Altro che dazi: 10-16 aprile 2005, settimana d'azione mondiale per un commercio giusto



Comunicato stampa Tradewatch (www.tradewatch.it), Osservatorio italiano sul commercio internazionale promosso da Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Gruppo di Appoggio al Movimento Contadino dell'Africa occidentale, Mani Tese, ReteLilliput, Roba dell'Altro Mondo.
Per info e interviste: Monica Di Sisto (ROBA) 335 8426752, Cristiano Lucchi (Rete Lilliput) 339 6675294, Luca Manes (CRBM) 335 5721837, Erica Pedone (Mani Tese) 338 9960030
 
Altro che dazi: vogliamo un commercio giusto!
 
10-16 aprile 2005 - Settimana mondiale di mobilitazione sul
commercio internazionale

18 marzo - Il libero commercio non funziona. Ma ora non se ne accorgono soltanto le ong, i movimenti, le organizzazioni della società civile e del commercio equo e solidale che da molti anni si battono per cambiare le regole del commercio internazionale nel rispetto dei diritti umani, del lavoro e della sovranità alimentare in tutto il mondo. I dazi, misura da più parte invocata per proteggere i nostri distretti produttivi sono, di fatto, inapplicabili per le stesse regole della Wto.

Sino a poco tempo fa erano solo i Paesi del sud del mondo a maledire questa sorta di “campo di calcio” in cui tutte le imprese mondiali dovrebbero agire garantite dalle stesse regole, ma in cui i piccoli produttori rimangono in panchina, o vengono espulsi dal campo, e i Paesi politicamente più potenti con le loro imprese spostano addirittura le porte per impedire di farsi fare gol. In tutto il mondo, dal 10 al 16 aprile prossimi oltre 10 milioni di persone e migliaia di organizzazioni in 70 Paesi del mondo si sono mobilitati per dire:

 

SI

al diritto di ognuno al cibo, all’acqua, alla salute, ad una vita dignitosa ed all’istruzione!

NO

all’imposizione di accordi commerciali ingiusti, liberalizzazioni e privatizzazioni indiscriminate!

 

Tradewatch (www.tradewatch.it), Osservatorio italiano sul commercio internazionale promosso da Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Gruppo di Appoggio al Movimento Contadino Africano, Mani Tese, ReteLilliput e l’organizzazione di commercio equo ROBA dell’Altro Mondo, contact point nazionale della settimana, annuncia che in tutta Italia si svolgeranno eventi, incontri, azioni dirette nonviolente e di pressione per tutti i 7 giorni di aprile.

 

Insieme possiamo cambiare le regole del commercio internazionale!

 

IL CALENDARIO DEI PRIMI APPUNTAMENTI

In edicola con Carta il 7 aprile il nuovo volume "Un mondo di prodotti non ha diritti: questa volte decido io... che fine fa la Wto" a cura di Tradewatch, in collaborazione con Carta e Fondazione Banca Etica

 
9-10 aprile, Firenze - Terra Futura: lancio nazionale (con sorpresa) delle attività italiane per la Global Week of Action
12-13 aprile, Strasburgo - Parlamento Europeo: "Un mondo di prodotti non ha diritti: questa settimana scelgo io!", mostra-evento permanente delle Campagne europee con seminario per i parlamentari e degustazione dei prodotti equosolidali
14 aprile, Bruxelles - Commissione Europea: "Processione funebre" , commemoriamo le comunità locali uccise dal libero commercio promosso dall'UE
 
15 aprile, Londra: "Svegliamo il Governo": veglia di protesta a lume di candela a Downing street
 
e poi eventi, incontri, spettacoli, banchetti per tutta la settimana a Ancona, Arezzo, Bolzano, Catania, Firenze, Genova, Lecco, Napoli, Orvieto, Pescara, Pisa, Roma, Rovereto, Pordenone, San Gimignano, Terni ma anche Australia, Austria, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Brussels, Canada, Congo, Costa Rica, Cuba, Danimarca, Filippine, Finlandia, Francia, Gambia, Germania, Ghana, Honduras, Irlanda, India, Kenya, Libano, Lesotho, Messico, Mozambico, Nigeria, Norvegia, Olanda, Senegal, Sierra Leone, Sud Africa, Strasburgo, Svizzera, USA, Zambia, Zimbabwe... e proprio vicino a te... http://april2005.org/media/events/index.html
 
Alcuni materiali della Settimana italiana: http://mondo.roba.coop/GWASupporti.htm
Per ordinare i materiali prodotti da Tradewatch scrivere a: supporti at roba.coop
Speciale sul Wto curato da Tradewatch
sul numero di Aprile 2005 di Guerre & Pace. La rivista può essere richiesta scrivendo a guerrepace at mclink.it o telefonando allo 02/89422081, per info Luca (martinelli at manitese.it)
 
COLLABORANO ALLE PRIME INIZIATIVE: Aiab, Amici della Strada,  Amis, Amnesty international, Antenna Italiana AEFJN, Arci, Attac Firenze, Altracittà-giornale della periferiaBeati i costruttori di pace, Botteghe del Mondo, Bottega del Mondo "Chicco di Senape" Pisa, Bottega del Mondo di Marina di Pisa "Emporio Equo e Solidale", Bilanci di Giustizia, Campagna Riforma Banca Mondiale, Centro Diocesano Missionario di Pisa, Centro Gandhi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Cerchio Aperto, Chiodofisso, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Circolo Legambiente di Pisa, Colletivo degli studenti di Agraria dell'universita' di Pisa, Commissione Giustizia e Pace della CIMI, Comune di San Gimignano, Comune di Orvieto, Comunità di base Isolotto, Coop. Mondo Equo, Coop. Sociale O' Pappece, Crocevia, Emmaus Italia, Gruppo di Acquisto Solidale di Pisa, Ctm Altromercato, Gas di Bevera, Foro Contadino Pisa, Gas La Sporta, Gruppo Ambiente e Partecipazione-Oggiono, Gruppo di appoggio al movimento contadino africano, Gruppo di appoggio italiano al movimento dei Sem Terra, Gruppo Jagerstatter per la Nonviolenza, Icea, Italia Nicaragua, Karibuny, Legambiente, Mir Sada, Mani Tese, Movimento Consumatori Lecco, Pax Christi, Piano Terra-Orvieto, Raphael, Rete Fede e Guistizia Africa-Europa (una Rete di 44 Congregazioni religiose che operano in Africa e in Europa), Rete Lilliput, Rete Radiè Resch, Roba dell'Altro Mondo, Sinistra Per, Un'altracittà/Unaltromondo, Unimondo, Villaggio dei Popoli, WWF Pisa,  e molti altri ancora
 
QUALCHE ESEMPIO DI CHE COSA SUCCEDERA' NEL MONDO

In Congo si raccolgono firme e si organizzano concerti, in Ghana si spediscono polli in Parlamento per protestare contro il dumping, in Kenya si gioca una partita di pallone con regole ingiuste, sbagliate quanto le regole della Wto, in Senegal sono state organizzate azioni simboliche contro la privatizzazione dei servizi essenziali, mentre in Zambia e in Zimbabwe sono le chiese ad attivarsi con celebrazioni ecumeniche.

Negli Stati Uniti gli agricoltori mettono in campo una campagna di pressione contro il crollo dei prezzi delle materie prime agricole, in Brasile va avanti una campagna di cartoline per un commercio giusto, in Bolivia il teatro scende in strada e in Honduras i movimenti delle donne riflettono sull’impatto del neoliberalismo su se stesse. In India la società civile si mette in cammino promuovendo in tutto il Paese marce per un’economia di giustizia, nello stile della Marcia del Sale promossa da Gandhi, in Bangladesh tutti in piazza, nelle Filippine si fa spazio un appello per la sovranità alimentare e nei Paesi colpiti dallo Tsunami come lo Sri Lanka le organizzazioni sindacali e di base rilanciano un invito all’azione perché, dopo il clamore dei giorni più tragici, non si utilizzi la ricostruzione come alibi perché le imprese europee (e non solo) impiantino fabbriche, aree turistiche e infrastrutture insostenibili in quelle stesse zone martoriate, ignorando le richieste delle popolazioni locali.
 

DAZI: FACCIAMO CHIAREZZA!

Dalle colonne del New York Times e dell’Herals Tribune noti economisti sostenitori del libero mercato, dal senatore Charles Schumer fino a Paul Craig Roberts, membro dell'amministrazione Reagan, hanno sconfessato l'abusata formula per cui il “free trade” sarebbe un gioco di tipo "win-win", dove tutti vincono
e nessuno perde, ammettendo che "alcuni Paesi vincono ed altri perdono", proprio quello che negli ultimi anni hanno sostenuto i tre quarti del pianeta.

In Italia purtroppo la discussione appare miope e limitata alla battaglia sui dazi, spesso in una confusione totale di cosa sia un dazio, cosa sia il blocco conseguente a una misura di salvaguardia e quale la differenza si un aumento tariffario definito in seguito ad un procedimento antidumping. L'aumento unilaterale di un dazio sull'importazione di una merce dall'estero è in totale contraddizione con le clausole della WTO, potrebbe essere presa da un Paese ricco solo sapendo che si tratterà di una misura temporanea perché l'immediata reazione dei Paesi concorrenti lo obbligherà a far marcia indietro, come è accaduto agli USA sull'acciaio. Si tratta di una operazione più di politica interna (accontentare momentaneamente forti pressioni domestiche) che di politica commerciale.

 

UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Tradewatch ( www.tradewatch.it), Osservatorio italiano sul commercio internazionale promosso da
Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Gruppo di Appoggio al Movimento Contadino Africano, Mani Tese, ReteLilliput e l’organizzazione di commercio equo ROBA dell’Altro Mondo, chiede a tutti i cittadini italiani di scrivere al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, ai sindacati e ai principali protagonisti per chiedere ragione delle politiche commerciali italiane ed europee, che ignorano i cambiamenti sullo scenario: “Tutti, incluso il Presidente della Repubblica – denunciano le organizzazioni di Tradewatch in una lettera aperta - ripongono nella questione del libero commercio “senza se e senza ma” una cieca fiducia, senza però dare una risposta al perché, dopo dieci anni di un nuove regole internazionali definite e sorvegliate dall’Organizzazione mondiale del commercio, il libero commercio non funzioni e non riesca a soddisfare le tante promesse sbandierate. Pensiamo sia inutile oggi accanirsi contro i paesi emergenti nell’economia globale, quali la Cina e l’India, che hanno il diritto di affacciarsi sulla scena mondiale e partecipare al dibattito su quali regole fissare per gli scambi commerciali; ma nonostante ciò crediamo che ci siano diritti fondamentali universali che debbano valere per tutti e che non spetti alle istituzioni economiche il compito di ridefinirli. Al contrario, di fronte ad una crisi evidente del fondamentalismo neoliberista, sarebbe necessario affrontare con serietà i problemi strutturali dell’economia internazionale e non nascondersi dietro rivendicazioni di parte”.

Dobbiamo studiare insieme autentici compromessi globali, che rispettino gli interessi di tutti e siano sostenibili nel lungo periodo.

 

Il testo integrale della lettera http://mondo.roba.coop/GWASupporti.htm

 

UNA PROPOSTA CONCRETA PER L'ITALIA?

Rilanciamo “Acquisti Trasparenti”, una campagna, nata nel 1997 sull'etichettatura dei prodotti, che è quasi arrivata a far approvare una legge che favorisca il rispetto dei diritti dei lavoratori all'estero e il diritto dei consumatori italiani a conoscere quali condizioni di lavoro si nascondono dietro quello che viene venduto in Italia: nei piccoli bazar di cineserie come nelle boutiques nelle più prestigiose. Tre anni di lavoro, e diverse centinaia di firme della petizione popolare che la sosteneva andarono in fumo con lo scioglimento anticipato delle Camere. Nessuno dei politici oggi in prima fila per i dazi se la ricorda? Rinfreschiamo loro la memoria!
 
L'epilogo della campagna "Acquisti trasparenti": http://www.manitese.it/mensile/401/acquisti.htm
 
TUTTI I SITI PIU' UTILI
Il sito italiano della Settimana di mobilitazione:
http://www.gwa2005.org
L'Appello al Presidente della Repubblica: http://mondo.roba.coop/GWASupporti.htm
Gli aggiornamenti sugli eventi in Italia: http://www.gwa2005.org/Iniziative.asp
Alcuni materiali della Settimana italiana: http://mondo.roba.coop/GWASupporti.htm
 
Il sito internazionale pensato per i media: http://april2005.org/media/
I testimoni della campagna in tutto il mondo: http://april2005.org/media/contacts/index.html
Gli aggiornamenti sugli eventi nel mondo: http://april2005.org/media/events/index.html
 
L'Osservatorio italiano sul commercio internazionale: http://www.tradewatch.it
L'epilogo della campagna "Acquisti trasparenti": http://www.manitese.it/mensile/401/acquisti.htm
 ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
10 - 16 Aprile 2005 Settimana di Mobilitazione Globale - www.gwa2005.org
NO all'imposizione di accordi commerciali ingiusti, liberalizzazioni e privatizzazioni indiscriminate!
SI al diritto di ognuno al cibo, all'acqua, alla salute, ad una vita dignitosa ed all'istruzione!
 
Per info, contact point italiani: Andrea Baranes (CRBM) abaranes at crbm.org Monica Di Sisto (ROBA) moni.disisto at iol.it