Re: Fair trade - la grande onda e' partita



Grazie mille per questa tua informazione!
Io vivo a Londra e ti assicuro che non e' poi tanto accio andare in un supermercato (che qui sono aperti quasi sempre) magari di corsa ed alle 10 di sera e non dover essere costretta a comprare solo il caffe' lavazza (ovviamente parlo da italiana che usa la mocha) ma avere anche la possibilita' di comprare il fair trade!!! Ora controllero' anche le altre catene dei supermercati se e' vero che vendono ed a quanto vendono abiti etici. Qui i negozi di Oxfam non vendono tanti prodotti equi e solidali ed io ho sentito molto la mancanza del panettone equo al cioccolato ed ora mi accingo a sentire la mancanza delle uova di Pasqua temo.
Grazie mille!!!
Baba

On Wed, 08 Mar 2006 13:10:04 +0000
 "Nicoletta Landi" <nicoletta at peacelink.org> wrote:
Mi trovo a tradurre da un articolo che purtroppo non e' disponibile on
line. Ma che articolo!

http://news.independent.co.uk/uk/this_britain/article349319.ece

Che succede in Inghilterra?
Succede che il commercio equo e solidale, la sete di etico, sta facendo
il salto tanto atteso/temuto.

Virgin treni: d'ora in avanti tutta la catena ferroviaria Virgin
servira' solo bevande equo solidali.
Marks&Spencer ha cominciato questa settimana la vendita di abiti
Fairtrade
Sainsbury ha ordinato 200.000 magliette da People tree
http://www.peopletree.co.uk/
Top shop (catena di abbigliamento giovane di grande attrazione) inizia
la vendita di abiti "etici", magliette da Gossypium
http://www.gossypium.co.uk/, jeans da Hug,
http://www.hug.co.uk/shop/showpage.asp?id=1, e bluse da PeopleTree). Cameron, leader di destra del partito dei Tories, si impegna pubblicamente per un "free e fair trade" e per il sollievo del debito.

Dopo il grande evento MakePovertyHistory dell'anno scorso, http://www.makepovertyhistory.org/, con relativo concerto, tanto criticato, l'attenzione e la richiesta per il Fair Trade sono..
scoppiate.

Per i negozianti, non sembra vero poter vendere qualcosa che fa "sentire
buoni". E' il sacro graal del commercio.
Ma, l'articolo conclude, questa strada imboccata potrebbe avere pesanti ripercussioni. Quando il cliente entra in un negozio che vende cose prodotte come si deve, comincera' a chiedersi: e il resto? come e' stato
fatto il resto?
****

Personalmente, trovo queste notizie straordinarie e come tali, con forti
interrogativi; molti li conoscete gia'.
1) grandi catene boicottate su altri versanti, che aprono nicchie al
fair trade. come giudicarle?
2) l'etico venduto al supermercato porta con se' il carico di cultura e coscienza sullo stato del commercio, intrinseco nel messaggio del
commercio equo solidale?
3) tali catene saranno affidabili, quando la moda cambiera', nel
mantenere l'impegno preso con i produttori?
4) che ne e' se tutti cominciamo a comprare scarpe e vestiti
ecosolidali, che ne e' delle risorse finite del mondo?

Ma daltronde quando le onde arrivano, bisogna in qualche modo essere
pronti a comprenderle.
Supponiamo che un concerto, con "discutibili" personaggi sul palco, abbia portato un milione di giovani alla presa di coscienza di un
commercio migliore.
Ecco che tra calci e spinte, chi in buona fede chi in malafede, inizia il percorso di tanta tanta gente che vuole comprare diverso e c'e'
quindi chi vuole vendere.

Come si fa a tenere fuori chi se ne approfitta? Come fare a tenere sotto controllo il commercio? Sono confusa. Percepisco l'onda in arrivo con pericoli di deriva, ma daltronde e' l'onda della massa umana che comincia a muoversi. Non si tratta piu' di caffe' e banane all'esselunga. Forse siamo all'alba del "cambio dei gusti" del consumatore occidentale. Per fortuna non sono in una posizione di potere da dover prendere decisioni, non sarei proprio in grado. Ma sinceramente, ho proprio
voglia di vedere ora che succede.

un saluto affettuoso
nicoletta
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 Nicoletta Landi
 nicolettalandi at fastmail.fm

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Mailing list Consumo Critico dell'associazione PeaceLink. Per CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Se non riesci, scrivi a nicoletta at peacelink.org
inserendo "cancella" nel Soggetto.
Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
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