Re: Croazia?



>Veramente della Croazia non ce ne siamo mai scordati. E' da sempre che
>denunciamo le mire del sub-impero tedesco nella regione balcanica e il
>tentativo di approdo sul Mediterraneo. Il tutto anche grazie al Grande
>Vecchio d'oltretevere, che sulla Croazia cristiana aveva puntato moltissimo.

Uhm.... Non mi e' molto chiara la connessione fra il Grande Vecchio (che a
me non sta affatto simpatico, soprattutto per la filosofia cattolica sulle
donne, dato che sono una strega pagana) e il sub-impero tedesco. Ragazzi,
dati e informazione, accidenti, con le boutades vaghe non combiniamo un
accidente!

C'e' un sacco di business, si', banche ed assicurazioni austriache e
tedesche son calate giu' fra le prime, tanti anni fa. Ma l'assalto all'arma
bianca viene dal grande business di tutti i settori economici di tutte le
grandi potenze, non ci vedo una particolare colorazione.

L'ondata di cattolicesimo rampante (spesso e volentieri un vero e proprio
fondamentalismo) mi spaventa abbastanza, personalmente. In certe zone si
mischia pesantissimamente con la politica, in particolare Erzegovina e
Mostar. Pero' ci sono anche furibonde divisioni interne (vedi tra i
francescani che si son fatti il loro impero intorno a Medjugorje, e il
resto dell'autorita' ecclesiastica).

Del resto, come sempre ritengo che ci voglia rispetto per la gente: se
adesso sono in pieno trip cattolico, fatti loro, se lo devono digerire da
soli. Per cinquant'anni il regime non vedeva di buon'occhio le religioni,
ovviamente, e poi "quale" religione era anche una bandiera etnico/politica.
Per tanti giovani croati mettersi al collo il crocifisso, dal 1990 in poi,
era una bandiera politica. E chi siam noi per far loro la predica? Io come
individuo ho le mie opinioni, ho puntato i piedi contro il far battezzare
automaticamente i miei figli mezzi croati perche' ritengo che saranno fatti
loro, una volta adulti, scegliere se lo vogliono o meno. Ma posso anche
provar dispiacere per il loro vecchio nonno cattolico convinto che ci e'
rimasto malissimo, e non staro' a tenergli comizi oggi, che viaggia per gli
85, sulle mie convinzioni.


>Non è un caso che la moneta attuale della Croazia sia il DM, come per la
>Slovenia d'altronde.

Uffa, uffa, ragazzi, un po' di precisione per cortesia! La moneta attuale
della Slovenia e' il tallero (circa 900 contro lira), quella della Croazia
la kuna (circa 250 contro lira), la moneta in BiH e' la Konvertibilna
Marka, artificialmente parificata al DM. Questo per l'ufficialita'.

In pratica, la gente ragiona in marchi tedeschi (lo faccio io stessa), da
una vita. Per il banale motivo che la Jugoslavia ben prima della guerra
aveva un'inflazione da capogiro, quindi per capirci qualcosa la gente non
aveva altra scelta che ragionare su una valuta stabile. Perche' proprio il
marco? Beh, figlioli, la lira non e' che fosse proprio un modello di
stabilita', neh? E banalmente, una buona parte di quei due miliardi di
dollari annui del turismo ce li lasciavano i tedeschi. E tanto commercio si
faceva da sempre con l'area germanica, e quel che si faceva verso altri
paesi dell'est (tutti con valute malmesse) si calcolava in marchi comunque.
Tutto qui.

> Magari la Slovenia è stata un pò più intelligente e
>nonostante tutto i suoi rapporti con la Serbia non li ha mai chiusi, almeno
>a livello commerciale, il che qualche vantaggio economico gliel'ha portato.

La Slovenia chiuse la questione militare con la Serbia nel giro di una
settimana, a partire dal 26 giugno 1990 (giorno della dichiarazione
d'indipendenza; stavo dietro le spalle di Kucan a guardar ammainare la
bandiera con la stella rossa e salire quella col Triglav; i carri armati
della JNA stavano gia' scaldando i motori per uscir dalle caserme, la
mattina all'alba iniziarono i fuochi d'artificio). Da allora non hanno piu'
avuto una frontiera in comune, ne bisogno di spararsi addosso fra loro. In
compenso, sono ancora tutte sulla tavola le questioni della spartizione
dell'eredita' (sia le proprieta', sia i debiti) della Jugoslavia, e li'
avranno da divertircisi per generazioni... Faccende molto complesse.

>La Croazia forse si aspettava molti più vantaggi dall'ingresso nella sfera
>tedesca di quanto poi ne ha in effetti avuto; forse prima di fare quei passi
>che ha fatto doveva guardare a Romania, Bulgaria ecc.

La Croazia e' sempre stata il vaso di coccio tra i vasi di ferro, per quel
che vedo io da tredici anni a questa parte. La Slovenia sapeva quel che
faceva, nel 1990, la Croazia no, ando' sempre a traino dei fratellini del
nord, ma completamente impreparata, divisa all'interno, con una classe
politica che faceva pena. Un vero macello. E per quel che continuo a
vedere, continua ad essere vaso di coccio fra i vasi di ferro.

>Ma la Croazia non è solo questo; è anche lo Stato che adesso, non solo ai
>tempi di Tudjiman, si vuole annettere l'Erzegovina, fregandosene altamente
>degli accordi di Dayton: ma il cattivo non era Slobo?

L'attuale Stato croato ha sostenuto ufficialmente la decisione di Wolfgang
Petrisch, "vicere' europeo" a Mostar, di cacciare a pedate i rappresentanti
eletti dei croati dell'Erzegovina perche', contro previsioni e speranze
della comunita' internazionale, i nazionalisti HDZ hanno vinto alla grande
le elezioni di qualche mese fa. E loro si sono buttati a metter su
istituzioni parallele con piani secessionisti. Adesso sono ai ferri corti,
e la storia che ho appena inviato sulla perquisizione violenta della
Hercegovacka Banka da parte della SFOR, e la reazione della gente per le
strade, sono un pessimo segno.

E' una brutta, bruttissima storia, da qualsiasi parte la si guardi, e molto
pericolosa (ho visto previsioni cupe di un'esplosione totale della Bosnia a
causa di questa faccenda). Quindi prego te e tutti di documentarvi un po'
piu' seriamente, se volete che ne discutiamo, cosa della quale c'e'
sicuramente un gran bisogno. Mettiamo da parte pressapochismi, battutine e
slogan perche' questa e' una faccenda seria.

Fra l'altro, l'attuale presidente croato, Stjepan Mesic (il "simpaticone"
di cui si diceva), ando' in scontro' diretto con Tudjman, nel '93, proprio
sulle mire annessionistiche di quest'ultimo: usci da HDZ e fondo' il suo
attuale partito proprio in polemica su come veniva gestita la politica
statale croata nei confronti della Bosnia, con un sostegno marcato di
Zagabria al (fu) leader oltranzista dell'Erzegovina, Mate Boban.

Quel che e' successo negli anni fra '93 e '94 e' stato un macello vero e
proprio: si sono sgozzati tutti fra tutti, in tutte le possibili varianti
(serbi contro croati+musulmani, croati contro musulmani, musulmani contro
musulmani e croati contro croati), con massacri etnici da tutte le parti,
assassini politici, connections mafiose....

Da Dayton in poi, quel che e' accaduto e' la stessa storia del Kosovo:
un'amministrazione coloniale, assolutamente incapace di intervenire in
maniera efficace sui problemi VERI (=soprattutto arretratezza sociale,
disastro economico), creando un'atmosfera nella quale questa gente
massacrata potesse pian piano recuperare un po' di fiducia - fiducia gli
uni negli altri, al di sopra delle divisioni che i loro politici fan di
tutto per tenere in piedi perche' ci mantengono il loro potere personale.

In teoria, aiutare a risolvere questa situazione e' cio' che la comunita'
internazionale dice di voler fare. In pratica non lo fa  (perche'? non sa,
non vuole, tutte e due le cose? QUESTO e' il dibattito che bisognerebbe
fare qui, signori miei!). Non funziona niente. L'unica cosa che alla gente
viene in mente e' continuare a star stretta intorno alle sue bandiere
nazionali, che apparentemente offrono qualche riferimento in mezzo a questo
sfacelo totale.

Che poi i piccoli pasaluk nazionalisti ne approfittino per costruirsi i
loro imperi regionali, e che ci sia un'enorme area grigia di alleanze con
la criminalita' organizzata, e' purtroppo la realta' (anche qui, stessa
storia del Kosovo). La soluzione scelta in questi mesi da Petrisch e' stato
un meraviglioso atto di potere coloniale - levar dai piedi senza tanti
complimenti i nazionalisti croati. peccato che comunque fossero stati
eletti dalla loro gente...

Quindi, e' una storia sporca da tutte le parti. Brutta, proprio brutta.

Se tu, huambo, o chi altro, ve la sentite di salire in cattedra e
giudicare, spartendo i buoni dai cattivi con piu' sicurezza di quel che
sappia fare io, tanto di cappello! Invidio la vostra sicurezza di saper
tutto e tutto giudicare. Io ho le budella attorcigliate, e mi metto le mani
nei capelli al pensiero di come mai si riuscira' a sbrogliare tutto questo.
Passando per la testa e i cuori della gente, non al di sopra di loro.


>A proposito il "cattivo" di cui parli è forse quel personaggio citato prima
>che inserì nella costituzione croata come articolo 1 "LA CROAZIA E' LA
>PATRIA DI TUTTI I CROATI"?

Visto che ti interessa, riporto il testo in questione; la costituzione e'
stata modificata tre volte, dopo essere stata adottata a fine '90, nel
dicembre 1997, lo scorso 10 novembre (passaggio dal sistema
semipresidenziale a quello parlamentare), e infine pochi giorni fa (28/03),
con l'eliminazione di una delle due camere del sabor, che ha suscitato un
bel polverone: pare che alla coalizione di governo impicciasse non poco,
perche' HDZ rischiava di ottenervi una bella maggioranza visto che in
alcune regioni ha tuttora la maggioranza (la camera eliminata e' il
zupanijski dom, la camera delle regioni). Il passo in questione comunque mi
pare non sia stato eliminato (se ne era parlato, mesi fa, ma erano tutti
contro), sta nei preamboli contenuti appunto nell'articolo 1:

>>Republika Hrvatska ustanovljuje se kao nacionalna drzava
hrvatskog naroda i drzava pripadnika autohtonih nacionalnih manjina: Srba,
Ceha,
Slovaka, Talijana, Madara, Zidova, Nijemaca, Austrijanaca, Ukrajinaca,
Rusina i drugih,
koji su njezini drzavljani, kojima se jamci ravnopravnost s gradanima hrvatske
narodnosti i ostvarivanje nacionalnih prava u skladu s demokratskim normama
OUN i
zemalja slobodnoga svijeta.>>

Ovvero:

>> La repubblica di Croazia e' costituita come stato nazionale del popolo
>>croato e stato degli appartenenti alle minoranze nazionali autoctone:
>>Serbi, Cechi, Slovacchi, Italiani, Ungheresi, Ebrei, Tedeschi, Austriaci,
>>Ucraini, Russini ed altri, che sono suoi cittadini, ai quali si
>>garantisce parita' di diritti con i cittadini di nazionalita' croata e la
>>realizzazione dei diritti nazionali, in armonia con le norme democratiche
>>delle Nazioni Unite e delle terre del mondo libero>>

(un pelino retorica, magari, questa storia del "mondo libero"....)

Interessante che la costituzione della Macedonia ha una formulazione
simile, che secondo i Macedoni e' piu' che sufficiente a garantire i
diritti degli Albanesi, secondo gli Albanesi no (ritengono che essere
definiti "minoranza nazionale" non sia sufficiente e vogliono essere anche
loro "popolo costitutivo"). Tanto che Solana ed altri stan cercando di
suggerire una costituzione che giri completamente intorno al problema senza
riferimenti ai vari popoli, parlando di stato dei cittadini che ci vivono o
qualcosa del genere.


>Perchè se fosse così non riuscirei proprio a capire il fatto che per questo
>personaggio metti cattivo tra virgolette, mentre per Slobo le virgolette non
>le usi!

Semplicemente, non avevo fatto quella battuta. Posso benissimo mettercele,
le virgolette, se ti fa piacere. Poi, se vuoi davvero capire, vieni a farti
una gita con me uno di questi giorni, chesso', a Vukovar, o Srebrenica. Poi
andiamo a berci un caffe' anche a Belgrado. E ci mediti su.


>Eppure non mi risulta che la costituzione serba abbia mai recitato "LA
>SERBIA E' LA PATRIA DI TUTTI I SERBI"!


Costituzione della Serbia (28 settembre 1990):

<< Clan 1.

Republika Srbija je demokratska drzava svih gradana koji u njoj zive,
zasnovana na slobodama i pravima coveka i gradanina, na vladavini prava i
na socijalnoj pravdi. >>

Ovvero:

<<Articolo 1

La repubblica di Serbia e' lo stato democratico di tutti i cittadini che ci
vivono, fondata sulle liberta' ed i diritti dell'individuo e cittadino, sul
dominio dei diritti e sulla giustizia sociale>>


Molto piu' conciso ed elegante del pippone che fa la costituzione croata
sulla storia ed i destini del popolo croato (te l'ho risparmiato, sono una
dozzina di capoversi), pero' loro di quello sentivano il bisogno, che vuoi
farci?

Il problema non e' mai stato la COSTITUZIONE serba, ma un vecchio detto
popolare, che conoscono tutti: "dove c'e' una sola tomba di un serbo, la'
e' Serbia".

Nell'aprile 1990, una delle prime cose che fece Tudjman, neanche messe le
chiappe sulla sedia di presidente, fu di offrire la carica di
vicepresidente della repubblica al leader del Partito Democratico Serbo,
Radovan.... aiuto! DK, com'e' che faceva di cognome lo psichiatara di
Sebenico, quello col barbone, che scriveva poesie? Buco di memoria...

Comunque, lui rifiuto'.

La rogna era che i Serbi non volevano stare in Croazia, volevano stare in
Jugoslavia. E i Croati in Jugoslavia non ci volevano piu' stare.

In ogni caso, risolvere questa cosa a cannonate non era la via giusta.


>Cque almeno su una cosa ci hai preso: Huambo è Antonio

Wow, vittoria! (oooops.... scusa, la tentazione era irresistibile.....)

beh, c'e' un mezzo semplicissimo per farsi identificare subito da chi non
ti conosce: usare il tuo nome nell'indirizzo email ;-)

paola