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da cartamondo vi parliamo del mango del senegal delle piante officinali coltivate dalle donne dell'india e dei disatri della banca mondiale
- Subject: da cartamondo vi parliamo del mango del senegal delle piante officinali coltivate dalle donne dell'india e dei disatri della banca mondiale
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Wed, 28 Jul 2004 19:46:48 +0200
Senegal. Il mango e l'altra globalizzazione Se compri quel mango, fai un dispetto ai bana bana. E perché mai dovremmo dare un dispiacere a gente con un nomignolo dal suono tanto grazioso? Semplice, perché, al di là della comprensibile poca consuetudine delle nostre orecchie, quel "bana bana" indica gli intermediari che stabiliscono il prezzo e taglieggiano i frutticoltori della Casamance, la regione più bella e martoriata del Senegal. Proprio per sfuggire allo sfruttamento dei "bana bana", i 124 piccoli produttori dell'Associazione dell'Arrondissement di Diuloulou [Apad] affrontano oggi un lungo e pericoloso viaggio di due giorni. Varcano due volte i confini del Gambia per raggiungere infine l' aeroporto di Dakar, da dove i manghi vengono spediti in Italia, dove, proprio in questi giorni di fine luglio, cominciano a essere distribuiti da Unicoop di Firenze. Questo avventuroso percorso, favorito da un progetto di cooperazione agricola del Cospe [la Ong che collabora con Apad dal lontano 1988], ha un'importanza davvero rilevante per i consumi dei prodotti che rispettano il lavoro del Sud del mondo. In primo luogo perché in questo modo arrivano in Italia i primi manghi certificati da Fairtrade Transfair, e poi perché Apad è la prima associazione senegalese del commercio equo che diventa anche esportatore. Se a tutto questo si aggiunge che la splendida e verde Casamance è da oltre vent'anni un vero e proprio campo di battaglia [ricoperto di mine antiuomo] tra i governi repressivi di Dakar e la guerriglia indipendentista, ecco che quel dispetto ai bana bana e, soprattutto, quel sostegno alle famiglie che vivono solo di quel che producono i loro piccoli frutteti, assume un valore straordinario e concreto. Naturalmente, il presupposto di questo discorso è che il mango, quando arriva alla giusta maturazione, è un frutto profumato e davvero delizioso. Fonte: Transfair Italia Banca mondiale. Sessant'anni di fallimenti Dal Regno Unito agli Stati uniti, dall'Indonesia alla Bolivia, in tutto il mondo il 22 luglio si sono tenute manifestazioni di protesta contro la Banca mondiale [Bm] nel giorno del suo sessantesimo compleanno. Dopo sei decenni di politiche fallimentari, prestiti inopportuni ed investimenti in dubbi progetti di sviluppo, i movimenti del pianeta chiedono che l'istituzione finanziaria inverta subito questa tendenza nefasta ed accolga le raccomandazioni contenute nel rapporto della Revisione sul settore estrattivo [Eir]. Il rapporto, accolto con grande favore dalla società civile internazionale, chiede che la Bm tagli i finanziamenti per l'estrazione e lo sfruttamento dei combustibili fossili. Quest'anno l' anniversario della nascita della Banca mondiale è caduto a pochi giorni dalla decisione definitiva sull'attuazione, da parte dell'istituzione guidata dal presidente Wolfensohn, delle raccomandazioni contenute nella Revisione sul settore estrattivo. Ma non c'è ottimismo al riguardo. Il Consiglio dei direttori della Bm potrebbe non accettare l'invito ad abbandonare petrolio e carbone e le innovative proposte sui diritti umani e sull'ambiente contenute nel rapporto, confermando il parere [negativo] espresso già nelle scorse settimane. Dall'Italia, padre Alex Zanotelli ha chiesto, in una lettera indirizzata al presidente della Bm ed al direttore italiano, di accettare le richieste di milioni di poveri in tutto il mondo. I paesi ricchi e donatori della Bm, come l'Italia, devono invertire la rotta di 360 gradi, scrive ancora Zanotelli, e iniziare a premiare quei paesi che rispettano i diritti umani e l'ambiente - condizioni essenziali per una vera lotta alla povertà - e non coloro che chiedono garanzie finanziarie per coprire i rischi con soldi pubblici. Fonte: Luca Manes, Campagna per la riforma della Banca mondiale India. La farmacia delle donne Sunderban, un arcipelago di 158 isolette situate nel delta del Gange, nella regione del Bengala occidentale, è un parco nazionale e un paradiso di biodiversità. Ma per gli oltre 4 milioni di persone che la abitano, vivere è tutt'altro che facile. La sola via di comunicazione, fra le isole e con la terraferma, sono i fatiscenti barconi che effettuano il servizio solo con l' altra marea e a volte si ribaltano per eccesso di carico. L'elettricità raggiunge solo pochi villaggi e il servizio sanitario di base è scarso, quando non del tutto assente. A farne le spese sono soprattutto le donne, che difficilmente riescono a ricevere assistenza durante la gravidanza e il parto. Per questo Endev, una Ong con sede a Kolkata, ha deciso di rivolgersi proprio alle donne delle isole Sunderban per avviare un progetto che mira a colmare le lacune sanitarie nell'arcipelago. In un'indagine realizzata un anno fa in cinque villaggi, Endev aveva rilevato che, nonostante la presenza di un ambulatorio pubblico, i medicinali e gli strumenti, come pure l'unico medico, erano largamente insufficienti a coprire i bisogni delle pazienti, che preferivano dunque affidarsi a improbabili cure tradizionali. Gran parte delle malattie più comuni sulle isole non richiedevano interventi chirurgici o stretta osservazione medica. Endev ha perciò riunito una quindicina di donne di 5 isole diverse per attivare la coltivazione di erbe terapeutiche. Le donne hanno imparato così a coltivare 50 piante medicinali e, nel terreno messo a disposizione dal concilio dei villaggi, sono nati un centro didattico sulle piante officinali e una piccola biblioteca. L'iniziativa ha avuto successo ed è in crescita: le visite al vivaio sono sempre più frequenti, le donne che lavorano al progetto sono diventate 70, e altri villaggi hanno chiesto di attivare dei vivai. I semi delle piantine vengono venduti a una rupia a sacchetto alle famiglie che ne fanno richiesta, cosicché la "farmacia" è sempre aperta davanti casa. [A.M.] N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
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