E' democrazia, quella che si sta aggirando per il mondo?



Da "Il Manifesto", 11.3.05

Gli Usa rompono un altro patto


In una lettera del 7 marzo a Kofi Annan, Condoleezza Rice ha annunciato il
ritiro con effetto immediato dalla Convenzione di Vienna e dunque il
disconoscimento della Corte internazionale dell'Aja nella tutela dei
condannati a morte stranieri negli Stati uniti

FRANCO PANTARELLI
NEW YORK

Il governo di Washington ha deciso di ritirarsi dal protocollo della
Convenzione di Vienna che garantisce ai cittadini arrestati e processati in
Paesi stranieri la possibilità di essere assistiti dalle proprie
rappresentanze diplomatiche. In termini concreti vuol dire che gli Stati
uniti continueranno a fare quello che hanno sempre fatto - cioè processare e
condannare anche a morte cittadini stranieri senza permettere loro di
comunicare con i loro consolati - ma lo faranno senza più «negare se
stessi», in quanto l'accordo in questione, da loro promosso nel 1963
(all'epoca di John Kennedy) e sottoscritto assieme al resto del mondo nel
1968, in questo paese non è più valido da lunedì scorso, cioè il giorno in
cui una lettera scritta da Condoleezza Rice, il segretario di Stato, è
arrivata sul tavolo del segretario generale dell'Onu Kofi Annan. «A partire
da questo momento», diceva quella lettera, gli Stati uniti non riconoscono
più la Corte internazionale dell'Aja, che il protocollo indica come la sede
in cui dirimere le eventuali dispute fra Paesi sull'applicazione di
quell'accordo. E' una nuova spinta al cosiddetto «allargamento
dell'Atlantico» e un ulteriore passo indietro compiuto da questa
amministrazione rispetto ai livelli di civiltà faticosamente raggiunti dalla
comunità internazionale.