Attac: "No alla Costituzione Europea"




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Da: "ATTAC Italia" <italia at attac.org>
Risposta: lista.comitati at attac.org
Data: Fri, 18 Mar 2005 12:31:09 +0000
A: italia at attac.org
Oggetto: [COMITATI] Comunicato: No alla Costituzione Europea
Rinvio da: lista.comitati at attac.org
Data rinvio: Fri, 18 Mar 2005 13:38:57 +0100

Comunicato di Attac Italia
19 marzo 2005
No alla Costituzione Europea


Alla vigilia della manifestazione di sabato 19 marzo a Bruxelles dove
movimenti e sindacati di ogni nazione d’Europa sfileranno per dire

NO alla Direttiva Bolkestein, NO alla guerra


Attac Italia

in nome di un’altra Europa possibile, di un'Europa di pace e di diritti

dice NO alla Costituzione Europea


SIAMO contrari al Trattato Costituzionale Europeo, CRITICHIAMO
radicalmente il mancato coinvolgimento dei cittadini italiani
nell'approvazione del Trattato APPOGGIAMO le mobilitazioni per il NO al
referendum nei Paesi Europei, a partire da quello francese di maggio
2005.

Dobbiamo purtroppo constatare il silenzio totale sull’approvazione del
trattato per la Costituzione Europea, che non ha permesso il confronto e
il dibattito tra i cittadini e le forze politiche. La Camera dei
Deputati ha approvato il 25 gennaio 2005 la ratifica del Trattato che
adotta una Costituzione per l'Europa (siglato a Roma il 29 ottobre
2004) con 436 sì su 464 votanti (94%) e, eccezione fatta per i 28
deputati contrari, tutti hanno applaudito e si sono levati in piedi e
con essi i membri del governo. La 3^ Commissione del Senato ha approvato
lo stesso testo il 15 marzo scorso nel silenzio della stampa scritta e
televisiva. Il Senato lo approverà affermando così che l’Italia è il più
europeista dei paesi europei, ma dell’opinione dei cittadini e delle
cittadine non è dato sapere.

La Costituzione Europea è un oggetto sconosciuto alla stragrande
maggioranza degli italiani, elettori ed eletti, che non ne conoscono i
contenuti né gli effetti sul futuro assetto politico ed economico
dell’Unione europea. Il Governo italiano non ha mai sentito l’esigenza
di diffondere tra i cittadini la questione “Costituzione Europea”,
l’opposizione  ha per la maggior approvato il silenzio.

Siamo per il NO, perché:

•Una costituzione dovrebbe essere un documento che definisce come si
devono sviluppare le relazioni tra le istituzioni, mentre questo
trattato determina il contenuto delle politiche.

•Questo trattato è la sintesi delle politiche neoliberiste condotte in
Italia, in Europa e nel mondo, siamo di fronte non alla costruzione
dell’Europa ma all’adozione del neoliberismo come “religione ufficiale”.

•La Costituzione Europea contiene al suo interno i principi fondamentali
del neoliberismo  con misure di tipo ideologico: stabilisce come norma
il principio dell’economia di mercato aperta dove la concorrenza è
libera (III-177 e 178), l’economia di mercato è imposta anche ai servizi
di intessere economico generale (detti una volta pubblici) (III-166),
afferma l’obiettivo di liberalizzare questi servizi (III-147), consacra
l’indipendenza della Banca Centrale (I-30), pone fine a ogni restrizione
o barriera agli scambi internazionali e agli investimenti stranieri
diretti (III-314), proclama la totale libertà di circolazione dei
capitali (III-156).

•Mentre in principio l’Unione europea ha per scopo di promuovere la pace
(I-3), la Costituzione afferma che gli Stati si impegnano a migliorare
progressivamente le loro capacità militari (I-41), la politica
dell’Unione europea rispetta gli obblighi derivanti dal trattato NATO
(I-41) che, per gli Stati che ne sono membri, è il fondamento della loro
difesa collettiva (I-41 e III-310), mettendo quindi l’Unione europea in
stato di sottomissione rispetto alla NATO e dunque agli USA.

•La Costituzione riconosce il diritto alla vita, alla libertà e alla
sicurezza (II-62, 66, 74), all’educazione, vieta il lavoro forzato (art.
II-65), il lavoro dei minori, salvo deroga (II-92), ma gli Stati membri
non sono tenuti a applicarli (II-111).

•Sul fronte dei diritti sociali la Costituzione nulla dice in concreto,
solo affermazioni di principio: libertà di lavorare, libertà di cercare
lavoro (II-75), la limitazione del tempo di lavoro giornaliero diventa
durata massima del lavoro (II-91) che potrebbe essere stabilita su base
annua.

•I diritti enunciati nella Costituzione sono condizionati e limitati da
tutte le altre disposizioni della Costituzione stessa che organizzano la
concorrenza libera e non falsata e un’economia di mercato altamente
competitiva (I-3), le persone sono messe allo stesso livello dei
servizi, delle merci e dei capitali.

•Nelle relazioni con il resto del mondo l’Unione europea contribuisce,
nell’interesse comune, allo sviluppo armonioso del commercio mondiale,
alla soppressione progressiva delle restrizioni negli scambi
internazionali e degli investimenti stranieri diretti (III-314),
sottomettendosi alle e sostenendo allo stesso tempo le politiche
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, prima imputata della povertà
del sud del mondo con il risultato di: aumento della povertà del mondo,
delocalizzazioni, crescita della disoccupazione, crescita della
delinquenza finanziaria, privatizzazione progressiva dei servizi
pubblici, diminuzione dei diritti sul lavoro, smantellamento del sistema
delle pensioni.

•In democrazia ogni Costituzione deve permettere l’alternanza delle
scelte, la Costituzione Europea blocca invece ogni politica diversa in
quanto stabilisce (IV-443) che ogni modifica non potrà entrare in vigore
che dopo la ratifica ditti i suoi Stati membri, ciò che significa
scoraggiare qualsiasi revisione.


Roma, 18 marzo 2005

Per info e contatti
italia at attac.org