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Un messaggio al convegno su lotta alla mafia e nonviolenza
- Subject: Un messaggio al convegno su lotta alla mafia e nonviolenza
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 20 May 2005 14:53:27 +0200
Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signore e signori, sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo il messaggio di saluto del responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo al convegno su nonviolenza e lotta alla mafia che si svolgera' a Palermo il 21-22 maggio. Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 20 maggio 2005 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * PEPPE SINI: UN MESSAGGIO DI SALUTO AL CONVEGNO DI PALERMO DEL 21-22 MAGGIO SU LOTTA ALLA MAFIA E NONVIOLENZA Carissime e carissimi, pur non essendo fisicamente presente a questo nostro convegno vorrei inviarvi un affettuoso saluto e i migliori auguri di buon lavoro. E consentitemi anche di rivolgere un trepidante pensiero, che so essere condiviso da tutte e tutti, a Clementina Cantoni, che vogliamo sia presto libera; e pensando a lei naturalmente pensiamo anche a tutte le altre persone vittime delle guerre, delle dittature, dei poteri criminali, del terrore, dell'oppressione, della violenza. E poiche' avrei piacere di mandarvi anche un minimo mio contributo ai lavori, ma non ignoro che un messaggio scritto deve essere assai breve per poter essere agevolmente ascoltato, mi limito a proporre all'attenzione dei partecipanti, senza argomentarle affatto, le seguenti sette tesi. * 1. La nonviolenza e' gia' il cuore della lotta contro la mafia, poiche' nella storia dei movimenti che contro la mafia si sono battuti e si battono la scelta della nonviolenza, le tecniche della nonviolenza, il progetto della nonviolenza, sono stati in vario modo e misura sempre e decisivamente presenti e operanti. Ed e' naturale che sia cosi', poiche' sistema di potere mafioso e azione nonviolenta sono del tutto antitetici, e quindi ogni progresso della riflessione e dell'azione nonviolenta e' uno scacco per il sistema di potere mafioso. * 2. La riflessione e le pratiche dei movimenti delle donne sono il cuore della nonviolenza e il cuore della lotta antimafia. Cosicche' chiunque si voglia impegnare nella lotta contro la mafia e chiunque si voglia accostare alla nonviolenza, e massime chi voglia operare contro la mafia con la scelta pienamente consapevole della nonviolenza, non puo' non far riferimento al pensiero e all'agire delle donne e dei movimenti delle donne. Ed e' naturale che sia cosi', poiche' il sistema di potere mafioso e' una delle manifestazioni piu' evidenti anche di quella forma di oppressione che e' il patriarcato, e non si da' lotta contro la mafia, come non si da' lotta contro la guerra, e contro ogni discriminazione ed ogni totalitarismo, se non si riconosce il nesso che queste forme di oppressione lega alla dominazione patriarcale. * 3. La nonviolenza e' scelta di lotta contro ogni violenza. Certo, essa e' anche sempre comprensione, comunicazione, riconoscimento di umanita': ma lo e' proprio specificamente in quanto e' lotta contro ogni violenza. Ed essendo la mafia un sistema di potere fondato sulla violenza, la nonviolenza e' sempre e comunque opposizione al potere mafioso. Ne consegue che essa combatte altresi' contro ogni complicita', ogni collusione, ogni ambiguita', ogni resa, ogni collaborazionismo coi poteri assassini. Ed e' naturale che sia cosi', poiche' la nonviolenza e' conflitto; non solo coscienza e denuncia ma opposizione pugnace ad ogni concrezione di violenza, di menzogna, di ingiustizia; e' insurrezione e rivolta contro il male e la morte. * 4. La nonviolenza sostiene anche senza esitazioni l'impegno delle istituzioni nella lotta contro la mafia: la nonviolenza invera la legalita' in quanto essa e' - e sempre dovrebbe essere - difesa dell'oppresso dalla violenza del potente; la nonviolenza sostiene lo stato di diritto contro la guerra di tutti contro tutti, l'ordinamento giuridico contro la barbarie, il sistema democratico contro ogni totalitarismo; la gestione pubblicamente condivisa di cio' che e' bene di tutti contro la rapina privata che per l'appunto altri priva di beni essenziali che devono essere comuni. La nonviolenza rafforza con la sua azione anche le istituzioni: sia fornendo alle istituzioni valori, strumenti, risorse, esempi; sia criticando e contrastando cio' che nel corpus legislativo e negli assetti istituzionali non fosse accettabile alla luce della dignita' umana; sia lottando per avere leggi ed istituzioni migliori, per cancellare ogni abuso e ogni arbitrio, per realizzare il potere di tutti, perche' a tutti gli esseri umani siano riconosciuti tutti i diritti umani. Ed e' naturale che sia cosi', poiche' la nonviolenza e' anche giuriscostituente, si fonda sul principio responsabilita', invera e adempie i principi giuridici in cui si traducono le istanze di giustizia e liberta'; ne' e' giammai "terza parte" o estranea spettatrice nella lotta tra chi uccide e chi salva le vite, ma sempre si colloca dalla parte delle vittime, dalla parte del diritto, sempre si batte contro chi uccide. * 5. La nonviolenza contrasta il sistema di potere mafioso gia' anche nell'affermare valori e metodi intesi alla piu' vasta solidarieta', la coerenza tra mezzi e fini, la consapevolezza che una e la stessa e' la lotta contro il patriarcato, lo sfruttamento, l'inquinamento, la guerra, il corrompere, il terrorizzare e l'uccidere. La nonviolenza afferma il nesso che lega un modello di sviluppo equo e solidale, con tecnologie appropriate e rispettoso della biosfera, la democrazia estesa a tutti gli esseri umani, la costruzione della pace intesa come relazioni di giustizia e di solidarieta' fra tutte e tutti, l'umanizzazione dei conflitti, la scelta della convivenza e della sicurezza per tutte e tutti. E promuove azioni e tecniche e strumenti e progetti con quei valori e metodi coerenti: come ad esempio la difesa popolare nonviolenta. Ed e' naturale che sia cosi', poiche' cosi' come, per dirlo con le esatte parole di Umberto Santino, "mafia e' un insieme di organizzazioni criminali, di cui la piu' importante ma non l'unica e' Cosa Nostra, che agiscono all'interno di un vasto e ramificato contesto relazionale, configurando un sistema di violenza e di illegalita' finalizzato all'accumulazione del capitale e all'acquisizione e gestione di posizioni di potere, che si avvale di un codice culturale e gode di un certo consenso sociale", ebbene, la nonviolenza ad essa si oppone sistemicamente ad un pari ed anzi superiore livello di complessita', con forza maggiore e invincibile - la forza della verita': satyagraha -, contrastando la dominazione del potere violento, oppressivo e distruttivo, in tutte le sue forme, e in tutti i gangli e fin alle radici. * 6. La nonviolenza non e' affare di pochi, e non e' affare di pochi la lotta contro la mafia. La nonviolenza, la lotta alla mafia, cosi' come la poesia, deve essere fatta da tutte e tutti. Ed e' naturale che sia cosi', poiche' tutte e tutti la mafia opprime, poiche' tutte e tutti la nonviolenza chiama alla lotta per la liberazione comune. * 7. La nonviolenza e' una scelta ardua e impegnativa. E quante persone amiche della nonviolenza sono state assassinate dagli oppressori: Mohandas Gandhi come Martin Luther King, Marianella Garcia come Chico Mendes, e quante e quanti altri ancora. Ma insieme puo' essere una scelta facile e gioiosa, come bere un bicchier d'acqua. La lotta contro il sistema di potere mafioso e' impegnativa e ardua. E quante persone impegnate contro la mafia sono state dalla mafia assassinate: il loro numero e' cosi' grande che a dire solo qualche nome non riesci. E tuttavia insieme e' scelta semplice e spontanea - come spiego' una volta per sempre Paolo Borsellino, come spiego' una volta per sempre Libero Grassi - se ascolti cio' che ti detta la voce che dal cuore ti chiede di spezzare le catene e conoscere il fiore vivo. Ed e' naturale che sia cosi'. * Un forte abbraccio dal vostro Peppe Sini Viterbo, 20 maggio 2005 * * * UNA BREVE NOTIZIA SUL CONVEGNO DI PALERMO Il 21-22 maggio 2005 a Palermo, presso il Convento dei Frati Minori di Baida (via Convento 43, Baida - Palermo, tel. 091223595), si svolge il convegno sul tema "Superare il sistema mafioso. Il contributo della nonviolenza". Il convegno e' promosso da: Gruppo-laboratorio "Percorsi nonviolenti per il superamento del sistema mafioso"; Seminario Nonviolenza; Quaderni Satyagraha; Mosaico di Pace; Centro Siciliano di Documentazione G. Impastato; Arci Sicilia; Libera; Dipartimento di Studi "Politica, Diritto e Societa'" e Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di Palermo; Corso di Laurea in Scienze per la Pace dell'Universita' di Pisa. * Programma Sabato 21 maggio 2005 Sessione mattutina: Analisi Moderatore: A. Cavadi, Scuola di Formazione Etico-Politica G. Falcone. Ore 9: Saluti degli enti promotori. Ore 9,30: relazioni: V. Sanfilippo, Movimento dell'Arca: "Nonviolenza e mafia: alcune indicazioni di percorso"; U. Santino, presidente Centro Siciliano di Documentazione G. Impastato, Palermo: "Nonviolenza, mafia, antimafia"; G. Scardaccione, Universita' di Chieti: "Il modello riparativo di giustizia: la sfida 'impossibile' dell'applicazione ai reati di mafia"; N. Salio, Centro Studi D. Sereno Regis, Torino: "Politiche di lotta nonviolenta contro i poteri senza volto"; don L. Ciotti, presidente Libera: "L'antimafia ripensata. Nonviolenza ed associazionismo". Ore 12: dibattito. Ore13,30: pranzo. Sessione pomeridiana: Esperienze Ore 15,30-19: Gruppi di lavoro: "Pratiche di mediazione e di giustizia rigenerativa", introduce: M. Cannito, esperta di 'giustizia rigenerativa' di Witness for Peace di Washington; "Pratiche di resistenza civile", introduce: G. Abbagnato, Libera-Palermo; "Difesa popolare nonviolenta, servizio civile, contrasto alla mafia", introducono: A. Cozzo, Universita' di Palermo, e N. Salio, Centro Studi D. Sereno Regis, Torino; "Ruolo delle donne", introduce: A. Puglisi, Centro Siciliano di Documentazione G. Impastato; "Strategie educative", introducono: A. Cavadi, Scuola di Formazione Etico-Politica G. Falcone, e S. Rampulla, Seminario Nonviolenza, Palermo; "Comunita' religiose e mafia", introduce: don F. M. Stabile, storico della Chiesa; "Percorsi di accompagnamento per vittime, testimoni, dissociati", introduce: don R. Bruno, cappellano del Carcere di Lecce; "Un'esperienza di Teatro dell'Oppresso", conduce: S. Di Vita, esperto di Teatro dell'Oppresso. Ore 20: cena. Ore 21: serata conviviale con musica e danze, a cura di L. Tedesco, musicista, Movimento dell'Arca. * Domenica 22 maggio 2005 Sessione conclusiva: Prospettive Moderatore: A. Foti, presidente Arci Sicilia. Ore 9,30: sintesi dei gruppi di lavoro. Ore 11,30: Ipotesi per un programma di lavoro: interventi di R. Altieri, direttore Quaderni Satyagraha, Universita' di Pisa; A. Cozzo, Universita' di Palermo; G. Fiandaca, Universita' di Palermo; E. Villa, Libera-Palermo. Ore 13: chiusura dei lavori. * Iscrizioni e segreteria del convegno: e-mail: v.sanfi at virgilio.it, tel. 0916259789, fax: 091348997. Altre e-mail di riferimento: acozzo at unipa.it, csdgi at tin.it * * *
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