Re: scelte di pace indeboliscono la pace



Proprio in questi giorni sto leggendo il bel libro di Rocco Altieri su Aldo Capitini (La rivoluzione nonviolenta, ed. Biblioteca Franco Serantini, Pisa): "Nella terra di Macchiavelli, Aldo Capitini si è cimentato nell'ardua impresa di far attecchire l'albero di Gandhi, impegnandosi con lucida ed appassionata persuasione a costruire una prassi politica che delegittimasse il ricorso alla violenza e alla menzogna".
Il macchiavellismo è una brutta bestia con cui ognuno di noi, nella sua coscienza, si deve confrontare. Troppi se e troppi ma (la pace sì ma...).Troppe menzogne, se persino la guerra può cambiare faccia e diventare "umanitaria". Per questo esprimo tutta la mia solidarietà ai senatori che voteranno contro la prosecuzione della guerra in Afghanistan.

Dante Bedini
Treviso

Subject : Re: scelte di pace indeboliscono la pace







> Che testardaggine e che imprudenza agitano questi 8 e i 
> solidali-sostenitori di loro, vero Franco?
> A dire poco ci si riempie la bocca di questa PACE con imprudenza, senza 
> tatticismi e non guardando la rovinosa possibilità di mettere in crisi 
> questi diplomatici pacifisti nei tempi lunghi...
> Ma chi  vieta a te e a tutt* quelli che come te si stanno affannando, a 
> trovare vie "giuste", fare quello che dici: applicare le lezioni di Don 
> Milani ad esempio, che tu inviti a riprendere? Quando hai dismesso 
> questi abiti mentali? Chi si arroga, "fuori" dal Parlamento, dire 
> qual'è la strada giusta?Questi serrati botta e risposta, questi affanni 
> e lanciare terribili nuvole sugli impegnati 
> onorevoli-senatori-amministratori, che nei fatti, giustificano il loro 
> mezzi per il FINE, mi stanno veramente scocciando.
> Il movimento per la pace aveva già da tempo mostrato i sintomi della 
> sua malattia psico-fisica.Rimane il cammino della non violenza, e 
> questa la dovremmo conoscere molto bene nei suoi risvolti anche 
> mediatici, oltre che diretti, nel locale e nazionale.La conoscono molto 
> bene anche le donne e gli uomini che attendono nei paesi in guerra 
> infinita...Pensi che condividano questi utili prudenti discorsetti?
> Altro che dilatazioni di pace.
> Se poi ti*vi piace questa saggia opporttunità politica che vi offre il 
> destro per nuovi-stravecchi corsi vacanze appuntamenti sul non 
> conflitto, scuole di pace e storiazze del genere, fate pure...
> Piantiamola però con questi balletti di parole. Al punto che le stesse 
> (parole) temete diventino un boomerang  che possa nuocere. Dillo 
> chiaramente: facciamoli lavorare.
> Bene, giusto!
> Io non sono una professionista della pace e nessuno mi paga, neanche 
> per sostenere i dipendenti del palazzo, che non temporeggiano per 
> niente, continuano a camminare in una direzione opposta alla mia.Fatti 
> non parole.
> Obbligata a "farli lavorare" in santa pace...
> Ed io a pregare sgranando un rosario di speranze trepide, e buone intenzioni?
> NO grazie e non in mio nome, e che la cosiddetta pace si indebolisca pure!
> 
> Doriana
> 
>    Quoting Franco Borghi <franco.borghi at fbitc.it>:
> 
> > ...condivido ! Come ho scritto nelle precedenti risposte, non possiamo
> > tagliare il ramo sul quale siamo seduti. Occorre valutare il "dopo" dell'
> > azione degli 8 senatori.
> > Quale sarebbe o potrebbe essere quel "dopo".  E' così difficile immaginarne
> > le difficoltà  enormi? E' difficile immaginare che la posizione dell' Italia
> > in Afganistan peggiorebbe anzichè migliorare ?
> >
> > Contruiamo la Pace giorno per giorno nel nostro ambiente, facciamola
> > crescere e dilatarsi, allora sarà più facile imporre ai nostri governanti
> > soluzioni di Pace.
> >
> > Perchè non riprendiamo fuori le lezioni di Dom Milani a proposito della
> > coscientizzazione ?
> >
> > Franco
> > -----------------------------------------------------
> > FB-Franco BORGHI
> > Intern.Trading & Consulting
> > Via Frescobaldi 13 - 44042 CENTO - Italy
> > Ph. +39.051.6859231 - Fax +39.051.6836715
> > Mob.Ph. +39.348.3802633
> > Skype address: consultfb
> > Reply to: franco.borghi at fbitc.it
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: <alfonsonavarra at virgilio.it>
> > To: <pace at peacelink.it>
> > Sent: Sunday, July 02, 2006 10:11 PM
> > Subject: scelte di pace indeboliscono la pace
> >
> >
> >>
> >> Alberto Cacopardo scrive:
> >> Caro Angelo, cara Nella, caro Alfonso e cari
> >> tutti,
> >> ho apprezzato molto di quello che dite. Sapete bene quanto
> >> condivida la radicale condanna della missione ISAF, complice della
> >> colpevolissima Enduring Freedom, e quanto sia forte la mia indignazione
> >> per l'odiosissima politica estera USA. (E quanto mi senta lontano da
> >> chi, come fa il buon Padellaro sull'Unita' di oggi, rimastica beoti
> >> stereotipi sulla minaccia talebana).
> >> Non condivido pero' le vostre
> >> conclusioni. Ritengo che in questo momento anche noi, come pacifisti e
> >> come sinistra critica, abbiamo il compito di partecipare all'impresa di
> >> tenere insieme un governo che va da Dini-Mastella-Bonino a Bertinotti-
> >> Diliberto-Malabarba. Non possiamo dimenticare che qualsiasi senatore ha
> >> il potere di far cadere il governo se decide di impuntarsi: non
> >> possiamo essere noi a dare questo esempio a chi potrebbe seguirlo per
> >> tutt'altri fini.
> >> Il compromesso che e' stato raggiunto, senza invio di
> >> caccia e senza aumento di truppe, e' decisamente sbilanciato a nostro
> >> favore e rappresenta comunque una netta svolta nella politica estera
> >> italiana.
> >> I nostri otto senatori hanno fatto un gesto nobile e utile.
> >> E' un gesto che puo' contribuire ad avviare la nostra politica estera
> >> su binari migliori. Adesso mi auguro che, davanti al rischio di una
> >> maggioranza ad hoc con Casini, si ricredano. Se lo fanno (nei modi
> >> opportuni), avranno voce in capitolo per impedire ulteriori
> >> deragliamenti futuri. DUNQUE CI FARANNO PIU' FORTI. Se non lo fanno,
> >> D'Alema andra' per la sua strada e la causa della pace sara' piu'
> >> debole.
> >> Un abbraccio,
> >> Alberto Cacopardo - Gruppo Scint, Firenze
> >>
> >>
> >> Alfonso Navarra risponde:
> >>
> >> Caro Alberto,
> >>
> >> dopo un periodo di
> >> intorpidimento intellettuale all'interno della concezione della storia
> >> e della politica come "scienze materialistiche", fondate sulla analisi
> >> e la previsione dei "rapporti di forza", ora sono arrivato alle
> >> seguenti conclusioni, che ritengo essenziali per una "rivoluzione
> >> intellettuale e morale" nonviolenta:
> >>
> >> - non esiste possibilita' di
> >> previsione "scientistica" delle conseguenze delle nostre azioni, in una
> >> realta' sociale dominata dalla complessita' e dal caos;
> >>
> >> - ragion per
> >> cui possiamo metterci il cuore in pace: oltre che giusto e' anche
> >> intelligente seguire il motto : "FA QUEL CHE DEVI, ACCADA QUEL CHE
> >> PUO'"
> >>
> >> - questo motto, di Ernesto Rossi, significa che perseguiamo una
> >> politica che tende all'omogeneita' mezzi-fini, quindi non separata
> >> dall'etica: cio' che si accorda con la nostra coscienza "persuasa",
> >> maturato in profondita', va sempre portato avanti;
> >>
> >> - diciamo che, come
> >> regola generale, a buone azioni seguono buoni effetti a catena; a
> >> cattive azioni, pur commesse con buone intenzioni, seguono cattivi
> >> effetti;
> >>
> >> - nello specifico, i ragionamenti "machiavellici" sul governo
> >> mi entusiasmano molto poco. Ma, seguendoti sul tuo piano scivoloso,
> >> constato, ad esempio, che il "compromesso" che tu apprezzi e' stato per
> >> l'appunto dovuto alla "obiezione" degli otto senatori: senza di essa
> >> avremmo inviato, come Italia, i caccia AMX in Afghanistan;
> >>
> >> - cio' che
> >> tu paventi come ipotesi peggiore, ammesso che si realizzi, potrebbe
> >> essere meno spaventoso di quanto credi. Una maggioranza che arriva a
> >> porre la fiducia per partecipare alla GUERRA UNICA, GLOBALE, PREVENTIVA
> >> E PERMANENTE proclamata da Bush (ufficialmente contro il terrorismo,
> >> praticamente per il petrolio), forse e' bene che imbarchi l'UDC e perda
> >> pezzi della sinistra radicale;
> >>
> >> - se l'UDC viene annesso alla
> >> maggioranza sarebbe la disgregazione della Casa delle liberta' e la
> >> fine del berlusconismo: non mi sembra poi un gran male, anzi. A me
> >> invece sembra proprio un incubo assoluto che, dopo una campagna
> >> elettorale che l'Unione ha condotto con sventolio ossessivo di bandiere
> >> e slogan arcobaleno, si arrivi all'unanimita' parlamentare per i
> >> "crediti di guerra"!
> >>
> >> - il tuo quadro politico "peggiore" in realta'
> >> potrebbe essere migliore di quanto pensi. Ed io insisto affinche' i
> >> deputati ed i senatori obiettori continuino a puntare i piedi. Ti
> >> assicuro che faro' grande pressing in questo senso. Essi debbono dire
> >> chiaramente e pubblicamente all'attuale maggioranza: nessuno ci provi a
> >> farsi beffe del popolo italiano. Nessuno ci provi a chiedere voti di
> >> fiducia su guerre, manomissioni di costituzione, grandi opere che
> >> violentano comunita' locali (come la TAV), tasse e salassi ai soliti
> >> noti - il popolo del lavoro dipendente, che suda e che soffre. La
> >> responsabilita' di violare gli impegni che avete preso con il popolo,
> >> nel vostro stesso programma, sarebbe tutta vostra e noi non la
> >> avalleremmo;
> >>
> >> - che cosa succederebbe dopo questa dichiarazione
> >> pubblica di deputati e senatori dalla schiena dritta?
> >> Ipotesi a: la
> >> maggioranza degli inciucisti abbozzerebbe. Molto bene, no? L'asse del
> >> governo sarebbe spostato in direzione degli autentici bisogni della
> >> gente.
> >> Ipotesi b- la maggioranza degli inciucisti imbarca l'UDC che
> >> spasima per questo. Il centro-destra si disarticolerebbe.   I
> >> "renitenti" espulsi diventerebbero il punto di riferimento per una
> >> autentica opposizione  popolare al neoliberismo e alla guerra. Credi
> >> che sarebbe un male assoluto? Ne sei proprio convinto?
> >> Ripeto che per
> >> me il male assoluto e' che non ci sia NESSUNA rappresentanza per, ad
> >> es., l'istanza della pace. Non un voto - che so - per dire no al una
> >> guerra che e' unica anche se articolata su piu' fronti. Deficit
> >> democratico da incubo, appunto.
> >>
> >> A me sembra che la vecchia cultura
> >> delle fumosita' simboliche e del politicismo non faccia vedere a tante
> >> persone di spessore morale ed intellettuale, come te, il pericolo che
> >> stiamo correndo nella realta', non nel mondo delle rappresentazioni:
> >> non c'e' una guerra iraqena ed una guerra afghana, ma un'unica guerra
> >> che, grazie anche all'acquiescenza del nostro governo, sta per
> >> diventare anche iraniana e israeliana: un unico, tragico, devastante,
> >> conflitto mondiale di civilta'.
> >>
> >> Mi dispiace, ma stavolta non possiamo
> >> essere per la mezza pace e per la mezza guerra: la natura delle cose ci
> >> dice che oggi o si e' per la pace o per la guerra. Leggi il direttore
> >> di Limes: la NATO deve togliere la castagne dal fuoco per gli americani
> >> in crisi in Afghanistan nella loro strategia bellica globale.
> >> Se
> >> avalliamo la "guerra unica al terrorismo" non abbiamo la "riduzione del
> >> danno" (questa e' una vera invenzione retorica da Telegatto!), conceto
> >> che non puo riguardare gli equilibri politici ma deve essere misurato
> >> sulle vittime.
> >> La "guerra unica al terrorismo" che, nei fatti,
> >> avalleremo produrra' danni concreti e maggiori ai bambini iraqeni,
> >> afghani, palestinesi, iraniani, eccetera (muiono in stragrande
> >> maggioranza sempre i dimenticati civili, specie se poveracci) , e ci
> >> precipitera' in un terrificante scontro di civilita'. Se non invertiamo
> >> la rotta.
> >>
> >> Carissimo, avro' torto, ma ti prego di credere che la mia
> >> posizione nasce da lunghe analisi realistiche e sofisticate (anche se
> >> ora sommariamente espresse) e soprattutto da una revisione radicale,
> >> molto sofferta, degli schemi mentali con cui mi approccio alla realta'
> >> politica e sociale.
> >> Ripeto il mio consiglio: prova a sospendere il
> >> giudizio e a riflettere su questo semplicissimo quesito: perche' la mia
> >> cultura attuale mi porta a credere che agire in modo lineare per la
> >> pace, "senza se e senza ma", possa portare a rendere piu' debole la
> >> causa della pace?
> >> C'e' o non c'e' qualcosa che non quadra? A te l'ardua
> >> risposta.
> >>
> >> Un saluto e un abbraccio,
> >> Alfonso Navarra
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