R.D.Congo/ Onu visita zona attaccata da ribelli uganda: 500 morti



R.D.Congo/ Onu visita zona attaccata da ribelli uganda: 500 morti

Unhcr: altri 50.000 civili in fuga dalla metà di dicembre

Roma, 7 gen. (Apcom) - Il personale dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr) e di altre agenzie Onu ha visitato lo scorso fine settimana le città di Tadu e Faradje, nella Provincia Orientale della Repubblica Democratica del Congo, prese di mira nelle scorse settimane dai ribelli ugandesi dell'Esercito di resistenza del Signore (Lra). Stando alle prime stime, almeno 500 civili sono stati uccisi e altri 50.000 costretti alla fuga.

La città di Faradje, situata a circa 100 chilometri a ovest del confine fra Congo, Sudan e Uganda, è stata attaccata il 25 e il 26 dicembre, scrive l'Unhcr in un comunicato. Un altro villaggio, Nagero, 24 chilometri a nord-ovest di Faradje, è stato attaccato sabato scorso. Secondo le stime iniziali, almeno 500 civili congolesi sarebbero rimasti uccisi in diversi attacchi dell'Lra nella regione, dopo l'operazione congiunta lanciata il 14 dicembre scorso dagli eserciti congolese, sudanese e ugandese contro i ribelli. Sempre secondo stime Onu, dalla metà di dicembre più di 50.000 persone sarebbero state costrette alla fuga.

Secondo quanto riportato dagli sfollati di Faradje e dalle ong locali, 225 persone, tra cui 160 bambini, sarebbero state rapite dall'Lra e più di 80 donne violentate. Nell'attacco condotto a Nagero lo scorso fine settimana, almeno otto persone sono state uccise e altre 3.500 costrette alla fuga e rifugiatesi, da domenica, a Faradje. Il personale della missione Onu riferisce di persone scioccate e traumatizzate dalla brutalità degli attacchi. Faradje è stata saccheggiata e distrutta dal fuoco. Più di 800 case, tre scuole, edifici governativi e ambulatori sono stati bruciati. La maggior parte delle famiglie di Faradje ha perso i raccolti annuali fra le fiamme. La popolazione ha bisogno urgente di cibo, alloggio, medicine, vestiti e di altri aiuti. L'agenzia dell'Onu fa sapere di aver avviato trattative con le autorità locali per riuscire a portare aiuti in una zona molto instabile e dalle precarie condizioni di sicurezza.