Re: Congo: almeno 400 persone massacrate il giorno di Natale



 Invio questa nota per dimostrare a qualcuno che c'è gente, tra chi parla male di Israele che non si limita a blaterare

 

La guerra in Repubblica democratica del Congo coinvolge le aree dei Progetti AIFO

La città di Goma, nel Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo), in cui ha sede il Progetto AIFO per l'infanzia, è in questi giorni teatro di accesi combattimenti tra le forze governative e i ribelli. AIFO ha avviato un progetto di emergenza.

 

La città di Goma, nel Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo), in cui ha sede il Progetto AIFO per l'infanzia, è in questi giorni teatro di accesi combattimenti tra le forze governative e i ribelli fedeli al generale di etnia Tutsi, Laurent Nkuda.

 

L'AIFO ha immediatamente attivato un progetto di emergenza per fornire cure, acqua, cibo e medicine a 3000 sfollati che si sono riversati nel Centro di Salute mentale sostenuto dall'AIFO a Goma. Urgente è la necessità di fondi per l'acquisto di beni di prima necessità e per il sostegno delle spese ospedaliere dei feriti che hanno chiesto aiuto al Centro.

 

 

La guerra civile e' fra i ribelli del Congresso nazionale per la difesa del popolo (Cndp) guidati dal generale dissidente Nkunda, che affermano di agire per difendere la comunita' tutsi, e le forze governative congolesi, accusate di collaborare coi miliziani hutu.

 

 

Anche nel distretto  dell'Ituri, in cui ha sede un altro Progetto AIFO, c'è stata una significativa ripresa della violenza dei gruppi armati, mentre nel distretto di Haut-Ue'le', nella provincia orientale, gli attacchi contro i civili e i rapimenti di bambini da parte dell'Esercito di resistenza del Signore (Lra), il gruppo armato di opposizione ugandese, si sono intensificati costantemente nell'ultimo anno.Suor Marcela Lopez, responsabile locale del Progetto, dichiara: "Le aree in cui sono in corso gli scontri si trovano a 500 Km da Ituri, ma anche qui arrivano spesso i militari che pretendono denaro o compiono furti. Siamo molto preoccupati perché si ha la sensazione che i militari si preparino a portare la guerra anche in questa zona. Ci troviamo vicini alle zone di confine con l'Uganda e con il Sudan, dove c'è una concentrazione dei ribelli, per questo c'è il rischio concreto che il conflitto si estenda alla nostra regione. Negli ultimi giorni sono arrivate 15 famiglie di profughi provenienti dall'area di Goma, dove il conflitto è più intenso. Presso il progetto sono in cura numerose persone che hanno subito forti traumi psicologici a causa delle violenze perpetrate dai militari e dai ribelli. Dai mass media abbiamo notizia che a Goma i combattimenti sono ancora molto intensi e la gente sta scappando in massa.  A causa della stagione delle piogge le strade sono impraticabili e noi ci troviamo in una zona isolata, lontana dalle città. Dobbiamo aspettare la fine di novembre, quando saranno finite le piogge, per poterci muovere e andare a vedere cosa succede nelle città vicine".

 

Amnesty International ha dichiarato che la situazione nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo rischia di trasformarsi in una catastrofe umanitaria, a meno che la forza di peacekeeping delle Nazioni Unite (Monuc) non riceva rinforzi adeguati a proteggere i civili. A causa di questa nuova esplosione di violenza, gli sfollati hanno superato la cifra di un milione. Intere comunita' sono state sradicate dalle proprie terre e le peggiori conseguenze le hanno subite donne, bambini e anziani.

 

 

Il Progetto AIFO a Goma consiste principalmente nel sostegno ad un Centro di Salute mentale specializzato, che cura in particolare bambini colpiti da epilessia e da disturbi psichiatrici. Presso il Centro si è istituita una sezione dedicata per accompagnare, da un punto di vista psichiatrico, educativo e sociale,  i bambini traumatizzati per aver assistito in prima persona a episodi di violenza sui propri familiari: assassini, violenza sulle mamme. Particolarmente frequenti e traumatiche sono le violenze legate alla guerra in corso: centinaia di bambini sono gravemente traumatizzati per aver assistito a scene di violenza nei confronti dei proprigenitori o parenti.

Nel distretto dell'Ituri , AIFO conduce un progetto di Sanità di base, attraverso i Centri  Sanitari di Ariwara e di  Aru, Centro di Riferimento per il Morbo di Hansen e TBC delle 6 zone sanitarie del Nord-Ituri. Il Progetto comprende il controllo dell'incidenza del morbo di Hansen e della TB, il depistaggio e la cura dei casi di malnutrizione pediatrica nelle zone di Aru ed Ariwara e l'ampliamento delle attività di educazione sanitaria e sviluppo comunitario. Negli ultimi anni vengono curati anche molti malati di AIDS. 

 

Freddy Sanduku, Coordinatore Nazionale AIFO per la Repubblica Democratica del Congo, ci ha riferito telefonicamente che la crisi ha ripercussioni su tutto il paese. Anche la capitale Kinshasa, dove ha sede il Coordinamento AIFO, vive un clima di grande incertezza e si teme che la situazione possa precipitare da un momento all'altro.

 

 

 

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Il 15/01/09, Scienza per l'Uomo <scienzaperluomo at yahoo.it> ha scritto:

Congo: almeno 400 persone massacrate il giorno di Natale


Ad opera dei ribelli ugandesi


CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 7 gennaio 2009 (ZENIT.org).- La Caritas della Repubblica Democratica del Congo ha denunciato un massacro perpetrato il giorno di Natale ad opera dei ribelli ugandesi dell'Esercito di Resistenza del Signore (Lord's Resistence Army, LRA) nelle località di Faradje, Duru e Doruma, nella Provincia Orientale del Paese, che ha provocato almeno 400 morti.

"Tutto è iniziato il pomeriggio di giovedì 25 dicembre", ha affermato il direttore della Caritas di Dungu-Doruma, Côme Mbolingaba. "Mentre assistevano a un concerto nella parrocchia cattolica il giorno di Natale, gli abitanti della località di Faradje, situata a 147 chilometri a est di Dungu, sono stati sorpresi da un'incursione delle truppe ribelli ugandesi dell'LRA, che hanno fatto irruzione nella chiesa e hanno assassinato decine di persone".

I ribelli sono tornati la mattina dopo per completare l'eccidio. Almeno 150 persone hanno perso la vita a Faradje, mentre vari feriti sono stati trasferiti in aereo per ricevere assistenza medica nelle città di Dungu e Bunia.

Contemporaneamente, un altro attacco aveva luogo poco più a nord, nella località di Duru, a circa 90 chilometri a nord di Dungu, dove i ribelli hanno assassinato almeno 75 civili e dato fuoco alla parrocchia. A queste vittime si sommano altre 48 persone uccise in vari assalti registrati lungo la frontiera con il Sudan.

I ribelli hanno esteso i loro attacchi nelle città di Doruma e Gurba, dove hanno assassinato altre 213 persone. In quella zona, circa 6.000 persone si sono rifugiate nella chiesa cattolica, situata accanto a una pista di atterraggio.

Il direttore della Caritas di Dungu-Doruma ha diffuso un messaggio alle autorità congolesi per richiedere sicurezza nella zona e il ritorno alla normalità, sollecitando anche una risposta adeguata alle urgenti necessità delle popolazioni rimaste vittime dei saccheggi e degli incendi.

La rete Caritas, nel frattempo, continua a portare avanti il suo programma di assistenza umanitaria alle centinaia di migliaia di vittime del conflitto nel Nord Kivu. Il 14 dicembre, Caritas Dungu




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