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lettera aperta per R. T. Erdogan
- Subject: lettera aperta per R. T. Erdogan
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus at tin.it>
- Date: Fri, 13 Jun 2003 15:26:00 +0200
Cari amici e amiche, vi inviamo una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio turco R.T. Erdogan che Dehap sta facendo circolare. Come sapete la discussione politica in Turchia ultimamente riguarda la richiesta da parte kurda di un'amnistia generale che possa consolidare il clima di pacificazione, che con l'ultimo cessate il fuoco in questi 4 anni ha di fatto posto fine al conflitto armato che da 15 anni vedeva l'esercito turco contro le forze kurde. La richiesta di amnistia generale si pone come una possibilità di favorire la pace sociale e il rinserimento nel tessuto sociale e politico di kurdi, ma anche turchi, che in questi anni hanno militato e militano nel movimento kurdo di liberazione non solo in Turchia. Quei militanti che si trovano quindi in prigione, in clandestinità o in esilio per ragioni politiche. I kurdi a livello internazionale hanno avviato una campagna per l'amnistia generale, che come già vi abbiamo reso noto si sta svolgendo in diverse forme anche in Italia. In Turchia il Dehap, come partito e attraverso i suoi sindaci, che amministrano le circa 40 municipalità del sud-est, sono mobilitati su questo tema e intenzionati a ottenere dei risultati in questo senso. Potrete girare la lettera con la vostra adesione direttamente all'ufficio di Colonia del Dehap il cui indirizzo elettronico appare sotto indicato. Saluti Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia Roma, 13 giugno 2003 ----- Original Message ----- From: "dehap" <dehap at t-online.de> To: "I™talya Bürosu" <uiki.onlus at tin.it> Sent: Friday, June 13, 2003 11:05 AM Subject: Acžk Mektub Lettera aperta Al Primo Ministro della Repubblica di Turchia On. Recep Tayyip Erdogan Caro Primo Ministro, Già da molti anni la Turchia aspira ad aderire all'Unione Europea. A tal fine noi appoggiamo i vostri numerosi sforzi per creare un sistema democratico e continueremo ad appoggiarvi in questa vostra ambizione. V'è, tuttavia, ancora un lungo cammino da percorrere e vi sono importanti passi da intraprendere e principi fondamentali da affermare. Noi sinceramente crediamo che sia di estrema urgenza che passi ulteriori siano intrapresi con rapidità, poiché l'indugiare può produrre gravi conseguenze riguardo alle misure già attuate. Gradiremmo collaborare con voi e farvi conoscere le nostre preoccupazioni quale parte del processo democratico. Ne siete consapevoli, la Turchia è ancora retta dalla Costituzione maturata dal colpo di stato militare del 12 settembre 1980. Vi fu, e c'è, insostenibilmente, un regime repressivo e proibitivo. Esso è risultato nella negazione dei diritti umani fondamentali del popolo kurdo e nella proibizione della lingua kurda. In aggiunta, questa costituzione ha portato nella propria scia forti perdite politiche, finanziarie e morali per la Turchia. Dal 1999 è in vigore il cessate-il-fuoco, una grande occasione per una soluzione opportuna della questione. Noi crediamo ancora che questa situazione dovrebbe servire a far cessare ogni forma di ostilità. Pensiamo che ciò sia del tutto possibile e necessario. La Turchia ha la forza e il potere di ricercare la pace. La Turchia deve tuttavia imparare ad avere fiducia in tutti i suoi cittadini, inclusa la popolazione kurda. Noi sinceramente desideriamo vedere la Turchia come parte integrante di un mondo moderno e civilizzato e dare il benvenuto alla conclusione dell'abuso tirannico dei diritti umani fondamentali come anche all'insediamento di uno stato veramente democratico. È nostro credo immodificabile che tutti i residenti e cittadini in Turchia meritano ciò ed è nostra intenzione appoggiare la Turchia nell'intero percorso. Il mondo sta trasformandosi molto rapidamente. Nel Medio Oriente abbiamo visto irreversibili cambiamenti prender piede molto rapidamente. Oligarchie militari, regimi dispotici e leggi draconiane non hanno futuro. Il futuro risiede nella pace, nella libertà e nel rispetto per i diritti umani. Questa è democrazia. Una Turchia democratica sarebbe potente e meglio equipaggiata per risolvere i problemi che ha ereditato. La Turchia deve proseguire la lotta per la democrazia e il primo grande passo verso la democrazia è la soluzione del "problema kurdo". Questo deve essere risolto una volta per tutte in maniera equa, che vada a vantaggio di tutti, come in una vera democrazia. Per mantenere la pace interna e la stabilità la Turchia ha bisogno di continuare la lotta verso la democrazia. Noi crediamo che soluzioni a questo problema non siano impossibili da escogitare fino a quando le scelte siano fatte in modo democratico e tramite consultazioni. Per questa ragione è importante riconoscere e attuare i Criteri di Copenhagen: la lingua nonché la cultura e l'identità kurda devono cioè essere legalmente consentite e riconosciute. Quale primo passo, nel processo volto a stabilire la pace, dovrebbe essere dichiarata un'amnistia generale che includa il pieno diritto al ritorno per coloro i cui villaggi furono bruciati e le case svuotate. Solo azioni di questo tipo assicureranno alla Turchia un posto in questa nuova fase di rapida trasformazione del mondo. La Turchia deve cambiare le proprie politiche e le proprie opinioni riguardo al popolo kurdo. Il popolo kurdo non costituisce alcun pericolo per il Medio Oriente; al contrario la sua libertà è una precondizione per la stabilità e il progresso democratico. In aggiunta deve essere enfatizzato che per garantire questo nuovo clima in Turchia, dovrebbe porsi fine all'isolamento continuo del leader kurdo Abdullah Ocalan unitamente alla proclamazione dell'amnistia generale. Noi speriamo sinceramente che prenderete in seria considerazione le nostre opinioni. Esprimiamo la nostra disponibilità a intraprendere tutti i passi necessari per la democrazia e la pace in Turchia, in spirito di unione e fratellanza. Vi porgiamo i nostri migliori auguri per il vostro lavoro per una Turchia democratica. Distinti Saluti
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