[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
R: il fascismo e' ancora li'
- Subject: R: il fascismo e' ancora li'
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
- Date: Tue, 16 May 2000 10:59:05 +0200
Al messaggio di Alessandro Marescotti del 15 maggio: Sì, Alessandro, la radice della guerra è lui, il qualunquista opportunista che stima il vincere. Ma bisogna aggiungere che questo lui è in ciascuno di noi. Il potere su di sé è il più difficile e prezioso, e il meno ambito. Si tratta di essere nonviolenti sapendo che c'è violenza in noi (più culturale che naturale), da dominare e volgere in energia costruttiva: ciò che con pudore e discrezione possiamo chiamare amore. L'amore che ama (cioè aiuta a vivere) anche chi non ci ama, anche chi odia il suo prossimo. Nulla al mondo è più creativo e innovatore di questo. Lo dico sottovoce, perché le cose gridate diventano subito false. E bisogna aggiungere anche che la guerra, radicata negli animi, si è fatta strutture enormi, rigide, inflessibili,, potenti, divinizzate. Perciò non basta diventare buoni e nonviolenti di animo senza la critica oggettiva, storica, culturale, politica di quelle strutture, e la lotta nonviolenta per la loro demolizione e costruzione alternativa di forme umane di vita. Scusa se ho aumentato l'ingombro di messaggi Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it ----------------------------------------------------------------- ----- Original Message ----- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it> To: <pck-pace at peacelink.it> Sent: Monday, May 15, 2000 3:42 PM Subject: il fascismo e' ancora li' Ciao a tutti! Ieri ho parlato con un vecchietto di novantadue anni, ma dalla lucidita' superiore a quella di Bobbio. Un vecchio comunista che nella libreria aveva "Poema umano" di Danilo Dolci; ha letto centinaia di libri e che ha vissuto intensamente la lotta al fascismo. Praticamente l'ho intervistato col registratore. "Alessandro, dovevi vedere che entusiasmo popolare quando Mussolini proclamo' la guerra...", mi ha detto facendo un ampio gesto. E ho pensato alla vigliaccheria di quella guerra che si pensava di poche settimane, contro una Francia in ginocchio: una guerra paragonabile all'attacco contro la Jugoslavia (1999). Guerre che si dichiarano perche' "e' facilissimo vincerle", perche' oggi puoi farle senza perdere un aviatore. Il consenso su cui faceva leva Mussolini derivava dallo stesso substrato psicologico a cui ha fatto appello il centrosinistra. E' facile essere per la guerra quando pensi di vincerla in quattro e quatt'otto. Destra o sinistra non conta, e' il profondo substrato antropologico che riemerge. E' conveniente schierarsi con i forti, con chi vince, fare la guerra dalla parte dei forti, sentirsi invincibili. Ieri era con Hitler, oggi con altri ma in fondo e' uguale. "Alessandro, dovevi vedere che entusiasmo popolare quando Mussolini proclamo' la guerra..." Ieri ho visto uno sbraitare per l'ascensore occupato; contro la guerra non credo che abbia profuso la stessa indignazione. Vedo agitarsi nella storia e nella vita che ho di fronte, ieri come oggi, un uomo qualunque, entusiasta di vincere o silenziosamente opportunista. La radice della guerra e' lui? Alessandro
- References:
- il fascismo e' ancora li'
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- il fascismo e' ancora li'
- Prev by Date: R: In mille con Ugur: assieme per cambiare la Turchia.
- Next by Date: 24-25/05 Firenze: Mobilitazione contro vertice NATO
- Previous by thread: Re: R: il fascismo e' ancora li'
- Next by thread: In mille con Ugur: assieme per cambiare la Turchia.
- Indice: