Re: Stili di vita - cosa e per chi?



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> ho gia' ascoltato troppi convegni, fatto troppe marce, letto e scritto
> siti web, campagne, distribuzione di volantini, ecc ecc.
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> e' praticabile cio' in cui credo o no?
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La domanda, quella alla quale cerco risposte da tempo è esattamente questa.
Di risposte teoriche ne conosco diverse. Ma la teoria deve sempre essere
verificata: spesso mettendola in pratica se ne scoprono limiti ed errori.

Ecco allora che mi interrogo con dubbi quando sento parlare di
autoproduzione come soluzione alla crisi globale.
Di quale e quanta autoproduzione stiamo parlando? Stiamo parlando di
integrare con alcuni beni di consumo autoprodotti la nostra spesa o stiamo
parlando di autosufficienza? L'autoproduzione di cui parleremo riguarda il
2%, il 10% o l'80% della nostra spesa? E se troviamo alcuni autoproduttori
che riescono ad essere autosufficienti al 90% e ci diranno come fanno,
questo sarà una dimostrazione che quella soluzione (praticata da 10-20 -100
individui) può essere la soluzione alla crisi globale?
Mi sembra di continuare a fare il bastian contrario, ma davvero io voglio
capire bene. E vorrei capire se vogliamo raccogliere pratiche e stili di
vita a fini informativi o se questa raccolta è indirizzata a sostenere una
qualche teoria. Un esempio: Teoria: il commercio equo e solidale può aiutare
decisamente a cambiare le condizioni di vita del sud del mondo. E' una
realtà che agisce "praticamente" nella direzione che vogliamo? risposta 1)
Sì sempre. risposta 2) Sì se non entrano in gioco multinazionali boicottate
a trarne profitto. risposta 3) Sì se non entrano in gioco multinazionali a
trarne profitto. risposta 4) Sì se non entrano in gioco i supermercati che
non rispettano i propri lavoratori. risposta 5) Sì se non entrano in gioco i
supermercati 6) Sì solo se acquistiamo tali prodotti nelle botteghe del
mondo.

A seconda della risposta che diamo cambia lo stile di vita di consumo
critico adottato, ma cambia anche la sua "facilità ad essere esteso" e
cambia allora poi l'effetto che la teoria potrebbe attendersi dalla pratica.
Mi spiego meglio: scegliamo la risposta 6. Il commercio equo rimarrà sempre
e solo una pratica di testimonianza, sporadicamente attuata (magari a
natale) anche da qualche consumatore non critico = non cambieranno le
condizioni di vita del sud del mondo.(un dato al 2004: il cacao equo e
solidale rappresenta meno dello 0,1% del totale del cacao commercializzato
nel mondo). Risposta 1) il commercio equo e solidale si estenderà
nettamente, ma sarà controllato dai soliti potenti che potranno facilmente
trasformarlo in qualche altra cosa. Risposta 3) il commercio equo si
estenderà, grazie alla distribuzione nei supermercati, ma perderà forse il
messaggio di economia alternativa.

Allora in questa banca dati stili di vita, che secondo me (continuo a
pensare) dovrebbe essere una guida a quello che possiamo fare, ci mettiamo
di fare la spesa alla bottega del mondo, o ci mettiamo che va bene anche
comprare i prodotti solidal della Coop?

Tornando alla domanda di Nicoletta "è praticabile ciò in cui credo?" io ne
affianco sempre un'altra "ciò in cui credo è ragionevole pensare che possa
essere realizzato nell'arco dei prossimi 40 anni?". Perchè una teoria che
risponde alla crisi attuale proponendo soluzioni che avranno bisogno di
secoli, fallisce, secondo me, prima di tutto sul piano dei tempi.
Largo dunque alle pratiche, ma nella visione più ampia possibile, perchè di
esse c'è assoluto bisogno, e alla svelta....

salutoni

daniele