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Newsletter N. 14 del 12 Aprile 2004
- Subject: Newsletter N. 14 del 12 Aprile 2004
- From: newsletter at bbs.olografix.org (Newsletter)
- Date: Wed, 14 Apr 2004 16:29:52 +0200
...................................................................... ooooooooo ooooooooo oMMMMMMMMMM"MMMMMMMMMMM MMMMMMM" "MM" "MMM MM" "MM MMM MM "MM "MMo ooo "" "" "MMo MMMM" "MMMooooMMM" Ass.ne Cul.le Telematica MMMMMMMMMM "Metro Olografix" oMMM"" """MMo Newsletter 14 12/04/04"MMM" "MMM" ...................................................................... ...................................................................... .: INFO E SOMMARIO :. ...................................................................... Questa e` la Newsletter dell'Associazione Culturale Telematica "Metro Olografix" http://www.olografix.org/ Per avere ulteriori informazioni, e per gestire la tua iscrizione, leggi http://lists.olografix.org/cgi-bin/mailman/listinfo/newsletter Non rispondere direttamente alla lista, se hai bisogno di ulteriori informazioni, scrivimi ai seguenti indirizzi newsletter at bbs.olografix.org Per consultare i numeri arretrati della newsletter leggi: http://newsletter.olografix.org/ ............................ :: IN PRIMO PIANO :: ............................ Il corpo elettronico in gioco Un'intervista a Stefano Rodotà ARTURO DI CORINTO ............................ :: RUBRICHE :: ............................ ... PERSI NELLA RETE ... di Nicola "nezmar" D'Agostino ... DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO ... di Marco Trotta ............................ :: TEMI E APPROFONDIMENTI :: ............................ Intervento e testo della delibera sull'adozione del software libero presso l'amministrazione comunale di Pescara. Rassegna stampa e discussioni online ............................ :: TECNOLOGIA&INTERNET :: ............................ News da Mytech, Punto Informatico, Zeusnews, Apogeonline, Il Manifesto ............................ :: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :: ............................ Editoriale dell'Associazione sull'adozione del software libero presso l'amministrazione comunale di Pescara. Le ultime novità dall'associazione Metro Olografix ............................ :: CREDITS :: ............................ ...................................................................... .: IN PRIMO PIANO :. ...................................................................... INTERVISTA Il corpo elettronico in gioco La società della sorveglienza è resa possibile dalle tegnologie digitali e dalla diffusione di Internet. La privacy diventa così una risorsa e uno strumento di competizione economica. Per questo motivo, il controllo sui dati personali è al centro di un conflitto che vede come protagonisti le imprese, lo stato e i singoli. Un'intervista a Stefano Rodotà ARTURO DI CORINTO Prima il decreto cosiddetto «Grande fratello», poi quello antipirateria chiesto dal Ministro dei beni culturali Giuliano Urbani, infine il conflitto sui dati dei passeggeri da e verso gli Usa. Sono solo gli ultimi episodi di una una lunga serie di fatti che attestano come il tema della privacy sia diventato questione dirimente nelle società democratiche. Questo accade perché oggi la nozione di «riservatezza» non definisce più soltanto il limite dell'azione dello stato o delle imprese nella vita privata, ma investe il diritto, e quindi il potere di controllo sulle proprie informazioni, indipendentemente da chi le ha raccolte e ovunque si trovino. La privacy è infatti divenuta un diritto fondamentale della persona nella «Carta dei diritti» dell'Unione europea e che ha un riflesso nei primi due articoli del nuovo Codice sulla privacy, entrato in vigore all'inizio dell'anno. Alla luce di questa novità, abbiamo chiesto a Stefano Rodotà, presidente dell'Autorità Garante della Privacy, che significato assume la «ri servatezza» in un mondo interconnesso fatto di tracce elettroniche e database digitali. E' nota l'attenzione di Rodotà su questo «tema», riscontrabile non solo nella sua veste istituzionale di garante, ma anche nella sua attività di filosofo del diritto, come testimoniano ad esempio i volumi Tecnologia e diritti (Il Mulino) e Questioni di bioetica (Laterza). L'esordio di Rodotà è sintetico e lucido come è sua consuetudine: «La privacy tutela l'insieme delle informazioni che riguardano il nostro "corpo elettronico" e rappresenta uno strumento necessario per rendere effettiva la tutela di altri diritti fondamentali. Quello alla salute, ad esempio: solo sapendo che i dati medici non saranno conosciuti , una persona sieropositiva si sottoporrà al test, e qualsiasi cittadino deve avere sempre la garanzia che la conoscenza del suo stato di salute non generi discriminazioni. La tutela della privacy è divenuta un potente fattore di eguaglianza». La rilevanza della privacy non sembra più prerogativa di una elite culturale... Sono state le innovazioni scientifiche e tecnologiche a mutare la dimensione qualitativa e quantitativa delle raccolte di informazioni personali accrescendo, accanto ai vantaggi legati al trattamento elettronico delle informazioni, i timori per la nascita di una società della sorveglianza e della classificazione. Leggi e autorità di garanzia hanno trasferito queste preoccupazioni nella dimensione istituzionale, attribuendo ai cittadini un potere diretto di controllo sui detentori delle informazioni, contribuendo così ad un radicamento sociale dell'esigenza di tutela dei dati personali. In questa direzione, l'incidenza di Internet è stata e rimane fortissima, come dimostrano in particolare le richieste di anonimato in rete e le preoccupazioni per le norme sulla conservazione dei dati di traffico. Il rapporto dell'«eurobarometro» dice che il 63% degli italiani teme di lasciare i propri dati su Internet.... Si tratta di un timore che ha ragioni diverse. Timori di essere posti sotto controllo, furti d'identità, interferenze indesiderate come quelle prodotte dal cosiddetto spamming, quando cioè diventiamo bersaglio di invio di posta elettronica pubblicitaria da parte di imprese che hanno avuto chissà come il nostro indirizzo telematico. Poiché questi sono gli effetti di dinamiche di mercato e di interventi autoritari di poteri pubblici, una rassicurazione può venire solo da specifiche regole di garanzia, da una vera «Costituzione per Internet». Aumentare la fiducia dei cittadini circa la sicurezza delle transazioni via internet potrebbe trasformare la privacy da costo a risorsa? E' davanti agli occhi di tutti l'offerta di strumenti di difesa contro lo spamming: la privacy come occasione per nuove attività d'impresa. Conosciamo già casi in cui l'offerta di un bene o servizio è accompagnata dall'assicurazione che i dati dell'acquirente saranno cancellati appena conclusa la transazione: si pensa che - proponendo insieme beni, servizi e privacy - l'offerta diventi più competitiva. La privacy si trasforma così in una risorsa da spendere nel mercato. L'esistenza di leggi a tutela della privacy può indurre i cittadini ad abbassare la guardia? L'idea che esiste una autorità di garanzia può tradursi in un affidamento, in una delega, e quindi in una caduta di attenzione. E' indispensabile, allora, insistere con forza sul fatto che la vera novità delle leggi sulla privacy sta nel costituire ciascuno di noi come «garante di se stesso», dunque titolare di un potere che può essere agevolmente esercitato in forme individuali o collettive. Le autorità di garanzia non monopolizzano la tutela. Sono il segno di una indispensabile attenzione pubblica, dell'impossibilità di lasciare i cittadini soli a competere con i signori dell'informazione, ma in un contesto dove è auspicabile l'attivismo dei cittadini. Ma chi è veramente in grado di farlo? E come? Esiste un privacy divide che riguarda le aree territoriali, il reddito, l'istruzione, l'accesso alle nuove forme di conoscenza. Ma può essere ridotto da politiche di alfabetizzazione informatica concepite come apprendimento critico della tecnologia per evitare squilibri tra coloro che hanno piena disponibilità del sapere e chi non è consapevole della propria condizione di esclusione, occultata dalla disponibilità materiale dei mezzi informatici. Serve un'alleanza tra norme di garanzia e privacy enhancing technologies. E' palese la necessità di un quadro di adeguate garanzie «costituzionali» per la comunicazione in rete. Ma la consapevolezza che questo è un tema rilevante ha modificato il comportamento delle imprese? In altri termini, le aziende rispettano la legge sulla privacy? In generale, continuiamo ad incontrare più difficoltà a far rispettare la legge nel settore pubblico che in quello privato. Casi significativi di violazione si sono verificati nel settore bancario, in quello dei servizi di telefonia. Sono state effettuate ispezioni, e sono già numerosi i casi di denunce all'autorità giudiziaria. Oggi le imprese pretendono di controllare la posta elettronica ai dipendenti. Non e' una violazione dello statuto dei lavoratori? Il controllo della posta elettronica incide anzitutto sulla «libertà e segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione», come recita l'articolo 15 della Costituzione. Può diventare, insieme ad altre forme di sorveglianza elettronica, parte di programmi di controlli a distanza, vietati dallo Statuto dei lavoratori. In via di principio, dunque, non è ammissibile. Può diventarlo solo in contesti particolari, in casi specifici, e con ulteriori e forti garanzie. Il divieto di raccogliere informazioni sulle opinioni politiche religiose o sindacali del lavoratore da parte del datore di lavoro è la premessa necessaria per manifestarle liberamente senza correre il rischio della discriminazione. La moltiplicazione e l'integrazione dei database che a livello europeo monitorizzano i comportamenti dei cittadini europei ci pone una domanda: chi controlla il controllore? Sarebbe troppo facile sostenere che le autorità di garanzia sono soggette al controllo diffuso dei cittadini. Per quanto riguarda le autorità specificamente volte alla tutela dei diritti fondamentali, come sono appunto quelle riguardanti la privacy, in esse si esprime una precisa linea: accompagnare l'attribuzione individuale dei diritti con istituzioni che possono contribuire a renderne effettiva la realizzazione. Rimane comunque essenziale assicurarne l'indipendenza. L'Unione europea è impegnata in un braccio di ferro con gli Usa circa le garanzie del trasferimento dei dati dei passeggeri dell'Unione verso il dipartimento americano per l'«Homeland security» che non darebbe adeguate garanzie di tutela dei dati. Qual è la situazione oggi? La Commissione non è mai riuscita ad essere, o piuttosto non ha mai voluto rappresentare, una vera controparte ai diktat dell'amministrazione americana. Oggi è reale il rischio che i dati riguardanti i passeggeri delle linee aeree tra Europa e Stati Uniti vengano trasferiti senza adeguate garanzie, contribuendo ad accrescere il potere americano di controllo planetario delle persone. Ma il parlamento europeo ha chiesto uno stop a tutto questo e noi oggi siamo più fiduciosi in un esito della vicenda che dia adeguate garanzie ai cittadini europei.. Si continua a ritenere che la raccolta e l'analisi dei dati dei singoli cittadini siano funzionali a garantire la sicurezza di tutti. Ma come si spiegano gli attentati dell'11 settembre? Le nuove richieste di sorveglianza vengono giustificate proprio con l'argomento che le passate raccolte di informazioni non sono state in grado di evitare gli attentati. Si omette così di prendere in considerazione le gravi manchevolezze dei sistemi di intelligence, ci si affida ad una deriva tecnologica che trasforma tutti i cittadini in potenziali sospetti, si entra in rotta di collisione con il quadro dei diritti fondamentali. L'esperienza invece dimostra possibile trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e privacy. Con l'argomento della lotta al terrorismo, invece, si vuole estendere la sorveglianza senza limiti. Il conflitto, allora, diviene quello tra sicurezza e democrazia. http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/08-Aprile-2004/art69.html ...................................................................... .: RUBRICHE :. ...................................................................... PERSI NELLA RETE ... di Nicola "nezmar" D'Agostino ........................................................ "Persi nella rete" #20 del 5 aprile 2004 "Lego, codici a barre e film in prestito" In questa ventesima puntata si parla dei colori dei mattoncini Lego, reti sociali e prestito online sulla falsariga di eBay, videogiochi sul palmare Newton, come riassumere i propri dati personali in un codice a barre, video musicali da un cellulare e il motore di archive.org ora a disposizione per archiviatori digitali in erba. di Nicola D'Agostino gallery: http://www.mytech.it/mytech/photogallery/art006010052205.jsp solo testo: http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010052206.jsp "Persi nella rete" e' una rubrica a cadenza peridodica che presenta uno spaccato su novita' e/o curiosita' della rete: uno scorcio su vari siti web in una "gallery" con link, descrizione e una schermata illustrativa. Archivio della rubrica: http://www.mytech.it/mytech/schede/art006010047164.jsp DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO ... di Marco Trotta ........................................................ Speriamo che non sia un pesce d'aprile in ritardo. Con una nota del 2 aprile il ministro Urbani ha chiesto ai deputati che stanno discutendo il suo decreto legge che aggrava le sanzioni contro gli utenti che scaricano materiali audiovisivi in maniera "illegale" dai sistemi P2P (Carta 12/04 e 13/04), di cancellare quelle previste a carico del "download" per uso personale. Su questa decisione hanno sicuramente pesato le oltre 30000 firme raccolte on line (http://no-urbani.plugs.it), ma anche un fronte trasversale in parlamento che ha sollevato eccezioni rispetto alla costituzionalità, alla legge sulla privacy e alle normative europee in materia. Normative delle quali fa parte, dal 9 Marzo (qualche giorno prima del DDL Urbani) proprio con la "Intellectual Property Enforcement Directive", oggetto di molte polemiche visto che è l'ennesimo tentativo di "rinforzare" gli strumenti legislativi comunitari - dopo la EUCD - sulla proprietà intellettuale mischiando insieme questioni diverse come copyright, marchi, brevet ti, ecc. E con una premessa per nulla di garanzia: la relatrice era Janelly Fourtou, moglie dell'amministratore delegato della Vivendi-Universal, la più grossa multinazionale europea sui contenuti digitali. In seguito a forti contrasti sono state attenuate le misure più repressive proprio contro lo scambio di contenuti per uso personale, ma rimangono le minacce alle libertà civili grazie al fatto che le major potrebbero cominciare a chiedere ai provider i dati di chi è sospettato di scambiare file "su scala commerciale" aprendo uno scenario simile agli USA. Per questo, secondo il sen. Cortiana, occorre continuare la pressione sul DDL Urbani perché non passi anche l'altro punto controverso: il ruolo di sorveglianza dei provider nei confronti dei loro utenti. Links: P2P, la retromarcia di Urbani http://punto-informatico.it/p.asp?i=47641 Proprietà intellettuale, la UE approva http://punto-informatico.it/p.asp?i=47327 Comunicato CODE su IPED http://www.ipjustice.org/CODE//release20040309_en.shtml Oltre 20.000 firme ed una dura presa di posizione dell'associazione degli Internet Service Provider (le imprese che forniscono la connessione a internet), non ha impedito, lo scorso 22 Marzo, al presidente Ciampi di firmare il DDL di Urbani (Carta 1204) che tra i vari provvedimenti presi inasprisce le pene nei confronti di chi scarica materiale audiovisivo attraverso i sistemi "peer-to-peer" (P2P, evoluzione di Napster). Il ministro era arrivato a minacciare le sue dimissioni se non fosse stato approvato ed è andato in diretta da Fazio, su "Che tempo che fa", a spiegare le sue ragioni. In questa maniera in Italia si rischia di arrivare alla situazione che vivono già ora molti utenti negli USA dove le multinazionali che detengono i diritti per contenuti audio e video, grazie a leggi che obbligano i providers a tenere traccia delle attività dei loro utenti e a comunicarle in questi casi, mandano lettere di diffida nei confronti degli utenti di cui si sospetta l'attività "illecita". In questa maniera, nelle set timane scorse, è diventato famoso il caso di una ragazza madre, Adelita Shule, che vive col sussidio di disoccupazione ed è stata citata in giudizio dalla RIIA. E' in corso una sottoscrizione per sostenere le cause legali, ma già a centinaia di altre persone sono arrivati provvedimenti simili. La cosa grave è che pare che le major USA abbiano cominciato a spedire simili lettere anche ai provider italiani e questo nonostante sia stata adottata di recente una direttiva europea, in aperto contrasto con il decreto Urbani, che pur con molti limiti lasciava alcuni diritti. Per chi vuole saperne di più su P2P e legislazione: http://www.newglobal.it/p2p Links Il dopo Urbani http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=2949&numero=479 Urbani tiene duro ma è assediato http://punto-informatico.it/p.asp?i=47484 Il consiglio dei ministri del 12 Marzo ha approvato, tra gli alti, un decreto molto controverso. L'autore è il Ministro Urbani, che tra una dichiarazione avventata sugli attentati di Madrid ed una minaccia di dimissioni, ha portato a casa il DDL "Recante interventi urgenti in materia di beni ed attività culturali". Quali? I film ed i video coperti da diritto d'autore che ogni giorno milioni di utenti, in Italia e nel mondo, si scambiano attraverso i cosiddetti sistemi "peer-to-peer" (P2P), ovvero i programmi di condivisione tra computers via internet sul modello di Napster. Una pratica che in determinate condizioni era già illegale con le leggi in vigore (633/41) laddove si condivide e si scambiano opere vincolate dal diritto d'autore trasgredendo alle imposizioni di chi ne detiene il copyright. Il problema è che questa legge introduce delle novità da una parte decisamente forcaiole, dall'altra semplicemente inapplicabili di fronte ad un fenomeno così di massa e che, come tale e per una consuetudine tutta it aliana, rischiano di far pagare a pochi scelti a caso il tentativo di ristabilire la legalità (ma anche di venire in contro alle richieste lobby del settore, come si è potuto leggere dai pareri soddisfatti della Federazione dell'Industria Musicale Italiana). Tra le prime: multe fino a 2000 Euro (la galera, prevista in una prima bozza, è saltata) anche solo per chi "promuove" il P2P magari parlandone su una pagina web e la pubblicazione dei provvedimenti giudiziari con i nomi sui quotidiani,. Tra i secondi l'obbligo per i provider che forniscono il servizio di connessione, di segnalare gli utenti che usano questi sistemi agli organi inquirenti. E' già disponibile on line una petizione contro questo decreto: http://no-urbani.plugs.it Links Decreto Urbani http://www.beniculturali.it/download/DL_Cinema_PCM12032004.pdf Nemmeno il più elementare senso della misura ... SEGNALAZIONI Nell'ambito dei corsi di Diritto civile, Diritto privato dell'informatica e di Informatica e documentazione giuridica ed in collaborazione con il Presidio ITM di Giurisprudenza si tiene un Ciclo di seminari sui profili giuridici e tecnologici del Software libero e aperto (Free and Open Source Software) UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRENTO - FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA Via Giuseppe Verdi, 53 - I-38100 TRENTO - tel: +39 0461 88 1818; fax:+39 0461 88 1899 http://www.jus.unitn.it/faculty/avvisi/seminari/Softwareliberoeaperto2004.html Mercoledì 7 Aprile ore 20,45 circolo arci città futura Genova, Corso Torino 46 canc "Dove va il filesharing" Incontro "Dove va il filesharing (tendenze legislative italiane ed europee su internet e copyright)". Parteciperanno: Paolo Attivissimo (autore informatico), Fiorello Cortiana (senatore, verdi), Joy Marino (vice presidente associazione italiana internet providers) e Roberto Olivieri (avvocato penalista). Info: www.cittafurtura.org - www.arciliguria.it - segreteria at cittafutura.org "NON PAGO DI LEGGERE" Mobilitazione di tutte le biblioteche per il 23 Aprile in occasione della giornata mondiale del libro http://fc.retecivica.milano.it/RCMWEB/ReteCittadiniMilano/Rete%20Cittadini%20Milano/04D04B8E-000F4A4A-04D04BC1 Info: www.nopago.org (dove si trovano le proposte per le biblioteche pubbliche in italia che vogliono aderire: http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it/prestitogratuito/index.php?page=ventitre) ...................................................................... .: TEMI E APPROFONDIMENTI :. ...................................................................... [testo della delibera, disponibile anche su http://www.olografix.org/delibera.txt] Oggetto: Adozione "Software Libero" nell'Amministrazione Comunale. IL CONSIGLIO COMUNALE - Vista la relazione allegata che costituisce parte integrante nel provvedimento; - Visti i pareri espressi, ai senti dell'art. 49 del Decreto legislativo 267/00 dal Dirigente del servizio interessato e dal Dirigente della ragioneria, nonchè il parere di legittimità espresso dal Segretario Generale ai sensi dell'art. 55 comma 2 dello Statuto e degli artt. 61.2 e 69.1 del regolamento del Consiglio Comunale come da scheda allegata; - Visto il parere espresso dalla Commissione Consiliare permanente Bilancio - Ced - Informatizzazione in data... che si allega; - Vista l'allegata deliberazione di Giunta Comunale n. 215 del 11.03.04; - Visto l'art. 42 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267; - A seguito di votazione espressa con il sistema elettronico con il seguente risultato accertato e proclameto dal presidente con l'assistenza degli scrutatoir peima designati: Consiglieri presenti e votanti n. .... Voti favorevoli n. ... Voti contrari n. ... DELIBERA 1. Di adottare il "Software Libero" nella amministrazione comunale. In particolare l'utilizzo di software libero dovrà avvenire attraverso i seguenti atti: a) utilizzazione immediata di suite di "office automation" libere basate su formati di immagazzinamento dei dati anch'essi "liberi"; b) utilizzazione immediata di Sistemi Operativi "free" sui "server" dell'amministrazione; c) migrazione entro 1 (uno) anno dalla data della presente delibera di tutti i Sistemi Operativi dei "client" del proprio network amministrativo verso sistemi operativi "desktop" liberi; d) costituzione di un "forum" permanente con il compito di analizzare, studiare e proporre soluzioni di promozione del "Software Libero" tra la cittadinanza; e) attivazione di corsi di formazione del personale amministrativo sull'utilizzo di piattaforme basate su Sistemi Operativi liberi attraverso strumenti di "e-learning" da realizzarsi mediante economie di spesa derivanti dall'adozione del presente provvedimento; f) sostituzione graduale di tutte le procedure informatiche dell'Ente con procedure "aperte" sia dal lato del codice che da quello del formato di immagazzinamento dei dati e realizzate con la collaborazione di altri soggetti pubblici e privati attraverso tecniche di "collettivizzazione dello sviluppo del software"; g) richiesta, nei bandi di gara o nei preventivi per i nuovi acquisti di hardware, della compatibilità con sistemi operativi liberi; h) memorizzazione e pubblicazione dei dati dell'amministrazione messi a disposizione della cittadinanza in vari formati di cui almeno uno "libero", i) collaborazione con tutti gli altri Enti, dislocati sul territorio nazionale e non, che hanno già adottato procedure e formati dei dati "liberi". 2. Di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesa. I Consiglieri Di Nisio Dott. Fausto Acerbo Dott. Maurizio ========================================== [ Relazione introduttiva del proponente dott. Fausto Di Nisio ] Cari colleghi, in questi mesi ho compreso che a Voi tutti questo tema sembra rivestire un carattere prettamente tecnico, ma non è così. Si tratta, invece, di un problema prettamente politico. Con questa mia proposta di delibera si pone l'esigenza di salvaguardare alcune garanzie che sono alla base di uno stato democratico e cioè: - il libero accesso ai dati della pubblica amministrazione da parte di tutti i cittadini; - la permanenza e la mantenibilità dei suddetti dati da parte della pubblica amministrazione; - le garanzie di sicurezza della pubblica amministrazione e dei suoi cittadini. Per garantire il primo punto e quindi il libero accesso dei cittadini all'informazione pubblica, è necessario che la forma in cui i dati sono memorizzati dalla pubblica amministrazione non sia legata ai fornitori di software, ma sia definita da standard pubblici e di pubblico utilizzo, che non favoriscano nessuno dei possibili fornitori. Per garantire il secondo punto, e cioè la permanenza e la manutenibilità dei dati pubblici, è indispensabile che l'uso e la manutenzione del software che li gestisce non dipendano dalla buona volontà dei fornitori o dalle condizioni da essi imposte. Per questo motivo la Pubblica Amministrazione deve privilegiare sistemi software la cui evoluzione possa essere garantita grazie alla disponibilità del codice sorgente e della possibilità di modificarlo, adattarlo, migliorarlo, senza che questo resti appannaggio esclusivo dei fornitori originari. Per garantire il terzo punto, la sicurezza, così come per garantire ai cittadini la riservatezza dei dati personali e sensibili in possesso della pubblica amministrazione, è necessario poter fare affidamento su programmi per i quali si possa verificare in maniera certa l'assenza di elementi che permettono il controllo a distanza o la trasmissione indesiderata di informazioni a terze parti. Tutto questo può avvenire solo per sistemi il cui codice sorgente sia liberamente accessibile, e quindi esaminabile da parte della pubblica amministrazione, dei cittadini, o di qualunque esperto indipendente. Su questo tema sono molte le pubbliche amministrazioni che hanno avviato iniziative volte all'adesione del Software Libero, ma in tutti i casi si è sempre trattato di mozioni od ordine del giorno cui poco o niente è seguito. Io penso che sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. A questo proposito faccio autocritica. Il mio partito, come peraltro quello dei DS e a differenza udite udite di Forza Italia e della Margherita, utilizzano soluzioni "non libere" per i propri servizi Internet. Non preoccupatevi, è già partita un'e-mail all'indirizzo del mio segretario nazionale affinchè ponga immediatamente rimedio a questa gaffe. Ma torniamo alla delibera. Da una semplice lettura a molti potrebbe apparire come una rivoluzione, passatemi il termine per favore, ma penso e sono convinto che così non sia. La nostra città, qualora questa proposta di delibera venisse approvata, può diventare, sull'esempio di molte altre amministrazioni ed enti governativi sparsi in tutto il mondo, la prima Amministrazione locale in Italia ad essere libera da quella forma di schiavitù informatica che una sola multinazionale straniera in posizione di monopolio sul mercato ha imposto a livello mondiale. Le potenzialità e le forze per realizzare tutto quanto previsto in delibera ci sono e trovo un errore, qualora venissero confermate le voci di corridoio che ho sentito negli ultimi tempi, che il settore informatica del nostro comune venisse declassato a servizio. La invito pertanto, caro Sindaco, a tenere in debita considerazione quanto ho appena affermato e ad apportare le opportune correzioni a questa linea. Come la inviterei, caro Sindaco, a tenere in debita considerazione la deliberazione adottata dal Consiglio di Circoscrizione n. 2 il 28/2 di quest'anno che prevede un riconoscimento alla prima Associazione Culturale telematica Italiana che ha sede nella nostra città, i cui autorevoli rappresentanti hanno dato e danno tuttora un grande contributo a queste tematiche a livello mondiale. Pertanto, cari colleghi, vi invito a leggere questa delibera da un solo punto di vista: quello della Libertà. RASSEGNA STAMPA http://punto-informatico.it/p.asp?i=47697 http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2995 http://www.freego.it/news.php?show=1236 http://italy.peacelink.org/cybercultura/articles/art_4222.html http://www.annozero.org/nuovo/stories.php?story=371 http://www.linuxdesktop.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1504 DISCUSSIONI IN CORSO http://punto-informatico.it/forum/poc.asp?fid=47697&tfid=2 ...................................................................... .: TECNOLOGIA&INTERNET :. ...................................................................... .: Mytech :. ITUNES CRACCATO, MA NON TROPPO Riprodurre la musica protetta di Apple anche su computer non abilitati? Ora si puo', a patto di essere i legittimi proprietari. Piu' pirateria per tutti o meno stress da guardie e ladri? di Nicola D'Agostino http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010052267.jsp .: Punto Informatico :. DL URBANI, LA COMMISSIONE ASCOLTA Si tenta di rimediare alla mancata consultazione degli operatori prima del varo del DL. Ancora incerto l'orientamento della maggioranza. Gli ISP puntano sullo stralcio dell'articolo 1. Rodota': il DL confligge con le norme sulla privacy URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47698 MICROSOFT SPERIMENTA L'OPEN SOURCE Lo fa rilasciando il suo primo software open source, un tool per sviluppatori il cui codice potra' essere modificato da chiunque e incluso in altri programmi, anche commerciali. Restera' un caso isolato? URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47686 PESCARA ADOTTA IL SOFTWARE LIBERO L'amministrazione comunale, come gia' accaduto altrove in Italia, delibera l'introduzione del Pinguino e dei suoi amici sui sistemi informativi comunali URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47697 IL PROGETTO OPEN MUSIC Lo lancia la band dei Thematika che, come altri artisti, ritiene sbagliato l'attuale approccio della discografia ad internet e alle opportunita' che offre, a partire dal DL Urbani per finire con il P2P URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47695 .: Zeusnews :. MICROSOFT ABBRACCIA L'OPEN SOURCE A sorpresa Microsoft rilascia i sorgenti di un programma utilizzando una licenza "aperta". >> di Matteo Campofiorito http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2993 E ALLA FINE URBANI HA CEDUTO! Il Ministro Urbani rinuncia alle sanzioni che voleva nel suo decreto contro il file-sharing di film senza scopo di lucro. >> di Pier Luigi Tolardo http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2982 .: Apogeonline :. I quarant'anni del "cervellone" - di Enrico Sola Era il 1964 e, tra mille avvenimenti cruciali che avrebbero segnato il destino del mondo intero, IBM presentava il Sistema/360: il primo computer "moderno", destinato a rivoluzionare il concetto di elaborazione dei dati e a porre le premesse di quella tecnologia che oggi tutti noi utilizziamo quotidianamente. http://www.apogeonline.com/webzine/2004/04/09/04/200404090401 .: Il Manifesto :. La polifonia del cyberspazio Prove tecniche sulla libertà di comunicazione nell'incontro annuale degli hacker Virtuosa Babele L'hakmeeting di quest'anno si è trasferito al Buridda di Genova. Copyright, legislazione internazionale sulla diffusione della conoscenza, esperienze di telestreet al centro dei workshop. Ma all'orizzonte si stagliano le strategie dell'industria informatica sul software libero A. DI. CO. http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/08-Aprile-2004/art70.html ...................................................................... .: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :. ...................................................................... L'amministrazione comunale di Pescara delibera in favore del software libero Fin dagli esordi come associazione culturale telematica la Metro Olografix si è distinta per l'aver sempre cercato un punto di unione tra il mondo del volontariato e dell'associazionismo e il mondo delle istituzioni, Amministrazione pubblica locale in primis. Gli eventi culturali proposti, dai corsi di alfabetizzazione informatica di base alle tavole rotonde su "L'hacker ed il magistrato" hanno sempre avuto come obiettivo di fondo quella "condivisione dei saperi" e "difesa del bene comune" tanto cari al mondo del software libero e dell'opensource. Già nel luglio 1996, ovvero all'indomani dell'ormai tristemente famoso "Italian Crackdown", così ben descritto nell'omonimo libro di Carlo Gubitosa (disponibile gratuitamente qui http://www.apogeonline.com/ebook/90017/scheda ) e seguendo la strada aperta dal convegno di Prato del 1995 sul diritto alla comunicazione indetto da Strano Network a nome dei circuiti delle BBS amatoriali (qui gli atti http://www.strano.net/snhtml/atticonv/elenco.htm), Metro Olografix organizzò a Pescara il primo Meeting Nazionale delle Associazioni Culturali Telematiche Italiane (http://storico.olografix.org/meetasstel.html con galleria fotografica http://gallery.olografix.org/meetingassociazioni ). Pescara si poneva quindi all'avanguardia, intravedendo già oltre il concetto stesso di "telematica amatoriale" e ponendo le basi ideali per quel movimento che, di lì a pochi anni, sarebbe stato nominato "media-attivismo". Ma non è solo nelle iniziative online l'intensa attività di promozione culturale dell'associazione; nel gennaio del 1997 esce il primo libro, scritto in collaborazione con Carlo Gubitosa di Associazione PeaceLink, "Oltre Internet. Consigli pratici per una navigazione a misura d'uomo" (http://www.olografix.org/gubi/estate/libri/oi/oi.htm ), a cui faranno seguito altri importanti libri di alcuni soci, come "Spaghetti Hacker" di Andrea Monti e Stefano Chiccarelli (http://www.spaghettihacker.it/ ) e "Segreti spie codici cifrati" di Giustozzi, Zimuel, Monti (http://www.enricozimuel.net/segreti.htm). Nel giugno 1997 inizia una collaborazione con il quotidiano locale "Il Centro", per il quale l'Associazione cura una rubrica settimanale dal titolo "Avviso ai naviganti" (http://storico.olografix.org/ilcentro/index.html ) dalle cui pagine criticherà l'opera dell'allora giunta comunale pescarese in merito alle scelte effettuate (o non effettuate) di informatizzazione della città. Lo "strappo" sarà - solo apparentemente, purtroppo! - ricucito alcuni mesi dopo, in agosto, quando, durante la manifestazione "I...Ludiamoci '97" ( http://storico.olografix.org/iludiamoci97/) l'Associazione presenterà un progetto di Rete Civica al sindaco Carlo Pace, offrendogli gratuitamente il prodotto e la propria consulenza. Offerta cortesemente accettata, ma nei fatti mai realizzata. Il 1999 vede Stefano Chiccarelli e Andrea Monti ospiti del programma televisivo di Rai3 "Mediamente", e parte il progetto "Radio Olografix" (http://radio.olografix.org/r05.htm) basandosi sull'esperienza acquisita con alcuni programmi radiofonici trasmessi da Radio Città (http://www.urla.com/consapevolezza/ ) Nel 2002, infine, nasce la newsletter di Metro Olografix, curata da Loris D'Emilio con la partecipazione di molti soci per la ricerca e/o la stesura di articoli e news inerenti il mondo del free software e della "libera cultura dei saperi" ( http://lists.olografix.org/cgi-bin/mailman/listinfo/newsletter ) Durante tutti questi anni Metro Olografix ha continuato ad organizzare corsi di informatica (nel 2000 e 2001 su Linux), convegni ("Lo sviluppo e la diffusione della cultura opensource: quale ruolo per i LUG e le scuole?" in collaborazione con l'ITC De Sterlich di Chieti Scalo; "Metro Olografix Crypto Meeting"), partecipazione a dibattiti ("Meeting 2003. Software libero: un'alternativa possibile" organizzato dalla provincia di Pescara) per proporsi sul territorio cercando di interloquire con le realtà locali, pubbliche e private. Libri, articoli su riviste specializzate, televisione, radio, giornali, newsletter, convegni e dibattiti; l'attività di Metro Olografix ha sempre cercato di raggiungere il singolo cittadino, le associazioni, le istituzioni; ovunque apprezzamenti e riconoscimenti, meno che nella propria città. Dopo dieci anni di attività di sensibilizzazione sul territorio, di convegni, di iniziative online, proprio nell'anno preposto ai festeggiamenti per il decennale della sua fondazione, l'associazione Metro Olografix ha trovato finalmente un interlocutore nella nuova amministrazione comunale di Pescara che ha saputo, e voluto, raccogliere la sfida sociale, culturale, politica posta dal mondo del free software e dell'opensource. Nel pomeriggio di ieri, 5 aprile, i consiglieri di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo e Fausto Di Nisio hanno presentato al consiglio una delibera sull'adozione del software libero nell'amministrazione comunale. La delibera, presentata in aula dal consigliere Fausto Di Nisio che ha centrato la sua relazione sulla libertà di accesso ai dati della PA da parte di tutti i cittadini e sulla sicurezza necessaria al mantenimento dei dati, è stata approvata con 25 voti favorevoli e 3 astenuti. Caso unico in tutta Italia, dove finora non si era mai andati oltre semplici dichiarazioni di principio o mozioni. Nelle dichiarazioni di voto tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione, si sono espressi in modo favorevole con la proposta, basando le loro scelte esattamente sulle motivazioni addotte dai proponenti; fatto oltremodo eccezionale, quindi, perché trova d'accordo nella sostanza entrambi gli schieramenti; lo stesso assessore al bilancio, D'Angelo, si è espresso in modo particolarmente favorevole sottolineando come la nuova giunta stia implementando ulteriormente i servizi informatici per il cittadino e di quanto sia quindi importante, in questo momento, un simile atto amministrativo. Metro Olografix ha dunque raggiunto un primo, importantissimo, obiettivo, ancorché politico: l'adozione del software libero, da parte di una pubblica amministrazione che ha basato questa scelta sull'apprezzamento ed il riconoscimento dei valori ispiratori del movimento del free software e dell'opensource, la libertà e la condivisione dei saperi. ... Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta dalle ore 21,30 per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare. Per chi vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in via Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara Riferimenti utili alla pagina http://metro.olografix.org/sede.html Associazione Culturale Telematica "Metro Olografix" http://www.olografix.org :: info at olografix.org ...................................................................... .: CREDITS :. ...................................................................... a cura di Loris "snail" D'Emilio http://www.olografix.org/loris/ Hanno collaborato a questo numero: Alessio "isazi" Sclocco http://www.olografix.org/isazi Nicola "nezmar" D'Agostino http://www.olografix.org/nezmar Massimo "manray" Politi Marco Trotta matro at bbs.olografix.org ...................................................................... ...................................................................... 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