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Fair trade... e domande irriverenti a Fa' la cosa giusta!
- Subject: Fair trade... e domande irriverenti a Fa' la cosa giusta!
- From: Massimo Acanfora - Terre di Mezzo <massimoacanfora at terre.it>
- Date: Wed, 08 Mar 2006 14:31:38 +0200
Grazie Nicoletta & Co, siete come sempre molto stimolanti. Propongo a tutti una cosa: a Fa' la cosa giusta!, sabato 18 c'è un incontro (vedi sotto) che si propone di far arrivare proprio questi "nodi" al pettine. Eccolo qui. Quello che vi propongo è di mandarci le vostre "domande irriverenti", che faranno da base all'incontro. Un modo di non fare il solito convegno ma qualcosa di più vivo e partecipato! Ore 14.00-16.30 I nodi al pettine. 10 domande irriverenti su soldi, lavoro e trasparenza nella cosiddetta economia "etica" Un dibattito aperto al pubblico, con un moderatore non politicamente corretto, a partire dalle domande che si fa l'uomo della strada: la finanza è davvero etica, che rapporto ci deve essere tra commercio equo e grande distribuzione, i controlli sul biologico danno davvero garanzie, le imprese che si definiscono "sociali" rispettano i diritti dei lavoratori? Rispondono con spirito e competenza alcuni opinion leader dei diversi settori. Conduce e modera Massimo Cirri, Caterpillar Radio 2 Rispondono alle domande: - Gianni Fortunati, Consorzio Caes - Felice Romeo, Legacoop sociali Lombardia - Giovanni Gerola, Ctm Altromercato - Ottavio Rube, Coop Valli Unite ciao e grazie. Massimo Acanfora Il giorno 8-03-2006 15:10, Nicoletta Landi, nicoletta at peacelink.org ha scritto: > Mi trovo a tradurre da un articolo che purtroppo non e' disponibile on > line. Ma che articolo! > > http://news.independent.co.uk/uk/this_britain/article349319.ece > > Che succede in Inghilterra? > Succede che il commercio equo e solidale, la sete di etico, sta facendo > il salto tanto atteso/temuto. > > Virgin treni: d'ora in avanti tutta la catena ferroviaria Virgin > servira' solo bevande equo solidali. > Marks&Spencer ha cominciato questa settimana la vendita di abiti > Fairtrade > Sainsbury ha ordinato 200.000 magliette da People tree > http://www.peopletree.co.uk/ > Top shop (catena di abbigliamento giovane di grande attrazione) inizia > la vendita di abiti "etici", magliette da Gossypium > http://www.gossypium.co.uk/, jeans da Hug, > http://www.hug.co.uk/shop/showpage.asp?id=1, e bluse da PeopleTree). > Cameron, leader di destra del partito dei Tories, si impegna > pubblicamente per un "free e fair trade" e per il sollievo del debito. > > Dopo il grande evento MakePovertyHistory dell'anno scorso, > http://www.makepovertyhistory.org/, con relativo concerto, tanto > criticato, l'attenzione e la richiesta per il Fair Trade sono.. > scoppiate. > > Per i negozianti, non sembra vero poter vendere qualcosa che fa "sentire > buoni". E' il sacro graal del commercio. > Ma, l'articolo conclude, questa strada imboccata potrebbe avere pesanti > ripercussioni. Quando il cliente entra in un negozio che vende cose > prodotte come si deve, comincera' a chiedersi: e il resto? come e' stato > fatto il resto? > **** > > Personalmente, trovo queste notizie straordinarie e come tali, con forti > interrogativi; molti li conoscete gia'. > 1) grandi catene boicottate su altri versanti, che aprono nicchie al > fair trade. come giudicarle? > 2) l'etico venduto al supermercato porta con se' il carico di cultura e > coscienza sullo stato del commercio, intrinseco nel messaggio del > commercio equo solidale? > 3) tali catene saranno affidabili, quando la moda cambiera', nel > mantenere l'impegno preso con i produttori? > 4) che ne e' se tutti cominciamo a comprare scarpe e vestiti > ecosolidali, che ne e' delle risorse finite del mondo? > > Ma daltronde quando le onde arrivano, bisogna in qualche modo essere > pronti a comprenderle. > Supponiamo che un concerto, con "discutibili" personaggi sul palco, > abbia portato un milione di giovani alla presa di coscienza di un > commercio migliore. > Ecco che tra calci e spinte, chi in buona fede chi in malafede, inizia > il percorso di tanta tanta gente che vuole comprare diverso e c'e' > quindi chi vuole vendere. > > Come si fa a tenere fuori chi se ne approfitta? Come fare a tenere sotto > controllo il commercio? > > Sono confusa. Percepisco l'onda in arrivo con pericoli di deriva, ma > daltronde e' l'onda della massa umana che comincia a muoversi. > Non si tratta piu' di caffe' e banane all'esselunga. Forse siamo > all'alba del "cambio dei gusti" del consumatore occidentale. > Per fortuna non sono in una posizione di potere da dover prendere > decisioni, non sarei proprio in grado. Ma sinceramente, ho proprio > voglia di vedere ora che succede. > > un saluto affettuoso > nicoletta
- References:
- Fair trade - la grande onda e' partita
- From: "Nicoletta Landi" <nicoletta at peacelink.org>
- Fair trade - la grande onda e' partita
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