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Strangolare Gaza non renderà più sicura Israele
- Subject: Strangolare Gaza non renderà più sicura Israele
- From: doriana at inventati.org
- Date: Tue, 07 Nov 2006 21:53:36 +0100
Strangolare Gaza non renderà più sicura Israele Mona El-Farra, IMEU(Institute for Middle East Understanding), Oct 30, 2006 http://imeu.net/news/article003401.shtmlCome medico, piango ogni volta che un paziente muore. Ma so che morire fa parte della condizione umana. La medicina moderna non può curare tutti. Ma assistere alla morte di un malato curabile, per mancanza di medicine o di elettricità è una sofferenza che soltanto ora sto imparando a sopportare. La Striscia di Gaza, casa mia, sta affrontando un disastro umanitario catastrofico. Non un disastro naturale, ma un disastro prodotto dagli uomini. Il milione e 400.000 Palestinesi vivono in quella che un inviato delle Nazioni Unite ha chiamato recentemente ?una prigione?. Le incursioni militari distruttive di Israele e la totale chiusura di Gaza al mondo esterno stanno strangolando la nostra fragile economia e demoralizzando la nostra società. I carri armati e i bulldozers israeliani hanno spianato le nostre case, distrutto le nostre scuole e sradicato i nostri frutteti. Nemmeno un sacco di farina può entrare a Gaza senza l?approvazione di Israele.
Mi confronto ogni giorno con le conseguenze di questa politica.Gli amici della mia giovane figlia hanno il terrore di lasciare le loro case. Sono traumatizzati dai bombardamenti Israeliani e dal timore di poter diventare le vittime innocenti del giorno. Mentre vado a lavorare, passo davanti a mercati vuoti e a negozi con le saracinesche abbassate e vedo famiglie che cercano un po? di cibo solo per andare avanti quel giorno. Secondo le Nazioni Unite, tre quarti del milione e 400.000 persone di Gaza dipendono dagli aiuti per il cibo e due terzi vivono sotto il livello di povertà. Recenti sondaggi mostrano che più dell?85% soffre di depressione. Queste cifre descrivono una Gaza che non avrei mai immaginato. Viviamo sotto occupazione da decenni, ma non abbiamo mai avuto fame. I legami sociali erano forti; famiglie, vicini e amici venivano in aiuto gli uni degli altri. Dopo mesi di bombardamento militare, di chiusure e del taglio degli aiuti internazionali, la società è al limite delle proprie forze.
Vedo pazienti malati di cancro morire perché mancano le medicine per curarli e Israele proibisce loro di viaggiare all?estero per cure. Vedo pazienti in dialisi peggiorare sempre di più perché non abbiamo elettricità per le macchine di dialisi, dopo che Israele ha bombardato l?unica centrale elettrica di Gaza. Agonizzo nel vedere la riduzione le forniture del mio ospedale che non possono essere reintegrate a causa della chiusura e della crisi finanziaria. Sento l?artiglieria Israeliana o le mitragliatrici e so che il mio ospedale sarà invaso da feriti gravi, uomini, donne e bambini, con un disperato bisogno di aiuto medico che noi non possiamo più offrire.
Non posso essere la sola a temere dove questa disperazione e questa miseria condurranno. Sicuramente altri devono domandarsi che cosa Israele spera di guadagnare nel trasformare Gaza nella più grande prigione a cielo aperto del mondo. L?economia d?Israele è minacciata dai pescatori impoveriti di Gaza, a cui è proibito di pescare oltre le 100 yards dalla costa, o dai contadini i cui frutteti sono stati distrutti dai bulldozers? Gli Israeliani mangiano meglio sapendo che un milione di Palestinesi sono al limite della carestia? La distruzione delle infrastrutture di Gaza - le sue scuole, i suoi ospedali, le sue piccole attività commerciali - porterà a Israele una pace durevole? Uccidere i nostri bambini renderà in qualche modo più sicuri i bambini Israeliani? Tragicamente, Israele non ha ancora capito che il suo popolo non vivrà mai in pace finchè i suoi vicini, il popolo Palestinese, soffrirà per l?ingiustizia e l?oppressione. Nonostante i chiari segni di crisi umanitaria e l?evidenza che Israele sta compiendo una punizione collettiva su scala massiccia, il mondo rimane prevalentemente in silenzio. I leaders mondiali parlano spesso della necessità di affrontare la crisi umanitaria in Darfur, ma sono muti di fronte alla campagna implacabile di Israele per mettere in ginocchio la popolazione di Gaza. Forse che i Palestinesi meritano meno attenzione di ogni altro popolo oppresso o brutalizzato? E i bambini Palestinesi sono sacrificabili finchè Israele decide che così è nei suoi interessi? Particolarmente sconfortante per i Palestinesi è l?assordante silenzio dei leaders americani, che danno a Israele le armi, che Israele usa per distruggere Gaza, e la copertura diplomatica per evitare la vergogna sullo scenario mondiale. Sappiamo che l?America ha il potere e l?influenza, se solo lo volesse, per imporre limiti a Israele.
Noi chiediamo ai leaders americani di comportarsi secondo gli ideali americani di giustizia, di moralità e secondo i diritti umani fondamentali. Chiedere a Israele di permettere il rifornimento di medicinali, di materiali da costruzione e di cibo non indebolirà la sicurezza di Israele. Insistere che Israele si astenga dal distruggere le infrastrutture e porsi come obiettivo militare le aree popolate non danneggerà le vite israeliane. Persuadere Israele a mollare la stretta sui nostri confini e permettere ai malati Palestinesi senza speranza di cercare cure mediche all?estero non minaccerà l?esistenza di Israele. Questi sono i passi concreti che i leaders Americani possono intraprendere per portare la pace in questa regione, sostenendo politiche che portino alla libertà per tutti i suoi popoli.
Mona Al Farra è una medica impegnata nella difesa dei diritti umani nella Striscia di Gaza. Scrive sulla vita quotidiana a Gaza in http://fromgaza.blogspot.com/
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