FOSSE SOLTANTO MEDIATICA, LA GUERRA, MI STAREBBE ANCORA BENE.....
--- On Mon, 1/5/09, flavia.lepre at tin.it <flavia.lepre at tin.it> wrote:
From: flavia.lepre at tin.it <flavia.lepre at tin.it> Subject: R: Scolarette, vecchi e moschee To: conflitti at peacelink.it Date: Monday, January 5, 2009, 9:52 PM
Vedo che siamo in piena guerra mediatica!
Flavia Lepre
----Messaggio
originale----
Da: scienzaperluomo at yahoo.it
Data: 5-gen-2009 5.05 PM
A:
<conflitti at peacelink.it>
Ogg: Scolarette, vecchi e moschee
che
situazione brutta:
Scolarette, vecchi e moschee
Hamas ha inventato e
perfezionato l'uso tattico dei civili in battaglia
Bussare sui tetti -
"roof knocking" - è il nome in codice utilizzato dall'esercito
israeliano per alcune operazioni: quando una telefonata registrata
avverte prima di un raid gli abitanti della casa presa di mira. E' una
strategia già utilizzata nelle azioni del 2006 su Gaza (in Libano, lo
stesso anno, l'aviazione lanciava volantini). Due anni fa, però, Hamas
ha organizzato con la sua rete di moschee e stazioni radio gruppi di
scudi umani chiamati a proteggere gli edifici sotto il tiro dell'Idf,
abitati da miliziani e comandanti o nascondiglio per armi, spesso
entrambe le cose. Sfruttando quei dieci minuti di tempo tra la
telefonata e l'attacco, il movimento riuniva gruppi di civili sui tetti
degli edifici a rischio, forzando l'Idf a sospendere il raid. Nel 2006,
durante l'operazione israeliana nella Striscia all'indomani del
rapimento di Gilad Shalit, fu Nizar Rayyan, il leader di Hamas ucciso
da un missile pochi giorni fa, a iniziare l'era degli scudi umani
civili a Gaza e a chiedere alla popolazione di assieparsi sui tetti
delle abitazioni nel mirino dell'esercito che, come nel suo caso,
avvertiva del raid con una chiamata.
Hamas lo ricorda sul suo sito
con toni di lode come "il padre del metodo degli scudi umani"; il
giorno dell'attacco che gli è costato la vita non ha fatto sconti alla
famiglia: non ha lasciato l'abitazione e nemmeno lo ha permesso alle
quattro mogli e ai dodici figli. Con lui sono morti in dieci. Sarit
Michaeli, portavoce di B'tselem, organizzazione israeliana per i
diritti umani, ricorda come sia "proibito per i miliziani utilizzare
civili per proteggersi", come nessuna legge internazionale accetti una
simile tattica perversa, contraria alla Convenzione di Ginevra. Hamas
tesse invece le lodi della strategia presentandola come "pacifismo".
La
sua emittente al Aqsa esalta l'utilizzo di civili in difesa di
obiettivi militari e in un recente servizio raccontava come il
movimento abbia riunito un gran numero di persone a proteggere la casa
di un suo affiliato, Abu Bilal al Jabeer. Fathi Hamad, membro di Hamas
e del Comitato legislativo palestinese, in un comizio nel 2008 davanti
alle telecamere locali legittimava l'utilizzo di scudi umani civili:
"Per il popolo palestinese, la morte è diventata un'industria in cui
le
donne eccellono, e così tutto il resto della popolazione di questa
terra: i vecchi eccellono, i combattenti del jihad eccellono, i bambini
eccellono. Perciò i palestinesi hanno creato scudi umani con donne,
bambini, vecchi e combattenti contro la macchina dei bombardamenti
sionista. Come per dire al nemico sionista: vogliamo la morte quanto
voi desiderate la vita". Ricordava poi incensandoli gli eventi del
2006.
Due anni fa, a novembre, decine di donne velate risposero alla
chiamata radiofonica di Hamas e si diressero a piedi verso la moschea
al Nasr di Beit Hanoun in cui si erano barricati alcuni miliziani. Era
in corso la più importante operazione di Tsahal nella Striscia da mesi.
Il fuoco iniziò quando gli uomini armati corsero fuori dalla moschea e
si unirono al gruppo di donne, scrive il Times. Una di loro rimase
uccisa, molte furono ferite. Tsahal accusò i membri del movimento
islamista di essersi fatti scudo con civili; Hamas accusò Israele di
aver sparato sulla folla. Negli stessi giorni, Mohammed Baroud,
comandante dei Comitati di Resistenza Popolare, milizia di Gaza
coinvolta nel sequestro del caporale Shalit, ricevette la chiamata che
lo intimava a lasciare l'abitazione con la famiglia. Racconta la Bbc
che invece di evacuare l'edificio Baroud corse alla moschea, chiedendo
ai vicini di assieparsi sul tetto di casa sua per prevenire il
bombardamento. L'Idf non portò a termine il raid. Su quel tetto a Beit
Lahiya, nel nord della Striscia, il miliziano non si era fatto scrupoli
a portare anche giovani scolare in uniforme.
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