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Re: l'ultima lettera a Milosevic, da Ivan Stambolic
- Subject: Re: l'ultima lettera a Milosevic, da Ivan Stambolic
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- Date: Sun, 10 Jun 2001 21:43:11 +0200
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* On: 10 Jun 01, at 15:15 * Subject: Re: l'ultima lettera a Milosevic, da Ivan Stambolic * Paola Lucchesi <pck-yugoslavia at peacelink.it> wrote: > Non ci sono stati 200.000 morti in Kosovo, pero' ci sono tuttora > due o tremila desaparecidos (ho qui da qualche parte un > aggiornamento recente della Croce Rossa Internazionale, adesso > vedo di pescarlo fuori), compresi anche quelli non albanesi > vittime delle vendette "dopo", pero' la maggior parte sono i > kosovari fatti fuori dalle milizie speciali, e qui non e' che puoi > cancellarli solo perche' la NATO ha fatto una porcata in piu' > dall'altra parte. Già qualcuno qui ha detto che parlare di cifre quando si parla di morti non sta bene, ma talvolta questo ragionamento è indispensabile. Partendo dal fatto che la Nato e chi la comanda fa da parecchio tempo le sue porcate dappertutto e non solo nei Balcani, per cui dovrei addebitargli perlomeno i cadaveri dal VietNam in poi, e non sono certo 3000, le vittime in Kosovo come ben tu dici sembra siano state meno di 3000 appartenenti ai vari popoli kosovari, da cui presumibilmente le vittime filo-Uck una cifra che si aggira sui 1600 (60% circa delle 2600 vittime accertate dagli ispettori Onu), ti ricordo che i Kosovari (bande UCK) "fatti fuori" dalle milizie speciali (esercito jugoslavo) prima dell'attacco Nato sono stati una parte minima di questi 1600, visto che i servizi di informazione tedeschi nel novembre '98 escludevano qualsiasi guerra totale generalizzata contro "gli albanesi" del Kosovo, o "pulizia etnica" (il documento del ministero degli interni se vuoi te lo mando in privato). Detto questo, cioè 1600 morti da una parte e 1000 dall'altra in un paese di 2.000.000 di abitanti, nel corso di una guerriglia cui si opponevano le forze regolari che bene o male avevano il compito di fermare la guerriglia stessa (qui non ho dati inoppugnabili, ma si parla di decine di migliaia di armati compresi i mercenari d'ogni dove, italiani compresi), prima dei e poi durante i bombardamenti Nato, mi sembra evidentete che chi combatteva la guerriglia sembra sia stato ben attento a non colpire indiscriminatamente civili estranei al confronto armato. Per capire meglio il concetto, metti una guerriglia armata nella nostra bella città e provincia di 250.000 abitanti e considera un bilancio dopo mesi di combattimenti casa per casa (così ci descrivevano la situazione in Kosovo i nostri bravi media prima e durante la primavera '99): poi arriva l'Onu, conta i morti e risulta che sono 200 (2.000.000 : 1500 = 250.000 : 200) e poi dimmi cosa ne pensi. ----- Giorgio Ellero <glr.y at iol.it> - <glry at libero.it> http://digilander.iol.it/glry -----
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