ABORTO



Invio per conoscenza e diffusione,  il comunicato stampa dell'On. Tiziana
Valpiana su "ABORTO, DA CDL POLITICA BECERA E INTIMIDATORIA"
Saluti
 Lnda Santilli
COMUNICATO STAMPA

VALPIANA (PRC): ABORTO, DA CDL POLITICA BECERA E INTIMIDATORIA
IN VENETO ALL'ESAME LA LEGGE PER L'INGRESSO DEL MOVIMENTO PER LA VITA NEI
REPARTI DI GINECOLOGIA
"La politica becera e intimidatoria del centro destra in merito alle scelte
delle donne non si limita, come richiede il Ministro Storace, a distruggere
i consultori pubblici, una delle più importanti conquiste della battaglia
delle donne prevedendone la gestione da parte del Movimento per la Vita. In
Veneto la V Commissione (sanità) del Consiglio Regionale ha approvato una
Proposta di legge che prevede che i Movimenti e le Associazioni votati
"all'aiuto alle donne orientate all'aborto" (leggi Movimento per la
Vita) possano entrare non solo nei consultori ma addirittura nei reparti di
ginecologia e ostetricia, nelle sale d'aspetto e negli atri degli ospedali.
Unico voto contrario quello di Rifondazione Comunista. - E' quanto dichiara
Tiziana Valpiana, deputata veneta di Rifondazione Comunista e capogruppo in
Commissione Affari sociali della Camera - Questa legge prevede una odiosa
ingerenza nella vita e nelle scelte delle donne. Una ingerenza
inaccettabile. Succederà - spiega Valpiana - che una donna già in
difficoltà per una scelta dolorosa dovrà anche sopportare la morale del
Movimento per la vita, le intrusioni nei reparti in un momento così
delicato, difficile in cui una donna è più fragile. Gireranno i volantini
con le foto dei feti morti? Si colpevolizzeranno le donne per le loro
scelte? Per ogni donna, nonostante quello che evidentemente pensano in
molti, l'interruzione volontaria di gravidanza è una scelta difficile e
dolorosa, alla quale arriva dopo aver vagliato responsabilmente ogni altra
strada: quando arriva in una corsia di ospedale, deve essere rispettata e
non tormentata. Le donne, invece di essere colpevolizzate, dovrebbero
essere aiutate rendendo il lavoro meno precario, il diritto alla maternità
sicuro, la casa e i servizi accessibili a tutti, e ricostruendo e
implementando quella rete dei consultori familiari che le associazioni
femministe e femminili hanno promosso e voluto fin dagli Anni Settanta
proprio per sostenere le scelte riproduttive e la salute delle donne. Ora
il ministro Storace, così come ha fatto quando era Presidente della Regione
Lazio, vuole distruggere quei consultori tagliando i finanziamenti e
dandone la gestione a chi non al rispetto delle donne si ispira, ma alla
propria fondamentalista morale. Le donne - conclude Valpiana -non sono
disponibili a tornare indietro e la lotta continuerà con ogni mezzo, anche
contro l'approvazione dell'incostituzionale e illegale proposta del
Movimento per la vita alla regione Veneto."

Roma, 14 novembre 2005