Per Clementina



PER CLEMENTINA

Ad alcuni mezzi d'informazione
ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani

Gentili signore e signori,
sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione il
testo di apertura del fascicolo di domani del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 19 maggio 2005

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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1. EDITORIALE. PEPPE SINI: PER CLEMENTINA

Vi e' il rischio che convinti dai mass-media che la liberazione di
Clementina Cantoni avverra' facilmente e in breve tempo, non si attivi una
solidarieta' adeguata, non si levi anche in italia nitida e forte la voce di
tante e di tanti a dire la nostra prossimita', la nostra ansia, il nostro
desiderio che sia liberata subito ed incolume.
E invece dobbiamo dirlo, dobbiamo farci vedere e sentire, con tutta
l'evidenza pubblica che a questa richiesta siamo in grado di dare, sapendo
che la nostra sollecitudine per Clementina vale anche per tutte le altre
rapite, per tutti gli altri rapiti; che vale a dire che unica e' l'umanita',
vale a dire che ogni vita e' tutte le vite; che nessuno deve essere ucciso;
che alle guerre, al terrorismo, al crimine, alla violenza occorre dire
basta; che la pace va costruita con le nostre mani, con l'aiuto di tutte e
tutti, a tutte e tutti gli esseri umani riconoscendo tutti i diritti umani,
e primo di tutti il diritto di vivere, e di vivere una vita dignitosa e
solidale.
Ovunque si possa si manifesti, in forme limpide, nonviolente, esse stesse
costruttrici di pace, di convivenza; ovunque si abbia voce si levi un
appello, semplice, chiaro, comprensibile, che richiami alla comune umanita',
e a quel valore della misericordia, della clemenza, che il suo nome stesso
evoca, e che e' il valore dei valori attestato da tutte le grandi tradizioni
di pensiero dell'umanita'.
Lavorino le istituzioni ciascuna nel ruolo che le e' proprio; si mobilitino
i soggetti collettivi ciascuno nelle forme sue proprie che siano consone al
fine e opportune alla bisogna; e chi altro non puo' fare almeno questo
faccia: dica che la vogliamo salva, che la vogliamo libera. E che questa
voce giunga al cuore anche dei piu' lontani.

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