Tunisia: la repressione rischia di trasformare in farsa il Summit mondiale



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COMUNICATO STAMPA
CS138-2005

TUNISIA: SECONDO AMNESTY INTERNATIONAL, LA REPRESSIONE DEL GOVERNO RISCHIA
DI TRASFORMARE IN FARSA IL SUMMIT MONDIALE SULLA SOCIETA'
DELL'INFORMAZIONE

Amnesty International ha dichiarato oggi che il pugno di ferro del governo
tunisino sui difensori dei diritti umani e la sua intolleranza verso gli
oppositori interni rischiano di trasformare in farsa il Summit mondiale
sulla societa' dell'informazione che si apre oggi a Tunisi.

Mentre numerosi delegati da molti paesi convergono a Tunisi, il governo
del Presidente Zine El-Abidine Ben Ali non da' segnali di distensione e
non permette ai tunisini di parlare apertamente delle proprie speranze in
un cambiamento politico e sociale. Al contrario, le autorita' continuano a
usare leggi repressive e pratiche illegali per soffocare il dissenso e
intimidire e punire critici del governo, oppositori e difensori dei
diritti umani.

La decisione di tenere il Summit in Tunisia, presa diversi anni fa, fu
oggetto di controversie a causa dello scarso rispetto dei diritti umani
mostrato dal governo. Amnesty International sperava, comunque, che il
governo tunisino avrebbe risposto positivamente mantenendo i suoi obblighi
di rispettare e proteggere i diritti umani. Ma cio' non e' accaduto. Al
contrario, come l'organizzazione ha denunciato in un rapporto del 14
novembre, in questi mesi il governo ha stretto ancora di piu' la morsa sui
suoi oppositori, ricorrendo ad arresti, censure, campagne diffamatorie
attraverso gli organi d'informazione statali e aggressioni alla luce del
giorno.

Venerdi' 11 novembre, col Summit alle porte, con modalita' che ricordano
analoghi attacchi compiuti in passato dalle forze di sicurezza, un
giornalista francese e' stato aggredito fuori dal suo albergo a Tunisi.
Quel giorno il quotidiano Libération aveva pubblicato un suo articolo
critico verso la politica tunisina sui diritti umani.

Martedi' 14 novembre, l'avvocata e attivista per i diritti umani Radhia
Nasraoui e due giornalisti stranieri che erano con lei sono stati
aggrediti e malmenati da agenti  della sicurezza in borghese. Questo
episodio fa temere per l'incolumita' dei difensori dei diritti umani e per
coloro che esprimono solidarieta' nei loro confronti.

Alla luce di questi sviluppi, Amnesty International si e' appellata al
Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che partecipera'
all'apertura del Summit, affinché eserciti al massimo la sua influenza sul
governo tunisino per garantire l'incolumita' dei difensori dei diritti
umani e dei delegati internazionali che partecipano al Summit. Amnesty
International ha anche chiesto al presidente tunisino Ben Ali di dare un
segnale positivo all'apertura del Summit, ordinando l'immediato e
incondizionato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza e prendendo
altre misure per assicurare che tutti i cittadini tunisini possano essere
liberi di 'creare, accedere, utilizzare e scambiare informazioni e
conoscenza' come richiesto  dalla Dichiarazione di Principi adottata nella
precedente sessione del Summit.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 16 novembre 2005

Il rapporto di Amnesty International sulle violazioni dei diritti umani in
Tunisia alla vigilia del Summit mondiale sulla societa' dell'informazione
e' disponibile in lingua italiana all'indirizzo
www.amnesty.it/pressroom/documenti/tunisia.html,

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

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