COMUNICATO STAMPA



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COMUNICATO STAMPA


Bratislava, Budapest, Vukovar e da oggi a Novi Sad
Continua il viaggio della Nave del "Danubio, l'Europa si incontra"

La nave con i partecipanti all'iniziativa "Danubio, l'Europa si incontra",
iniziativa promossa da Osservatorio Balcani e ICS Consorzio Italiano di
Solidarieta', e' giunta a Bratislava il 14 settembre dove si e' svolto
l'incontro sul commercio equo e solidale ed ha proseguito poi per Budapest,
Vukovar e da stasera sara' a Novi Sad.

L'intervento del direttore del German Marshall Fund, Pavol Dames, esce dal
tono compassato dei saluti ed esce dal seminato. Il tema della giornata
infatti e' il commercio equo, attraverso i confini. Ma la nave, partita da
Vienna il 12 settembre, e' diretta a Belgrado, nei Balcani, ed e' questo
luogo, fisico e simbolico, ad informare di se' tutti gli incontri che si
svolgono lungo il fiume.  L'esempio della Slovacchia, e delle associazioni
che da soli due anni a Bratislava hanno iniziato a lavorare nel campio del
commercio equosolidale, mostra che anche lo sviluppo del commercio
alternativo, verso e attraverso l'Europa puo' davvero contribuire alla
integrazione dal basso dei Balcani, al suo sviluppo, abbattendo i confini
in modo 'solidale'.

La tappa a Budapest ha visto invece un confronto su acqua e ambiente. E su
una nuova idea di Europa. Il titolo eloquente della tappa dedicata
all'ambiente è: "Nuove strategie per aumentare la consapevolezza sulle
tematiche ambientali e sulla gestione partecipata delle risorse idriche nel
quadro del processo di allargamento della Unione Europea." In questo caso,
il lavoro organizzativo di Osservatorio Balcani è supportato da Legambiente
e dal Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua, insieme al
Centro Regionale per l'Ambiente (REC), che ospita la iniziativa nella sede
centrale della organizazzione a Szentendre (Budapest).

Dopo gli interventi introduttivi e la presentazione di Marta Szigeti
Bonifert, direttrice del Rec, hanno preso la parola Mara Silina in
rappresentanza dell'European Environmental Bureau, coordinamento di
organizzazioni non governative che lavorano su tematiche ambientali, e
Philip Weller, della Commissione Internazionale per la Protezione del
Danubio (ICPDR).

"Il Danubio - ha dichiarato Weller - raggiunge naturalmente da secoli
quello che stiamo cercando con fatica di conseguire politicamente, la
unione delle comunita' locali che si affacciano lungo il corso del grande
fiume." E' un'area nella quale vivono 82 milioni di persone, di 18 paesi
diversi, 10 dei quali attraversati direttamente. Il direttore della
Commissione ha ricordato gli scopi della organizzazione da lui
rappresentata, prevalentemente di coordinamento e monitoraggio. Weller ha
ricordato che il primo giugno 2004 verra' celebrata la prima "giornata
internazionale del Danubio", evento che verra' contrassegnato da diverse
iniziative a livello locale e internazionale.

Nel pomeriggio, al centro regionale di Szentendre, il livello dei
ragionamenti assume un taglio meno tecnico e piu' politico. Mentre un panel
riunisce i partecipanti attorno alla questione "Democrazia degli ecosistemi
fluviali: strategie per la gestione sostenibile delle risorse idriche", il
secondo incontro si occupa di "Acqua e diritti nella nuova Europa".
E' attorno a questa questione, quella della "nuova Europa", che si
catalizza l'interesse dei viaggiatori della nave, oltre 60 persone
provenienti da paesi Ue, paesi che accederanno l'anno prossimo e paesi che
"forse". Il gruppo è stato raggiunto a Budapest da un nutrito gruppo di
esponenti di associazioni e organizzazioni non governative ungheresi,
croate e slovacche. "L'Europa si incontra", infatti. Ma quale Europa?
Emilio Molinari, vicepresidente del Contratto Mondiale sull'acqua, entra
subito nel vivo del discorso: "Oggi siamo di fronte a due emergenze. Da un
lato siamo in presenza di un trend insostenibile: l'acqua, già oggi, e' un
bene raro. L'altra emergenza - prosegue Molinari - e' costituita dalla
tendenza alla privatizzazione dei servizi idrici. La crisi ambientale si
riversa così sul terreno sociale e politico. Su questo siamo chiamati ad
esprimerci come cittadini del mondo. Il WTO oggi a Cancun pone come
prioritaria la questione della liberalizzazione dei servizi idrici
pubblici." decidere l'utilizzo delle risorse secondo un modello
partecipativo. Opporsi al neoliberismo non vuol dire proporre lo
statalismo. C'e' una concreta possibilita' di affermare un modello nuovo di
democrazia partecipativa, dal basso."

Vukovar e poi Novi Sad, da stasera, saranno le prossime tappe del viaggio.
Dal 18 settembre Belgrado.