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Diario dal Chiapas 6



Date: Sun, 23 Jul 2000 09:15:36 -0700
From: "maria nina  posadinu" <posamina@lycos.com>


Carissimi,
finalmente una domenica con un ritmo rilassato.
In questi giorni, agli impegni frenetici nei preparativi della mostra
fotografica al Caffe' Museo si sono intrecciati nuovi incontri, nuove
conoscenze, difficolta' nell'inviare le foto, corse in taxi in periferie
sempre diverse... eccetera.
Quello che c'e' di sorprendente, qui, e' questa atmosfera generale di
solidarieta', di impegno politico e sociale che affraterna tutti e non
lascia spazio agli egoismi personali. La poverta' e le difficolta' non
sembrano aver indurito gli animi, tutt'altro. La disponibilita' aleggia
nell'aria e in tutte le sedi delle associazioni che ho conosciuto si sente
una militanza viva, partecipe ed elastica, ottimista e comunque
persistente, che non si lascia scoraggiare facilmente, che non si
risparmia, che mai perde il sorriso e la buona disponibilita' verso le
persone nuove.

GINA

Avevo conosciuto Gina il 3 luglio nella sede di un'associazione, mentre
aspettavo il mio turno per parlare con il responsabile. Minuta, con i
capelli neri e lisci tagliati corti, gli occhiali, una faccia simpatica.
L'attesa sembrava prospettarsi lunga, perche' c'erano altri prima di me,
cosi' dopo un po' le sono andata vicino e le ho rivolto la parola. Ne 
e' nata
una grande amicizia. Viene da Citta' del Messico, fa la grafica a S.
Cristobal da diversi anni, insieme ad un collettivo di donne che si chiama
"Purpurea". Mi ha chiesto di me, e quando le ho detto di San Marcos, della
mia esperienza precedente, di cosa ero venuta a fare ora, ne e' rimasta
contenta e mi ha ringraziato per quello che faccio per il suo paese. Quando
ci siamo salutate mi ha dato il suo numero di telefono, pregandomi che la
chiamassi per qualunque necessita', o anche solo per chiacchierare. Stavo
organizzando la mia partenza per i campi profughi, e lei andava a 
Citta' del
Messico da una sorella gravemente ammalata: un nostro nuovo incontro
sembrava quasi improbabile. Caso ha voluto che il rientro alla base
coincidesse, e che fosse in casa quando ho provato a chiamarla per
avvertirla del primo spettacolo degli argentini in citta'. Nonostante fosse
abbastanza occupata col lavoro, si e' precipitata, felice di conoscere 
anche
i miei nuovi amici.

Le devo molto. Se ho potuto realizzare la mostra fotografica e' per merito
suo. Ha insistito perche' andassi a lavorare nel suo laboratorio, 
mettendomi
a disposizione tutto quello di cui avevo bisogno, aiutandomi e facendomi
aiutare da un amica, quando non poteva personalmente. Ho passato quasi tre
giorni nel suo laboratorio, immerso in un quartiere popolare periferico
chiamato Colonia Maya. Addossato alla montagna, fra i boschi di pini
divorati da cave di pietra dove tutti i tassisti andavano malvolentieri
perche' si perdevano per le strade dissestate dai nomi poco chiari e con i
numeri messi a caso sulle facciate delle case minuscole. Fra l'odore dei
colori delle serigrafie, lavorando ai grandi tavoli, incollando,
ritagliando, scrivendo, alla musica di una radio libera messicana, mi sono
goduta la piacevole immersione nell'atmosfera artistica che si intreccia
con l'impegno sociale e che tanto mi e' familiare quanto indispensabile.

Nel montare la mostra, Gina e la sua amica si sono occupate di risolvere
tanti piccoli problemi tecnici, mentre io aiutavo a montare il teatrino. La
serata e' andata benissimo e c'era un sacco di gente. Le foto hanno avuto
successo. Con piacere sono venuti a trovarci alcuni dei ragazzi baschi con
cui abbiamo vissuto a Polho, e domani raggiungeranno gli altri. Ci sentiamo
come una grande famiglia e domani sera faremo una festa tutti insieme
scambiandoci le informazioni sull'impegno reciproco di questi giorni.

Cosi' trascorre la vita a S.Cristobal, fra il continuare della campagna
elettorale dei vari partiti, in preparazione del voto per il governatore
del Chiapas del 20 agosto.

Fra un taxi e l'altro, si riescono a sentire vari notiziari radio ed
imperversa la propraganda del PRI che, dopo aver governato per ben 71 anni
ed aver perso le votazioni presidenziali, ancora non si da' per vinto e si
propone come l'"Unico partito in grado di risolvere i problemi del paese"
ed il suo slogan e' "Prima di tutto la gente". Sapro' dirvi meglio in
proposito prossimamente.

Per ora vi mando un saluto, ovunque voi siate, in montagna, al mare, a
casa, a godervi il torrido caldo di fine luglio, da quest'aria frizzantina
e ventosa, con scialle e giacca e vento sulle spalle.

Un abbraccio a tutti e....appena potete scrivetemi!

Maria Nina