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Da mare a mare

>Quella che segue è una lettera inviata dalle Donne in nero, alla redazione
>dell'Arena del 9 gennaio, ve la inoltro come si dice *per conoscenza* del
>tema trattato.
>Doriana
*****************************************************>

Alla gentile attenzione della redazione de "L'Arena"

> >A proposito dell'articolo di Paolo Mozzo del 9 gennaio,
> >non è chiaro come i palestinesi potrebbero beneficiare
> >dell'acquedotto "da mare a mare" e costruire la pace,
> >dal momento che, grazie all'invasione armata israeliana
> >del 1967, non hanno più accesso al Mar Morto.
> >Da allora sono ridotti a vivere in un avanzo di territorio
> >occupato da colonie e basi militari più simile ad un ricamo
> >traforato e merlettato ora dal grande Muro,
> >che ad un futuro stato palestinese.
> >Fra le tante cause che rendono "bollente" l'area
> >mediorientale c'è il fattore acqua, vitale per l'economia
> >israeliana e la sopravvivenza dei palestinesi. Israele
> >ha finora risolto il problema idrico facendo deviare
> >le acque del Giordano, ormai ridotto ad un pietoso rigagnolo,
> >tramite un sistema di condutture fino al deserto del Neghev
> >nel frattempo "rifiorito" qua e là (kibutz) e prosciugando
> >i pozzi d'acqua all'interno dei territori occupati.
> >L'acqua rubata serve così ad alimentare le coltivazioni
> >dei coloni, rinverdire i loro giardini
> >e riempire le piscine dei settlements (colonie).
> >Quando qualche anno fa Israele pretese di pompare l'acqua
> >del Litani in Libano dovette rinunciare per le proteste dei
> >libanesi che entrarono letteralmente in acqua con la bandiera
> >nazionale per rivendicare il diritto di proprietà.
> >Quanto ricordato vuole segnalare il vero destinatario
> >del progetto colossale "dal Rosso al Morto" mare in evaporazione
> >stremato dall 'estrazione di fosfati e da un 'industria prosperosa
> >e altrettanto fiorente come quella turistica, vedi Albouquet,
> >concentrato di mega hotel a cinque stelle per ricchi americani.
> >Difficile pensare ad un acquedotto salvifico "per fare la pace".
> >
Grazie, Donne in nero
Verona 10 gennaio 2007