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Jenin, il villaggio di Barta'a
- Subject: Jenin, il villaggio di Barta'a
- From: "kurtzio at libero.it" <kurtzio at libero.it>
- Date: Mon, 20 Jan 2003 20:54:15 +0100
Oggi andiamo a visitare il villaggio di Barta'a, 30km a sud di Jenin. L'uscita dalla citta' e' ingolfata da due carri armati israeliani che controllano i documenti di chi transita sulla srtrada principale, appena fuori Jenin. Dopo una mezzoretta di saliscendi tra le colline pietrose e una vastissima valle fertile squadrata da campi verdi e marroni, l'ambulanza del Medical Relief s'infila in una carbonaia tra gli ulivi ed inizia a salire verso Barta'a, in cima alla collina, per evitare l'ennesimo check point che chiude l'unica via asfaltata per accedere al paese. Arrivati a Barta'a ci accoglie il Sindaco che spiega la situazione. Nel 1952, alla Conferenza per la divisione dei territori tra israele e palestina, Barta'a e' stata divisa in due parti dal corso di un torrente che ormai e' poco meno di una discarica. La parte ovest del torrente e' stata assegnata a Israele e quella est alla West Bank sotto il controllo Giordano. Il paese e' comunque rimasto, di fatto, un unico insieme di edifici abitati da palestinesi e diviso solo idealmente dal torrente che oggi segna il confine della Green line. Complessivamente vivono a Barta'a 4.200 persone del clan Kabar. Sono 150 le famiglie che vivono a Barta'a ovest con documenti israeliani mentre le oltre 250 famiglie della parte est non possono andare ad ovest senza i permesso dell'autorita' israeliana. I palestinesi sorpresi nella parte ovest senza permessi possono essere condannati per direttissima ad un anno di carcere. Inoltre il paese ospita una mezza dozzina di fabbriche che producono; elettricita', abbigliamento, prodotti chimici e beni di prima necessita'. Anche il Suk (mercato), composto da oltre 300 negozi e' un centro commerciale molto importante, frequentato anche dai paesei vicini. Complessivamente vengono impiegati nelle diverse attivita' oltre 3.000 lavoratori. A novembre sono venuti i soldati israeliani che hanno distribuito 74 ordini di demolizione per altrettante case e negozi che sorgono in prossimita' del torrente (la green line) da oltre 30 anni, tra queste una piccola clinica privata messa in piedi da un medico locale. Per quanto riguarda il muro di sicurezza, i cui piani includono la confisca di 6.700 dunum = 670 ettari di terreno poalestinese, questo chiudera' Barta'a fuori dai territori dell'ANP tagliando l'unica strada di accesso ed escludendo il paese dal mercato cosicche' alla fine Barta'a sara' isolata, la sua florida economia strangolata definitivamente, chiusa tra il muro che dovrebbe essere costruito sulla green line e quello in via di costruzione che la tagliera' fuori dai territori palestinesi. Il sindaco conclude dicendo che nessun palestinese puo' impedire la costruzione dei muri, ma e' altrettanto certo che non possiamo accettare la demolizione delle nostre case, per questo abbiamo incaricato un avvocato di seguire la causa in corso presso l'Alta Corte Israeliana, con lo scopo di impedire le demolizioni. info prodotte dal sindaci di Barta'a che presiede il comitato locale contro il muro. per ulteriori info si puo' scrivere in inglese a: faris1995 at yahoo.com continua
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