verso il corteo del 17 Marzo-- COMUNICATO STAMPA di SEMPRECONTROLAGUERRA



COMUNICATO STAMPA di SEMPRECONTROLAGUERRA

Siamo i promotori ed i firmatari dell' Appello per il ritiro dei soldati italiani dall'Afghanistan" scritto e pubblicato lo scorso Dicembre sul sito "Il Dialogo <http://www.ildialogo.org/>".

Da allora ben oltre 2000 persone hanno firmato il nostro appello, condividendone lo spirito e le convinzioni fondanti del nostro agire quotidiano.

Consideriamo la Guerra un crimine contro l’Umanità in quanto include, per definizione, la distruzione di vite umane e l’accettazione della soppressione dei propri simili “come mezzo di risoluzione delle controversie”.

Dalla fine del 2001 ad oggi, la guerra in Afghanistan ha causato più di 50.000 vittime. Dall’ inizio del 2007 ci sono stati *almeno** **600 morti, a cui si aggiungono le decine e decine di morti e feriti degli ultimi sette giorni di combattimenti per l’ avvio dell’ operazione militare Nato-Isaf “Achille”. *

Questa ci pare una semplice descrizione dello stato di cose: una constatazione,non un’interpretazione. La "guerra al terrorismo" è una realtà insensata poiché si traduce in aggressione armata ad un paese. L’idea d’ instaurare con le armi democrazia e diritti, ha esibito nei fatti il suo fallimento. Anche per chi non la "ripudia", anche per chi la sostiene, la guerra in Afghanistan non riesce a enunciare propri obiettivi condivisibili, realistici, raggiungibili. Né la guerra al terrorismo, né la condizione dei diritti delle donne Afgane, né la lotta al narco-traffico, hanno prodotto dei risultati apprezzabili, anzi assistiamo oggi sotto il governo dell’ Alleanza del Nord, sostenuto dagli Usa, ad un forte peggioramento sia della sicurezza del paese, in mano ormai ai terribili signori della guerra, sia delle condizioni delle donne Afgane, prive di libertà come al tempo del regime Talebano, sia all’ aumento dei traffici illeciti di droga.

Una guerra di fatto volta al controllo strategico e allo sfruttamento delle risorse economiche dell’ area e contraria dall’ inizio alla legalità internazionale, alla quale il Governo Italiano ha aderito violando l’ articolo 11 della Costituzione Italiana .Una scelta che è stata decisa per mera subordinazione e viene sostenuta per "non essere esclusi dal governo del mondo".

L’Italia potrebbe realisticamente essere un soggetto attivo di politica internazionale connotato da una volontà incondizionata di pace,da un assoluto ripudio della guerra. Confermando la partecipazione alla guerra in Afghanistan, il governo Prodi rinuncia a costruire questa identità per sottomettersi e conformarsi a scelte già risultate devastanti. La disponibilità alla guerra non è "un" tema paragonabile ad altri, ma definisce in maniera essenziale e decisiva la natura culturale fondante dei soggetti politici che compongono il Governo attuale , il quale ha varato una finanziaria che stanzia 1 miliardo e 700 milioni di euro in sostegno alle spese militari.

Siamo convinti che il movimento per la pace - e dunque contro la guerra - non ha "governi amici" a priori. Deve in ogni caso sottrarsi a "comprensioni" o "crediti di fiducia". Da qui è nata la necessità di riprendere la parola ,lanciare l’ Appello e vedere cosa succedeva.

La risposta che abbiamo ricevuto alla nostra iniziativa ci ha sorpresi molto positivamente. Abbiamo pensato che non potevamo lasciare tante risposte solo come firme in coda ad un appello. E così ci siamo trovati lo scorso 18 febbraio a Vicenza, il giorno dopo la grandiosa manifestazione del 17, assieme a molte altre donne ed uomini provenienti da varie città. Abbiamo discusso e scritto DAL BASSO, un’agenda comune per il futuro, iniziando ad ascoltare tutte e tutti, perché un altro mondo sia davvero possibile.

Ci siamo dati appuntamento lo scorso 3 Marzo a Firenze in cui abbiamo deciso di promuovere una campagna sul Disarmo diffusa, azioni dirette e di boicottaggio delle ditte che lucrano sulla guerra e che costruiscono le basi militari, come quella di Vicenza, e di tentare di fare una mappatura del movimento contro la guerra presente in Italia.

Inoltre abbiamo aderito come Assemblea di SEMPRECONTROLAGUERRA alla manifestazione del 17 Marzo “Per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e da tutti i fronti di guerra”. Saremo presenti a Roma con in mano dei cartelli con l’ immagine che riproduce la scheda elettorale, con la scritta riportata sopra “MAI PIU’ UN VOTO DI GUERRA”.

13 Marzo- Firenze

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