Re: [pace] forse non sarà domani
- Subject: Re: [pace] forse non sarà domani
- From: mario bonica <ibacon at libero.it>
- Date: Fri, 12 Jan 2007 21:37:21 +0100
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La corte di cassazione conferma l’unica verità possibile su tutte le stragi e i misteri della prima e seconda repubblica italiana: nella strage di Ustica non ci sono colpevoli. E le vittime? Peggio per loro che si trovavano su quell’aereo la sera del 27 giugno dell’80 e non un altro giorno fra i tanti! Peggio per loro che credevano di essere cittadini di uno stato libero e che i cieli della penisola fossero cieli “civili” e non aree riservate ai top-gun della NATO, dove i nostri padroni americani possono liberamente giocare con quei magnifici war-games, che tanto li appassionano fin dai tempi dei bombardamenti a tappeto sulle città tedesche e del felice esperimento atomico su Hiroshima e Nagasaki... Peggio per loro e per i loro parenti che credevano che la repubblica italiana garantisse anche il diritto alla verità, nonostante i servizi segreti deviati e devianti, nonostante la CIA, nonostante la Sicilia e tutta l’Italia trasformata in una grande portaerei ad uso e consumo della guerra fredda, divenuta bollente subito dopo la caduta del muro di Berlino... Peggio per tutte le vittime di tutte le stragi, che hanno creduto che la giustizia italiana possa essere giusta e che la verità possa affermarsi, anche quando tutte le prove sono state cancellate sistematicamente dai colpevoli e dai loro complici (numerosissimi dentro tutte le istituzioni della prima e seconda repubblica del malaffare e delle stragi di stato). Ventisette anni di indagini ma, soprattutto, di depistamenti e oscuri silenzi, alla fine dei quali l’unica verità possibile per la giustizia italiana, trasformatasi in tutti i processi per stragi nella dea bendata (fortuna o sfortuna) è sempre quella: non ci sono colpevoli! Ecco cosa ci dice la cassazione sulle vittime del DC9: che sono stati vittime del caso o della mala sorte, vittime del fato. Non ci sono mai colpevoli, specialmente quando la verità a stelle e strisce schizza fuori da tutte le parti nonostante sepolta sotto tonnellate di menzogne e silenzi complici. La colpa è sempre e solo del Caso. Bastava non prendere quell’aereo, bastava non andare in banca a piazza Fontana proprio quel giorno o recarsi alla stazione di Bologna proprio in quelle ore, bastava non salire disgraziatamente su quel treno Italicus... bastava forse semplicemente non essere italiani, per non doversi vergognare di tutte le menzogne reiterate su tutte le stragi e i delitti, dalla strage di Portella delle Ginestre fino alle odierne missioni di guerra a fianco del padrone americano spacciate per missioni di pace.
Mi è capitato per caso di essere presente a un concerto di capodanno di una cittadina del catanese. Il concerto si apriva, come purtroppo avviene sempre più spesso, con l’esecuzione dell’inno di Mameli. Unico in tutta la sala sono rimasto seduto mentre tutti si alzavano in piedi... Mi sono vergognato per tutti loro, mi sono vergognato del fatto che nessuno di loro si vergognasse di essere italiano, di essere cittadino-marionetta di un paese dove a mettere le bombe sui treni, a far precipitare gli aerei, a compiere stragi e attentati per più di mezzo secolo è sempre un unico identico colpevole: il Fato!
(dal blog: http://blog.libero.it/Bonica)
Il giorno 11/gen/07, alle 08:32, Doriana Goracci ha scritto:
I muri si fanno sempre più alti, per i muri si spende sempre di più. Muri
come barriere all'altro, muri che dividano i buoni dai cattivi, lo sporco
dal pulito. Muri israeliani che se potessero farebbero una muraglia cinese,
muri americani, spagnoli, muri europei e orientali, muri globali...mura
nelle città italiane, mura che creano sicurezza a chi ha paura.
La fiducia nelle aule del governo se la danno fra loro, la barattano,
dilatano tempi e modi per creare varchi a destra e sinistra, gareggiano
nello sbeffeggiamento dei diritti e doveri.
Si chiede fiducia ai cittadini nelle istituzioni; beffe gigantesche per chi
ha ancora voglia di ninnarsi al suono di triviali conclusioni, come quella
di Ustica.
Ma sono passati 27 anni e il muro dell'omertà politica internazionale si è
fatto montagna e i parenti delle vittime, i conoscenti delle vittime, noi
che leggemmo, noi che leggiamo, ci troviamo tutti di fronte ad un colosso
voluto dal Fato: non è dato sapere.
E' una giustizia per certi versi zen. Il bene e il male, cause ed effetti
sembrano non avere posto in questo nostro paese.
Le dichiarazioni e i commenti si fanno sempre più cauti:" io allora non
c'ero, tu allora eri bambino, noi faremo..."
Leggeremo stancamente le motivazioni di fatti che i nostri figli non sanno
nemmeno di cosa si parla, e cercheremo una buona giustificazione per dare
ancora fiducia a coloro che mattone su mattone, lavorando alacremente pure
di notte, erigono tra le nostre azioni e il nostro sentire un muro di gomma
che non ci fa più neanche avvertire dolore quando ci sbattiamo contro.
Allora dovremmo irrompere in piazza un po' tutti i giorni, bruciare le
bandiere davanti al parlamento, le bandiere rossoverdibianche, quelle che
"certi" si proponevano di far finire nella latrina, quelle che oggi si
chiede siano messe nel cassetto ? Altro che reazioni drammatiche ai roghi
dei vessilli israeloamericani...Non riusciamo più a scavalcare nemmeno lo
steccato che segna il confine con il nostro vicino di autobus casa lavoro,
che muore proprio come noi, giorno dopo giorno.Come tanti autistici ci
beviamo le conclusioni perchè dobbiamo campare.
Vedrai, vedrai domani cambierà cantava Luigi Tenco 40 anni fa, illudiamoci
ancora e lasciamo il piccone in cantina, a noi è vero, popolo della pace di
poeti ed artisti, a noi i muri fanno comodo per sentire meno male, forse non
sarà domani ma un bel giorno cambierà...
Doriana Goracci
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