Re: Giovani musulmani in cerca di guide



A me sembra che ci siano una serie di equivoci:
 
a) l'imanato non è un sacramento, chiunque può diventare guida se la sua comunità lo accetta come tale, quindi secondo la tua impostazione non solo si dovrebbero "certificare" gli imam, ma si dovrebbero obbligare le comunità ad utilizzare solo gli imam autorizzati, mettendo fuori legge gli altri. Mi pare che uno stato democratico non possa fare questo
 
b) L'esempio delle scuole cattoliche è fuorviante: nessuno impedisce di fare una scuola in cui si insegni un programma completamante diverso da quello previsto dal Ministero della Pubblica Istruzione, semplicemente questo tipo di scuola non avrà finanziamenti e il titolo che rilascia non avrà valore legale.
 
c) Nei paesi islamici le scuole religiose sono gestite dallo stato perchè il potere usa la religione come strumento di controllo, infatti questi paesi sono tutti delle dittature.
 
d) L'apologia di reato è un reato per tutti, non solo per chi predica nella moschea, ma secondo il nostro costume giuridico, i reati si puniscono una volta che sono stati commessi, non si vietano attività lecite per impedirli. Se in alcune moschee si fa apologia del terrorismo o peggio è un problema che deve interessare la Digos, che deve colpire chi effetivamente mette in atto questi comportamenti e non limitare i diritti di una comunità "a scopo di prevenzione"
 
e) Tutti questi equivoci si creano perchè non si distingue abbastanza tra Islam, fondamentalisno religioso e terrorismo: praticare una religione anche nella sua versione fondamentalista e oscurantista  e' un COMPORTAMENTO LECITO IN UNO STATO LIBERALE. Non è ovviamente lecito praticare o sostenere la lotta armata o il terrorismo NEL TERRITORIO ITALIANO Quindi in uno stato democratico uno non solo ha diritto a dire che le donne sono inferiori, ma anche di affermare che l'isalm è la soluzione a tutti i problemi del mondo  o di sostenere la resistenza irachena e i taliban, viceversa non può picchiare la moglie "per educarla", bruciare negozi di liquori "per impedire il vizio" o fare traffico d'armi con Falluja. Invece dopo l'11 settembre l'ossessione securitaria ha fatto di tutta l'erba un fascio.
 
Alla prossima
Gio


 
Il 05/04/07, Scienza per l'Uomo <scienzaperluomo at yahoo.it > ha scritto:
la formazione degli Imam va fatta da enti riconosciuti, non è quindi lo stato a decidere come vengono formati, ma lo stato deve certificare che il loro insegnamento venga fatto pubblicamente in luoghi dove non vi siano zone di ombra.
Questo accade già in Germania e in molte altre nazioni europee.
Ovviamente lo stato non può interferire sugli insegnamenti religiosi ma può aprire dei luoghi pubblici (quindi in cui ci possa essere un controllo minimo) in cui chiedere standard di insegnamento di base che possano portare ad un islam aperto favorendo gli islamici moderati che sono la maggioranza ma che non hanno in proporzione spazio maggioritario nelle comunità e nelle moschee.
 
Ad esempio le scuole non statali cattoliche, o di enti privati, devono sottostare ai programmi di base dello stato integrando con materie ed approfondimenti che si ispirino ai valori di loro riferimento. Così potrebbe accadere nelle scuole di formazione per imam,
il problema dell'islam infatti è che non vi è una autorità suprema come fosse il Papa o il Dalai Lama e rispettive gerarchie, ma spesso in occidente le singole comunità si autgesticono . Nei paesi di origine invece le scuole coraniche sono pubbliche e controllate dagli stati.
 
Certo il limite tra libertà religiosa e diritto degli stati a prevenire abusi e molto labile.
 
Credo che lo stato non possa impedire ai predicatori islamici che la donna è inferiore all'uomo (libertà di parola), ma possa vietare di dire che è lecito picchiarla (apologia di reato: lesioni-percosse). Lo stato non può impedire a un predicatore islamico di dire che Israele è uno stato orribile o che gli Usa sono imperialisti (libertà di parola), ma può sanzionare chi dice che è lecito uccidere israeliani o picchiare un infedele (apologia di reato). Ovviamente si tratta di esempi: a scanso di equivoci: non tutti i musulmani pensano o fanno queste cose, ma ce ne sono e con un po' di buon senso e di controllo gli eccessi possono essere evitati.




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Se c'e' una soluzione non e' il caso di preoccuparsi
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