A proposito di unità nazionale...



E' scaduto l'ultimatum: attendibile o no che sia, questo fa crescere in
tutti noi l'angoscia per la sorte di Simona e Simona e dei due fratelli
iracheni (scusate, ma non ricordo mai il nome...) . Il Ministro Frattini
vaga per il  Golfo in cerca di informazioni e di solidarietà dai Governi
miliardari di quei Paesi. Kuwait, Emirati Arabi, Qatar...Paesi che
contribuiscono, con la loro presa di posizione filo-americana,
all'inasprimento del conflitto medio-orientale. Chiede la libertà per gli
ostaggi, il corpo di Enzo Baldoni e forse anche qualche commessa per qualche
impresa italiana...Mentre il nostro esercito continua imperterrito la sua
occupazione "umanitaria" e il sangue continua a scorrere nelle martoriate
strade delle città irachene. Non si chiede almeno un "cessate il fuoco" alle
truppe di occupazione, uno stop agli scellerati bombardamenti
anglo-americani, una tregua che permetta almeno di capire cosa sta veramente
succedendo. La vicenda di Enzo Baldoni non ha insegnato niente...Anzi no:
questa volta tutti i nostri politici si sono ritrovati appassionatamente
insieme nel nome dell'unità nazionale...Ma questa è solo la LORO unità: la
gran parte del popolo della pace si rifiuta di accettare questa ipocrita e
ignobile farsa in nome della salvezza di due vite umane, quando  invece
sappiamo bene che l'unica via di uscita è andarcene dall'Iraq, e non per
l'ultimatum, ma perchè lo abbiamo sempre sostenuto, presagendo fin con
troppa facilità l'escalation del terrore e della violenza ormai senza freni,
da una parte e dall'altra. Ma cosa possiamo fare? Come far cambiare questo
stato di cose? Non ci hanno mai ascoltato, ci hanno deriso, ci hanno
chiamato fiancheggiatori di Al Qaeda...Non bastano più le fiaccolate, gli
appelli, le manifestazioni pur bellissime di questi giorni. Dobbiamo trovare
forme più incisive, pur evitando nel modo più assoluto la violenza. Dobbiamo
inventarci qualcosa di nuovo: pensiamoci tutti!