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legambiente regionale ligure manifestazione a cornigliano



 

COMITATO REGIONALE LIGURE Legambiente Volontariato


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Comunicato Stampa
Fiaccolata a Cornigliano il 17 luglio
Legambiente e la cittadinanza hanno deciso di marciare nuovamente insieme
il17 luglio a Cornigliano per denunciare le gravissime violazioni delle
leggi nazionali sulla tutela della salute pubblica, per chiedere la
conseguente chiusura entro il 29 agosto delle attività fusorie in
Cornigliano, per esprimere la contrarietà della città all'installazione di
forni elettrici nel tessuto urbano per il carico di nuovi inquinanti
cancerogeni che si prevede si spargerebbero su Genova (diossine e
radiazioni ionizzanti).
La situazione sanitaria a Cornigliano è oltre la soglia dell'allarme rosso.
Legambiente ha chiesto il 3 gennaio scorso alla Procura della Repubblica il
sequestro degli impianti dell'area a caldo in quanto i valori medi degli
inquinanti cancerogeni emessi dall'impianto siderurgico (come confermato da
IST e Provincia) creano fuori dello stabilimento concentrazioni medie annue
superiori di oltre il 600% (seicento per cento) i limiti massimi consentiti
dalla legge nazionale. Tali concentrazioni raggiungono all'interno
del'impianto siderurgico valori allucinanti. La media annua supera di oltre
il 4.000% (quattro mila per cento) i limiti di legge: i nostri giovani
assunti in contratto di formazione lavoro sono a tutti gli effetti "vite
vendute".
Ecco perché il 3 gennaio abbiamo chiesto che la Procura della Repubblica
sequestri gli impianti inquinanti e indaghi sul comportamento omissivo dei
pubblici amministratori.
La marcia-fiaccolata della cittadinanza e di Legambiente, oltre a ricordare
alla Magistratura che Cornigliano non è situata nel Far West del 1850 ma è
un pezzo di territorio nazionale nel 2000, intende ribadire impegni e
divieti direttamente stabilit dalla Legge 426/98 che regola i contenuti
dell'Accordo di Programma:
· tutti gli impianti a caldo vanno chiusi (improrogabilmente entro il 29
agosto 2000 come stabilito dal Collegio di Vigilanza);
· nessuna attività fusoria (e più in generale nessun impianto siderurgico
del ciclo della laminazione a caldo) può essere reinstallata a Cornigliano
(no quindi ai forni elettrici e al loro potenziale carico cancerogeno di
diossine e radiazioni ionizzanti);
· le aree demaniali non necessarie alle uniche attività siderurgiche
consentite dalla legge 426/98 (lavorazioni a freddo potenziate) vanno
destinate alle attività pulite della logistica-manifattura leggera a
cominciare dalle aree non in concessione a Riva e già immediatamente
disponibili (30 ettari circa relativi al reparto laminazione a caldo chiuso
nel 1984).
Chiunque condivida le ragioni e gli obiettivi della fiaccolata è invitato a
prendervi parte (punto di raduno p.zza Melis, ore 21).
Genova, 14 luglio 2000
Per Legambiente Regionale Ligure
Andrea Agostini