[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Disarmo] R: Mettere al bando in tutto il mondo le armi nucleari ora è possibile
- Subject: [Disarmo] R: Mettere al bando in tutto il mondo le armi nucleari ora è possibile
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Sat, 15 Jul 2017 18:26:27 +0200 (CEST)
- Reply-to: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
da parte di Alfonso Navarra (ancora negli USA) Vignarca, non mi sorprende affatto, e’ - come da logica di ammanicamento e di settori riservati a interlocutori fissi - stato ospitato sul Manifesto. Bene, si potrebbe dire. I pacifisti hanno avuto spazio, nel “quotidiano comunista”, sulla Conferenza di New York. Il problema e’ che siamo alla solita fiera del luogo comune del pacifista “specialista” (che tra l’altro si arroga il diritto di rappresentarci tutti). La sua posizione sul TNP e’ chiara: buono ma insufficiente. E centrale. Da conservare. Buono perché’ ha impedito la proliferazione. Insufficiente perche’ non e’ andato molto avanti sulla strada del disarmo. Per cui - citazione testuale - “il TNP non puo’ essere indebolito pena la proliferazione”. Da conservare quale pilastro anche del disarmo, cui il Trattato del 7 luglio si pone come complemento. Questa non e’ una strategia che, come Disarmisti esigenti, settori più consapevoli di ICAN, ed avanguardie degli Stati non nucleari (Latino America in primis) intendiamo perseguire a livello internazionale. Non e’ la strategia del Trattato per la proibizione come generale, come codice, e del TNP come particolare da inglobare. Non e’ la strategia che ci portera’ a “battere i pugni” nel 2018 (Conferenza di alto livello dell’ONU) e soprattutto alla conferenza di revisione del TNP 2020. Non e’ la strategia che guarda al collegamento con il diritto ambientale e con Bonn. Ne’ ci permette una vera unita’ tattica - io credo - nella stessa campagna per l’uscita dell’Italia dalla condivisione nucleare NATO. Ovviamente Vignarca con la RID (e chi intende seguirlo) e’ liberissimo di andare avanti su questa strada senza sbocchi della centralità del TNP da conservare (e non da inglobare attuando, sostanzialmente, SOLO l’ art. VI). I Disarmisti esigenti sono nati in Italia con contenuti e valori nuovi, ESPLICITAMENTE NONVIOLENTI (rispetto al pacifismo specialistico di derivazione culturale anglosassone), nonche’ ben consapevoli che il risultato del 7 luglio e’ frutto di una vera e propria “rivolta” (anche se tatticamente ben giocata) degli Stati non nucleari, che hanno deciso di partire senza aspettare i non interessati (e gli interessati al disordine nucleare vigente), di compiere il primo passo “unilaterale”. Di una “discontinuita’”, si direbbe nell’orrendo politichese italiano, in cui Vignarca sguazza a piene mani, bravissimo a raccogliere mediaticamente gran parte dei frutti del lavoro altrui. Anche noi pero’ siamo liberi di proseguire per la nostra strada. E siamo eticamente obbligati a farlo. Bisognerà trovare ovviamente dei punti di incontro con la RID, cosi’ come del resto e’ avvenuto con quei NO GUERRA NO NATO, influenzati dal “putinismo di sinistra”. Ma avendo ben chiaro che siamo altra cosa. Noi non intendiamo spacciare, alla Vignarca, al netto delle inevitabili contraddizioni, la rivoluzione disarmista in atto (e vitalmente necessaria) come una tranquilla riforma “renziana”, che potrà andare avanti senza sconvolgimenti, senza ribaltare l’ordine politico, culturale e giuridico esistente. La soluzione “radicale” (nel senso di andare alla radice del problema) e’ inevitabile. L’alternativa del ritorno all’eta’ della pietra, che ci ricorda Vignarca alla fine del suo articolo, potrebbe essere addirittura ottimistica! >----Messaggio originale---- >Da: "rossana123" <rossana123 at fastwebnet.it> >Data: 15-lug-2017 5.31 PM >A: <disarmo at peacelink.it> >Ogg: [Disarmo] Mettere al bando in tutto il mondo le armi nucleari ora è possibile > >Un articolo sorprendente, unico nel genere. Non v'è articolo scritto da >organizzazioni che si occupano di disarmo nucleare così banale. >Attinente a quel filone narrativo inaugurato da Renzi, usa un linguaggio >retorico, teatrale, assolutamente privo di punti di criticità che pure >vi sono nel Trattato. Come se l'adesione al trattato fosse un fatto >puramente burocratico e apolitico del tipo "Venghino, signori, >venghino", ci mancava la ciliegina finale che scimmiotta frasi famose: >"L’alternativa è la minaccia costante di regressione all’età della >pietra. Umanamente e umanitariamente inaccettabile". > >------ > >All’Onu grande successo della comunità civile internazionale e di 122 >paesi «disarmisti». Prossimo passo le ratifiche nei vari stati e >l’eliminazione totale delle 15.000 testate esistenti > >di Francesco Vignarca > >Ogni passaggio di diplomazia multilaterale sulla strada del disarmo è >importante e apre nuove speranze, ma l’emozione vissuta lo scorso 7 >luglio nella Sede delle Nazioni Unite di New York sarà difficilmente >superabile. Perché mentre la maggioranza dei Paesi del mondo stava >votando il nuovo Trattato di messa al bando delle armi nucleari insieme >alla società civile internazionale (impegnata per questo da anni) erano >presenti in sala i superstiti di Hiroshima e Nagasaki (gli hibakusha), >oltre a quelli dei test nucleari degli anni ’60. Come ha detto Setsuko >Thurlow (bambina nell’agosto 1945 giapponese) «attendevo questo giorno >da 70 anni e non speravo più di vederlo con i miei occhi». >Il testo di Trattato votato mette le cose in chiaro, fin dal Preambolo e >dal suo primo articolo, declinando una «messa fuori legge» delle armi >nucleari su tutta la linea. È infatti vietato «sviluppare, testare, >produrre, oppure acquisire o possedere riserve di armi nucleari», ma >anche «trasferire a qualsiasi destinatario qualunque arma (…)i o il >controllo su tali dispositivi (…) direttamente o indirettamente». Così >come (e si tratta di grandi vittorie della pressione della società >civile) «Utilizzare o minacciare l’uso di armi nucleari» e «Consentire >qualsiasi dislocazione, installazione o diffusione di armi nucleari o di >altri dispositivi esplosivi nucleari sul proprio territorio», come >invece fa ad esempio l’Italia. >Presenti nel testo anche avanzati riferimenti all’assistenza alle >vittime e alla bonifica ambientale. >Ora, tornati da New York e pronti ad agire come campagne per il disarmo >nucleare in vari Paesi, ci domandiamo: il Trattato votato il 7 luglio >risolverà la complessa situazione degli ordigni nucleari? Ci porterà a >un disarmo completo? >Non lo sappiamo per certo, come in ogni percorso simile, ma sappiamo che >ora lo scenario è profondamente cambiato. In un certo senso siamo in >condizioni simili a quelle immediatamente successive alle approvazioni >di Trattati come quello sulle mine anti-persona o sulle munizioni >cluster, prima che iniziasse il robusto processo di universalizzazione. >È un po’ questa la scommessa che la società civile internazionale ha >provato a lanciare, anche se ovviamente ci sono differenze sostanziali >date dal tipo di arma (molto più costoso, strutturale, distruttivo) e >allo sbilanciamento tra i pochi Paesi che dispongono di ordigni nucleari >e gli altri. >Quello che è certo è che l’impatto devastante e umanitariamente >insostenibile delle 15.000 testate oggi presenti al mondo (e non solo in >caso di uso ma proprio per la loro stessa esistenza) impone alla >comunità internazionale di fare qualcosa, un ammonimento disarmista e >pacifista per tutto il mondo . >L’idea, la speranza, è che questo Trattato (sia per i suoi contenuti >chiari che per l’auspicabile e possibile alto numero di ratifiche) possa >rimettere in moto quel percorso di disarmo nucleare ormai da troppo >tempo arenato pur se previsto dal Trattato di Non Proliferazione >nell’articolo VI. Un accordo internazionale capace tutto sommato di >bloccare la diffusione degli arsenali (che sembrava inarrestabile negli >anni ’60) ma incapace di passare al livello successivo. >Proprio la frustrazione per questo aspetto ha smosso, alla fine e dopo >tentativi in varie altre direzioni, la società civile e le nazioni non >nucleari che si sono ritrovate sotto il cappello della Iniziativa >Umanitaria. >Va detto che, nel contesto dei negoziati appena conclusi, non era facile >tenere la barra dritta su questa strada, considerando appunto il >problematico status internazionale privilegiato delle potenze nucleari, >cristallizzato ormai dagli anni ’70 del secolo scorso. >Essere riusciti a conciliare entrambi gli aspetti (un Npt che non può >essere indebolito pena la proliferazione con una vera prospettiva di >disarmo) è sicuramente merito dei Paesi (ben 122) che hanno voluto >fortemente questo testo ma anche merito della società civile che ha >continuato a premere affinché vi fossero inseriti principi alti oltre >che della gestione aperta e inclusiva ma nello stesso tempo decisa della >Presidente della Conferenza, la Costaricana Elayne Whyte Gomez. >Paradossalmente proprio l’esistenza di questo doppio binario >(ingigantita da una poco plausibile accusa di voler «distruggere l’ Npt») >è la motivazione principale data dal Governo italiano per giustificare >l’assenza totale al percorso di elaborazione del Trattato. >In questi mesi, nonostante numerosi tentativi di interlocuzione, >Gentiloni e Alfano non hanno voluto incontrare i rappresentanti di >Campagna Senzatomica e Rete Disarmo e anche mozioni parlamentari che >chiedono conto della posizione italiana in merito ai negoziati Onu sono >state fatte slittare a dopo la conclusione degli stessi. Va invece >sottolineata positivamente l’attenzione al percorso comunque mantenuta >dalla Rappresentanza italiana a New York (e ribadita dall’ ambasciatore >Cardi in un incontro con le campagne) e il non piegarsi alle proteste >organizzate da Stati Uniti, Francia e Regno Unito che hanno addirittura >inscenato una inaudita manifestazione al Palazzo di Vetro il giorno >dell’inizio dei negoziati. >Ma se scuse di questa natura potevano essere in qualche senso plausibili >e accettabili nell’epoca Obama (che pure ha dato avvio ad un programma >da 10 miliardi di dollari per l’ammodernamento delle bombe B-61, le >stesse di stanza in Italia; forse oggi sono 40 dopo essere state almeno >70 per anni) è impossibile sostenere una linea del genere con >l’Amministrazione Trump e i suoi investimenti di rinnovamento integrale >dell’arsenale (1.300 miliardi in 30 anni) immediatamente messi in >cantiere a poche settimane dall’insediamento. >Su una questione come quella delle armi e degli arsenali nucleari non >possiamo ormai essere più tiepidi o giocare alla «diplomazia dei piccoli >passi», ma bisogna essere chiari e netti. Con coraggio. E uno dei meriti >principali del testo di Trattato votato è, come abbiamo visto, proprio >la chiarezza in particolare sullo stazionamento e gli accordi di >cosiddetto «nuclear sharing». >Sarà uno dei punti fondamentali della mobilitazione che le campagne per >il disarmo nucleare vogliono iniziare ora sia in Italia che negli altri >Paesi europei che ospitano ordigni Usa (cioè Paesi Bassi, Beglio, >Germania) davvero strategici per qualsiasi ipotesi vincente di >allargamento e universalizzazione del Trattato. >Il positivo e fondamentale risultato ottenuto è dunque solo un primo >passo (così lo ha definito anche la hibakusha Sestuko Thurlow che ha >chiuso con il suo intervento la Conferenza Onu) verso il vero obiettivo >finale: l’eliminazione completa delle armi. Riusciremo a farlo solo >«ricordandoci della nostra Umanità», come ci hanno insegnato Einstein e >Russell decenni fa con il loro manifesto. >L’alternativa è la minaccia costante di regressione all’età della >pietra. Umanamente e umanitariamente inaccettabile. > > >--- >Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus. >https://www.avast.com/antivirus > > >Lista Disarmo >Per iscriversi o cancellarsi dalla lista: >http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
- Prev by Date: Re: [Disarmo] CGIL, Cisl e Confindustria Sardegna: lasciateci fabbricare bombe in pace
- Next by Date: Re: [Disarmo] R: Mettere al bando in tutto il mondo le armi nucleari ora è possibile
- Previous by thread: [Disarmo] Mettere al bando in tutto il mondo le armi nucleari ora è possibile
- Next by thread: Re: [Disarmo] R: Mettere al bando in tutto il mondo le armi nucleari ora è possibile
- Indice: