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Demografia, futuro, valori, nuovi esperti, etc. Re: R: stimate conseguenze del riscaldamento globale
Per Alessandro e Francesco:
Qualche giorno prima di morire, il futurista Robert Theobald al quale avevo scritto un messaggio per comunicargli la presenza sul web del nostro sito dedicato alla questione demografica, pur ultrasofferente per il suo male, trovò comunque il tempo per inviarci un breve messaggio augurale. Tra l'altro, diceva:
"... If we cannot reduce the pressure of population, all our other efforts will
be made far more complex. We need to be providing everybody who is ready to
limit the size of their families with the ability to do so. We should aim
for every child to be a wanted child.
Some people downplay the population issue arguing that the overconsumption
issue is more critical. It is true that the developed world needs to use
less resources. But both efforts must go forward together ..."
Personalmente, concordo pienamente con quanto diceva Theobald (http://www.resilientcommunities.org). I problemi fondamentali sono due: consumi elevati (soprattutto troppo spesso ingiustificati) e popolazione in eccesso già da tempo. E' da notare quanto queste due questioni sono strettamente interrelate fra loro: ognuna alimenta l'altra e non si può porre rimedio all'una senza sanare l'altra. (Si veda al riguardo lo studio http://www.hyperlinker.com/spg/respg.pdf).
Ed infatti, il nostro piccolo laboratorio non sta occupandosi soltanto di sovrappopolazione. Abbiamo già iniziato una campagna anche in campo economico, mettendo a fuoco un obiettivo preciso che a nostro avviso, nel tempo, potrebbe risultare essere una potente leva (sicuramente un passo indispensabile) per scardinare questo sistema economico e gettare le basi per uno decisamente più equo e funzionale; se avete pazienza, date un'occhiata at: http://www.hyperlinker.com/ars/
Agiamo contemporaneamente su entrambi i fronti con due campagne che intendono focalizzare obiettivi quanto più possibile precisi, tale che vi possa essere una qualche speranza di successo, nel tempo e qualora vi si dedicasse un numero sufficiente di persone.
Tornando alla popolazione, vorrei comunque chiarire una cosa: la questione demografica non è un problema esclusivo dei paesi sottosviluppati. Questi vengono tirati in ballo prevalentemente in questa faccenda perchè la loro crescita demografica è ancora in atto e rasenta spesso l'inverosimile.
Ma il fatto importante per noi che viviamo in Italia, o, se si preferisce, in Europa, dove la crescita demografica è diminuita parecchio negli ultimi anni, è che, nonostante ciò, siamo anche noi pienamente coinvolti già da tempo, nei nostri stessi Paesi, dal fenomeno della sovrappopolazione: con 0.23 parti di ettaro per persona la Campania si trova ad avere una densità che fa invidia all'India e molto prossima a quella del Bangladesh! La stessa cosa dicasi per Lazio, Liguria e Lombardia, buone vicine della Campania. E pensate che l'Inghilterra e la Germania hanno fatto peggio di noi.
E' per questo motivo che è stato scritto l'appello che spero vorrete farmi l'onore di leggere.
L'appello è rivolto NON ai Paesi poveri, bensì è rivolto espressamente ai Paesi ricchi che, oltre ad essere sovrappopolati, consumano pure tutto quello che c'è da consumare non solo a casa propria ma anche quello che si trova al di fuori dei loro confini.
Per ciò che riguarda il fatto specifico del metodo tramite cui determinare una densità ottimale, ebbene, vi dico: questa è la nuova frontiera, questa è terra di studio, questo è territorio di comune ricerca e confronto su cui dobbiamo focalizzare molte nostre energie, poichè, come fa notare giustamente Gimona, è tutta questione di valori.
A mio modesto ma convinto parere, la cosa non è difficile, anzi dovremo probabilmente farci guidare dalla semplicità, da sentimenti e razionalità avvinte al buon senso comune, tale che non possano sorgere disaccordi nè, nel caso sorgessero comunque, le relative soluzioni non siano troppo distanti.
Spesso si crede che per problemi di una certa portata occorrano dei SuperEsperti con ricchi laboratori. Personalmente mi ostino a credere che molto possa essere fatto anche con poco (guardate gli esiti di una incredibile ricerca dell'International Peace Research Institute in Oslo: "Consult the people, not the experts!" dice Johan Galtung chiarendo che le analisi raccolte dall'Istituto fin dal 1967 mostrano chiaramente che la gente comune e non gli esperti ha meglio azzeccato previsioni sul fututo e "... that it is the people and not the experts who had a better sense of what the future then should or should not be ...)
Cari amici, ringraziandovi per l'attenzione, vi invito espressamente ad essere parte del libero gruppo di studio e ricerca sulla questione demografica (http://www.hyperlinker.com/spg/adddlo.htm) Il vostro apporto sarà certamente molto utile.
Un carissimo saluto, ciao, Danilo :-)