Tornando su Altragricotura e per rimanere in tema di consumo



Salve a tutt*,

viviana, Mercoledì, 26 gennaio 2005 ore 09:29:13 +0100
ha scritto a tutt* in "Re: vi chiedo un parere su Altragricotura"
 >Ma non ho mai capito la regola per cui, iscrivendosi a un sito, si deve
 >ricevere forzosamente posta da un altro.
 >Ognuno dovrebbe essere libero di scegliere cosa ricevere, no? altrimenti
 >diventa posta indesiderata, cioe' spamming.
 >Non si puo' regolare meglio questa questione?

Pensavo di essere stato chiaro, ma evidentemente serve qualche altra
considerazione.

Proviamo con una FAQ (una serie di domande e risposte)

1) Altragrioltura è iscritta in lista?
Altragricoltura non è iscritta in questa lista.
Altragricoltura manda una newslettere a cadenza periodica (mediamente un
messaggio al giorno) ad una serie di contatti via mail

2) E allora perché passa in questa lista?
Perché i messaggi vengono girati in lista dal sottoscritto. E' vero, questo
non si vede perché il mittente è quello di Altragricoltura e c'è un
accorgimento tecnico dietro, ma questo spiega perché - ad esempio -
scrivendo ad Altragricoltura chiedendo di cancellarsi loro non sapevano che
fare ed ovviamente non succedeva nulla, non si veniva disiscritti.

3) Sì, ma così si intasa la lista e poi quelle mail passano anche su altre
liste.
A parte il fatto che stiamo parlando di messaggi in tema con questa lista.
E' sicuramente vero che aumenta il traffico, ma tutto sommato in termini
accettabili essendo in media un messaggio al giorno. E' anche probabile che
passano su altre liste, ma nella lista consumo critico c'è un vantaggio

4) Ok, il vantaggio qual'è?
Che la lista consumo critico di Peacelink ha un archivio aperto e
consultabile dal web
(http://lists.peacelink.it/consumocritico/maillist.html) che viene
indicizzato dai motori di ricerca. Cosa significa? Significa che i motori
di ricerca possono accedere, trovare i testi e farli risultare nelle
ricerche. Insomma tutto quello che passa qui può essere trovato con un sito
tipo google e non è una cosa da poco se stiamo parlando di notizie poco
diffuse. Questo con le altre liste non succede perché - ad esempio - se
sono quelle gratuite di Yahoo o Domeus, ecc. - per una serie di motivi
bieacemente commerciali - queste cose sono tecnicamente impedite. A
Peacelink no.

5) Va bene, ma non si potrebbe fare un sunto e spedire solo gli indirizzi
dove andarsi a leggere il resto?
Certo e qui c'è un ragionamento di consumo etico da fare che forse fa
rientrare tutta questa discussione nell'argomento della lista.
Perché è evidente che dal punto di vista del consumo - e il consumo di
servizi e prodotti tecnologici è uno dei temi centrali e poco esplorati per
il cambiamento di questa società - è meglio avere degli indici di ricerca
piuttosto che ricevere tutte le mail moltiplicando le risorse per l'invio
(del server di peacelink che veicola più mail da questa lista) e quelle per
la ricezione (di chi scarica la posta, le persone iscritte). Uno spreso,
tecnicamente, al quale aggiungere quello del tempo di selezione dei
messaggi desiderati.
Ma è anche vero che:
1) a questo servono le policy, per indicare ciò che è in tema con la lista
e ciò che non è (una mediazione tra la libertà d'espressione ed il diritto
a ricevere sulla posta solo ciò che è in tema). E le mail di
Altragricoltuza sono evidentemente in tema
2) per avere un servizio organizzato con degli indici serve materialmente
un gruppo di persone che prende queste notizie e le mette sul web.
L'appello qui è stato fatto da Nicoletta
(http://lists.peacelink.it/consumocritico/msg02244.html)

In più inviterei anche a valutare un altro aspetto, sempre di consumo
critico. Poter leggere le notizie sul web, scegliendole, invece che
riceverle dalla lista tutte, ha un costo molto differente a seconda di
quale tipo di accesso si ha a internet (connessione col telefono o ADSL,
piuttosto che utilizzo dall'ufficio) o di quale grado di confidenza col
mezzo si ha. Tutto questo è stato speigato nell'ultima ricerca del Censis
che spiega perché la maggioranza degli italiani ha un utilizzo della rete
che riguarda soprattutto (e spesso solamente) la posta elettronica. Per una
serie di ragioni che vanno dal gap tecnologico ai costi di connessione. Ne
consegue che - verosimilmente - per la maggioranza delle persone iscritte
qui è un assetto tutto sommato accettabile.

Vi va bene se affrontiamo una possibile soluzione a partire da questi punti?
MT


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  "C'è soltanto una guerra che può permettersi il genere umano:
   la guerra contro la propria estinzione"
                                  (Isac Asimov)