tutte le forze e i singoli/e che
ne condividono i contenuti, i caratteri e lo spirito, per costruire insieme
un corteo di massa, colorato, pacifico ma determinato e intransigente
contro la guerra e chi la fa, la copre, la vota. Come a Vicenza vogliamo
ritrovare il popolo della pace, le sue parole e le sue pratiche.

Comitato 17 marzo

<mailto:nowar17marzo at libero.it>nowar17marzo at libero.it