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scuola dopo la maturita' troppi si fermano
- Subject: scuola dopo la maturita' troppi si fermano
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 04 Jul 2002 06:15:50 +0200
dal corriere.it di lunedi 1 luglio 2002 Scuola bocciata: dopo la maturità troppi si fermano La scuola "riformata" non assicura ancora livelli di istruzione adeguati a tutti. I dati più recenti sulla popolazione scolastica, raccolti da Uil scuola, presentano un panorama sconfortante, specie se confrontato con gli altri Paesi europei. Finito l'esame di maturità, solo il 64% degli studenti italiani continua gli studi, iscrivendosi all'università. Una percentuale, quella degli aspiranti dottori, che è diminuita del 9% in 10 anni, in controtendenza rispetto agli altri Paesi. Nell'ultimo rapporto della sezione scuola del sindacato, si segnala inoltre che gli atenei del nostro paese sono al 53,6%, frequentati da ragazzi che arrivano dal liceo (pari al 30% della popolazione scolastica). Solo la metà degli studenti che frequentano gli istituti tecnici e professionali, invece, (e che rappresentano una fetta del 59,76% della popolazione scolastica totale) si iscrive all'università. Dalle magistrali (frequentate dal 7,17%) arriva il 6,4 delle matricole; dai licei artistici (frequentati dal 3,82%), il 6,2%. Il trend degli ultimi anni (dati Istat e Isfol) mostra una crescita progressiva del tasso di scolarità, passato dal 77,6% del '94/'95 all'81% del 2000. Ma nonostante questo miglioramento - che appare costante negli ultimi anni - il 14% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni dopo l'obbligo non siede tra i banchi di scuola: a non proseguire gli studi sono circa 400mila, su due milioni e mezzo che frequentano le superiori. Il confronto con l'Europa colloca l'Italia in posizioni da fanalino di coda: il 92% dei ragazzi delle scuole tedesche e olandesi giungono con successo al diploma di fine studi secondari. Al secondo posto gli studenti danesi (90%), seguono Finlandia (89%), Irlanda (86%), Francia (85%), Svezia (74%). Gli italiani, insieme agli spagnoli, hanno un tasso di conseguimento del diploma di fine studi pari al 73%. Un punto in meno rispetto alla Svezia ma più basso del 20% rispetto ai colleghi di Germania e Paesi Bassi. L'ultimo posto è occupato dalla Grecia, con una percentuale del 67%. Lo studio denuncia anche che è ancora quasi inesistente un percorso di studi post secondario non Universitario, a sottolineare l'urgenza di realizzare un sistema integrato scuola-formazione lavoro che renda meno rigida l'offerta formativa italiana. E anche questo dato segna la distanza dall'Europa. In Gran Bretagna, ad esempio, a scegliere tale percorso è il 28% degli studenti (45% si iscrive all'Università); in Svezia il 34% (un altro 34% va all'Università); in Francia, il 35%. Per quanto riguarda l'Italia, riguarda appena l'1% la possibilità di proseguire gli studi in un percorso non universitario.
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