R: l'affidibalità di governo per Fassino



Concordo con Enrico Peyretti.
Ciao
Giovanni Sarubbi

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-----Messaggio originale-----
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per
conto di Enrico Peyretti
Inviato: venerdì 15 luglio 2005 18.38
A: pace at peacelink.it
Cc: davide at bertok.it
Oggetto: Re: l'affidibalità di governo per Fassino

Caro Davide,
in prima battuta sono d'accordissmo con te, perché ritengo la politica
di
pace il primo criterio politico, che richiede e include tutti gli altri
valori. Purtroppo sappiamo che con questa logica di Fassino il
centro-sinistra fece la guerra del 1999 per dimostrare di saper
governare,
nell'idea ultra-arcaica, micidiale, nemica della vita, fuori dal mondo
presente, che politica e guerra siano inseparabili.
Ho coscienza di averlo rinfacciato chiaramente allora (nel libro "Per
perdere la guerra", Torino, 1999)
Eppure... Tra un governo di Berlusconi con la guerra più la distruzione
della Costituzione (non solo dell'art. 11) e della democrazia e della
decenza civile, alleato del fascismo e razzismo della Lega, e un governo
di
centro-sinistra con la guerra senza tutte queste altre nefandezze, sono
costretto a preferire questo secondo governo.
Dalla politica istituzionale (quella che usa il potere, anche giusto e
democratico) io mi aspetto poco per l'umanità, anche se so che la
politica
del cittadino (nella base, più importante delle istituzioni) è un
dovere, e
che non farla è omissione di soccorso.
Mi aspetto molto di più dalla vita morale, dalla cultura,
dall'educazione,
dalla vita spirituale: sì, precisamente dai profeti disarmati, che
Machiavelli ciecamente disprezzava (come i suoi nipotini ciechi e
disastrosi
quanto lui).
La politica istituzionale è poca cosa, ma è una necessità. Non scegliere
è
lasciar scegliere.
Faccio sempre un esempio paradossale: in un ipotetico ballottaggio tra
Hitler e Mussolini, io corro a votare per Mussolini. Tra i due
preferisco
avere a che fare con Mussolini. Se non voto Mussolini dò a Hitler il
vantaggio di un voto. Ed è peggio.
Sono un idealista, grazie a Dio, ma non disprezzo il meno peggio.
La politica spesso è il meno peggio, non molto di più, anche se dobbiamo
non
rassegnarci mai, ma appassionatamente volere che la politica sia di più;
anche se dobbiamo dire ai meno peggio che sono soltanto i meno peggio.
Forse a loro (come ai peggiori) importa comunque avere il nostro voto,
ma
non gli daremo solo il voto (apertamente motivato come ho cercato di
dire):
gli daremo e gli diamo da subito, oggi e domani come ieri, soprattutto
il
rimprovero, il tormento nei fianchi, il contributo e l'aiuto della
critica.
L'opposizione interna, nonviolenta e argomentata, deve essere più
implacabile di quella esterna, perché mira a verità e giustizia, non
alla
presa del potere.
Noi facciamo politica non accontentandoci della politica, ma progettando
il
meglio della politica, che è l'utopia, il non-ancora-fatto, invece della
ripetizione dei vecchi fatti, che hanno portato l'umanità sull'orlo
della
distruzione.
Ti ringrazio di aver dato questa sollecitazione
Enrico Peyretti




----- Original Message ----- 
From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Friday, July 15, 2005 1:03 PM
Subject: Re: l'affidibalità di governo per Fassino


> Nulla di nuovo....Erano guerrafondai ai tempi degli attacchi NATO in
> Jugoslavia, adesso si dimostrano coerenti dopo un periodo di
> ambiguità.
> Se vincono non mi sorprenderebbe che i nostri restino in Afghanistan.
> Semmai mi sorprende che Rifondazione si ostini ad allearsi con tali
> personaggi con queste prese di posizione solo in nome del "battere
> Berlusconi".
> Ciao,
> Davide
>
> On 15 Jul 2005 at 12:40, Nello peacelink wrote:
>
> > UNIONE: FASSINO LANCIA MONITO A ALLEATI SU POLITICA ESTERA
> > fonte : La Repubblica
> >
> > Il segretario dei Ds, Piero Fassino, nella sua relazione al
consiglio
> > nazionale della Quercia, ha lanciato un vero e proprio 'monito' nei
> > confronti dei cosiddetti partiti della sinistra radicale dell'Unione
> > per il loro atteggiamento sulle missioni di pace italiane
all'estero.
> > "Ci auguriamo che davvero vi sia nei nostri alleati una riflessione
> > seria su questi temi perche' fin dal prossimo esame parlamentare di
> > tali missioni, alla fine del 2005, si possa acquisire una
> > atteggiamento nuovo, capace di consolidare la affidabilita' politica
> > dell'intero centrosinistra".
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