Aggiornamenti da Nablus



Nablus, 15 luglio 2005

Negli ultimi giorni sono successe un po' di cose, e credo che sia tardi per raccontarvele come notizie. Ci hanno pensato i media, le mille liste sulla palestina, i report di altr* presidianti piu' efficienti di me. Io in questi giorni indulgo nella passivita' che ben si addice a chi, priva di passaporto e di visto, tanto non ha il diritto di fare niente, ed e' meglio non non si faccia venire voglie infondate, come andare a spasso.
Martedi' c'e' stato un attentato a Netanya. L'ho saputo mentre mi godevo il fresco del tramonto sul mio tetto. Palestina-Israele e' un paese piccolissimo, ma la frammentazione microscopica del teritorio e dei movimenti, e il veleno razzista dell'occupazione fanno disastri tra tutt*, mica solo tra i locali. Tre morti a Netanya (20 km dal mio tetto) mi sembrano una cosa lontana come la luna. Una cosa con cui non ho nessun contatto. Si muore a qualche centinaia di metri da casa mia, difficile mantenere il cuore aperto alla sofferenza del mondo. Povera gente, penso per un istante. Ma poi subito cerchiamo di capire da dove venisse l'attentatore, dove andra' la rappresaglia. A Tulkarem, e anche questo l'avete saputo, non c'e' bisogno che ve ne parli.
 
Ma se noi ci siamo un po' innervosit* al campo profughi di Balata erano legittimamente terrorizzat*. Ora loro sapevano bene che in serata nessun ragazzo mancava all'appello, che dunque l'attentatore non era uno di li', ma non sapevano se lo sapevano gli israeliani. Non e' una svista, uso apposta questa espressione politicamente scorretta, gli israeliani. Lo sanno gli israeliani che non e' qui che devono venire a uccidere per rappresaglia? a distruggere una casa per rappresaglia? a seminare rigogliose piantine di odio per il prossimo raccolto di sangue? Questi sono i pensieri della gente di Balata, quando scoppia un bomba a Netanya. Nel dubbio hanno chiesto a quegli e quelle internazionali che nel pomeriggio erano al campo per corsi e attivita' di fermarsi a dormire li'. Ora io mi immagino che voi da casa penserete che bisogna avere particolari doti di coraggio o di incoscienza per accettare. Ma e' tutto molto piu' banale. Stai in un posto, ci lavori, parli con la gente, e' parte del tuo quotidiano. Ti chiedono di fermarti, ti fermi. Non e' una cosa da supereroi, e' una reazione normale.
Cosi' vi posso raccontare (di seconda mano, io senza passaporto non servo a niente) un po' cosa succede a Balata quando ci si aspetta una rappresaglia. Chi fa resistenza nonviolenta, internazionali e palestinesi, si deve dare alcune regole. In caso di invasione si esce in strada solo fino a mezzanotte. Infatti solo fino a quell'ora ci sono civili fuori. Dopo c'è il coprifuoco del campo: in strada ci sono solo miliziani armati. Sono affari tra adulti consenzienti i loro con l'esercito occupante, affari in cui i e le volontarie non si mescolano: inutile e pericolosissimo. Ma se i soldati entrano prima di mezzanotte si va in strada, si cerca di bloccare l'ingresso al campo con una sorta di ricatto. Se vuoi entrare qui devi attaccare civili disarmati con passaporti buoni in tasca, americani, europei, "bianchi" insomma. Pare che a volte abbia dato qualche risultato. Io stento a crederci. Un po' di gas e la strada e' libera, secondo me, ma non voglio essere disfattista. Una volta che i soldati sono dentro e' necessario assistere (cioe' coprire) il personale medico e paramedico, fare interposizione tra militari e civili (gente che torna a casa e bambini che tirano pietre), e proteggere le case. E con le case si mette in atto un ricatto che mi sembra invece piu' efficace. Quando si puo' prevedere quale sara' la casa da abbattere, se la famiglia che la abita accetta, chi (tra gli e le straniere ovviamente) se la sente entra dentro, oppure, ancora meglio, si incatena fuori. Prima che i soldati arrivino vengono avvertiti consolati e ambasciate, che hanno il dovere di avvertire a loro volta immediatamente i militari e diffidarli da fare alcuna azione che metta in pericolo l'incolumita' dei cittadini stranieri. Pare funzioni, almeno se non riescono a portarti via. E questa strategia mi pare piu' convincente. Si chiede di farlo ai volontari di breve termine, perche' arresto e espulsione sono quasi garantiti. E anche l'odio imperituro del tuo consolato, che non ti vorra mai piu' ¿Tutti questi scenari, queste opzioni, queste scelte vengono discusse ore prima con calma e attenzione. Nessun* deve subire pressioni, e' fondamentale che la scelta su cosa fare e dove stare sia assunta in maniera completamente serena e responsabile. Compatibilmente.
Dopo tutta questa discussione l'esercito e' andato a Tulkarem. Un 15 di Km da qui. Non credo di essere l'unica ad avere tirato un'osceno, indecente, mostruoso, sospiro di sollievo.
 
Ma pare che la guerra contro i militanti della jihad islamiya, che ha rivendicato l'attentato, sia solo iniziata. Mercoledi' sera l'aereo da ricognizione rimbombava nelle nostre teste. Un'operazione "pulita", l'omicidio di un ricercato (brigate di al aksa), mentre si trovava nella casa di una giornalista britannica, nella strada elegante, quella dei negozi e dei ristoranti. Omicidi mirati, esecuzioni extragiudiziarie, democrazia del medioriente in azione. Non so nulla del morto. Solo che tra tre giorni si doveva sposare, che non vuole dire assolutamente niente. Forse sarebbe stato un pessimo marito, forse invece no, chi lo sa. E' il brutto della pena di morte, no? Non lascia spazio al dubbio e all'incertezza. Ora non si sposa piu'. Khalas, fine del dibattito se era bravo o cattivo.
 
Qualche ora prima noi eravamo ad un concerto all'universita', dove c'era tutta l'alta borghesia di Nablus e in conseguenza la piu' bassa concentrazione di donne velate che abbia mai visto qui. Canzoni piene di pathos sulla resistenza, i martiri e Gerusalemme Citta' Santa per ogni Palestinese. Io non riuscivo a concentrarmi ne' a godermi la musica, ossessionata come ero da due fortissimi desideri: radere al suolo Gerusalemme, nel cui nome la gente muore e uccide, e mandare le due artiste (pianoforte e voce, una roba molto chic) e tutto il pubblico in gita premio a Balata, anche solo per una notte. 
Lo so, e' un report sgangherato. Verrano tempi migliori.

Ruby
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