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non si voterà
- Subject: non si voterà
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Thu, 22 Feb 2007 10:32:11 +0100
Lascio anonima, per rispetto della privacy, una risposta al nostro comunicato sulla crisi di governo. "Se si preferisce Berlusconi a Prodi, lo si dica con chiarezza. E' già avvenuto un'altra volta: volete che la cosa si ripeta? Non si fa politica (e neppure si costruisce la pace) con la sola proclamazione dei principi, "accada quello che può"; ma soltanto con un faticoso lavoro di mediazione di fronte alla complessità della realtà, non dimenticando che siamo in democrazia, e che questo implica attenzione a una pluralità di posizioni presenti nella società". Mie osservazioni Tranquilli, cari amici, che non stiamo affatto gioendo e brindando alla salute del ritorno di Berlusconi. Di cui molti di voi danno per certa, non a caso, la vittoria elettorale. Ma se il cavaliere e' tornato a brillare nel cuore di molti italiani, di chi e' la colpa, di grazia? Non c'entra nulla il modo di governare di Prodi, D'Alema e oligarchia regnante? I "manovratori" che abbiamo lasciato alla guida indisturbati avrebbero voluto continuare a deragliare senza intoppi. Ma continuando cosi', ci avrebbero regalato non una vittoria risicata delle destre, ma un loro trionfo all'80% dei voti (se va bene). Vediamo di svolgere qualche ragionamento. Ipotesi A. Non si andra' alle urne, io credo, anche se questo quadro politico è confuso e non si può essere certi di nulla. Ma poniamo si sia chiamati presto a nuove elezioni. Quale sarebbe, secondo voi, il programma ufficiale dell'Unione? Come ci verrebbero a chiedere il voto, con il problema di recuperare e acquisire consensi? Direbbero: vogliamo la base di Vicenza (70% italiani contro) o prometterebbero di non costruirla più? Oppurre: restiamo a combattere in Afghanistan (60% italiani contro) nelle retrovie oppure ce ne andiamo? Non c'è bisogno di essere Einstein per dare la risposta: se vogliono vincere le elezioni verrebbero stavolta a prometterci il ritiro delle truppe dai teatri di guerra e la revoca dei permessi per la base USA sul Dal Molin. (Analogo discorso può essere fatto sui PACS o su tanti temi sociali "maggioritari", non minoritari). Sorgerebbe a questo punto il dubbio, che mi ha posto telefonicamente Tiziano Tissino. Ma il popolo di centro-sinistra voterebbe ancora della gente che si è sputtanata, che non è più credibile? Una parte si', una parte no. Qual'e', secondo voi, la piu' intelligente? Bisognerebbe, per recuperare tutto il voto, presentare candidati credibili al posto di questi qui che si sono "sputtanati". Cinzia Bottene, per fare un esempio (perdonami, Cinzia se ti tiro in ballo!), ad occhio e croce risulterbbe credibile per un NO alla base di Vicenza... Un fatto e' chiaro. Il gruppo dirigente dell'Unione - se si torna a votare - avrebbe fallito politicamente. Quindi dovrebbe passare la mano all'opposizione interna: si fa questo in ogni democrazia matura... Dovrebbe valere l'alternanza anche dentro le forze politiche. Ipotesi B. La crisi politica che si è aperta viene risolta con qualche pastrocchio sponsorizzato dai "poteri forti" che vogliono attuare le "riforme" caldeggiate dal Sole 24 Ore. UDC e "Volenterosi", ad es., sostituiscono Rifondazione che resta fuori. In questo caso succederebbe che un NO alla base di Vicenza, in Parlamento, vedrebbe subito almeno i voti di Rifondazione. Attualmente invece raccoglie voti zero. La speranza, anzi, e' che non si voti nemmeno! Esprimendo dei contenuti chiari, nero su bianco, alle camere, si avvierebbe comunque un meccanismo di rincorsa del consenso reale da parte delle forze politiche. Si ridurrebbe comunque, con questo "gioco", lo scarto abissale, surreale, della rappresentanza cosi' come si configura oggi... Senza contare che, alla fine, quello che decide è la determinazione popolare. Se il popolo di Vicenza non molla, ad es., e continua a catalizzare la solidarieta' di tutta Italia, la nuova base non si fara', Prodi e Berlusconi volenti o nolenti. L'importante e' manifestare dal basso, mi ricorda il mio amico Mao Valpiana. Si', questo e' determinante dal punto di vista del "movimentista", che comunque un po' di attenzione a quello che succede alle istituzioni la deve sempre prestare. Altrimenti non si farebbe eleggere in un consiglio regionale, vero Mao? Le vere conquiste sociali nascono con l'unita' popolare dal basso. I diritti che ancora (forse per poco) ci restano li dobbiamo alle battaglie politiche e sindacali della sinistra quando era all'opposizione. Ma ora le oligarchie del centro-sinistra vorrebbero governare per toglierceli. E pretendono persino di essere ringraziate, altrimenti torna il Sig. Jones! Noi dovremmo essere felici di aiutarle a sfruttarci al posto del Sig. Jones (vedi Orwell, La fattoria degli animali)...
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