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Africanews Novembre 2000 - Malawi: I lavoratori domestici, sfruttati e tremendamente sottopagati
- To: pck-africa@peacelink.it
- Subject: Africanews Novembre 2000 - Malawi: I lavoratori domestici, sfruttati e tremendamente sottopagati
- From: Africanews <ramalkandy@iol.it>
- Date: Mon, 20 Nov 2000 12:13:53 +0100
AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.31 - NOVEMBRE 2000
Malawi
I lavoratori domestici, sfruttati e tremendamente sottopagati.
Charles Mkula
La maggioranza dei lavoratori domestici del paese ha a mala pena di
che sopravvivere. La poverta' estrema e la mancanza di istruzione sono
i peggiori mali sociali cui e' soggetta molta parte della popolazione.
Il rappresentante delle Nazioni Unite in Malawi, Robert Libernthal, ha
fatto notare recentemente che in questo paese dell'Africa Australe
senza accesso al mare, il 60% della popolazione rurale ed il 65% di
quella urbana vive sotto il livello di poverta'. Nel paese, la cui
popolazione ammonta ad 11 milioni di persone, con una crescita del
3,2% all'anno e con un basso indice di sviluppo umano, solo 1 milione
di persone, in tutto, e' impiegata, nei vari settori.
Un quarto di questo milione e' registrato nel settore informale, che
include il lavoro domestico. I lavoratori domestici sono impiegati in
diversi ambiti, quali pulizie, cucina, lavanderia, baby sitting,
giardinaggio ed altre attivita'. Il Sindacato Malawiano dei Lavoratori
Uniti del Commercio e Industria (CHAWU) ha criticato la comunita'
asiatica locale perche' paga i lavoratori domestici parecchio meno
della media nazionale. Victoria Nyirenda, vice presidente del CHAWU,
si lamenta del fatto che i lavoratori domestici piu' colpiti sono
quelli impiegati dagli asiatici nelle aree urbane, facendo sapere che
questi lavoratori prendono dai 2 ai 2,90 dollari al mese (circa 4000
lire italiane), mentre la paga minima governativa e' di 16,50 nelle
citta' e 11,60 nelle zone agricole.
Il Presidente del CHAWU e membro del MCTU (Congresso Sindacale
Malawiano) il signor Joseph Guwende afferma che gli stipendi dei
lavoratori domestici malawiani sono da suicidio. Facendo presente che
il costo mensile di sopravvivenza basica, calcolato per una famiglia
media malawiana, genitori e cinque figli, ammonta a 261,80 dollari,
senza considerare i costi di trasporto da e per il posto di lavoro, il
vitto sul lavoro, le tasse scolastiche , l'affitto, le bollette e il
vestiario.
In Malawi la popolazione vulnerabile, composta da bambini di strada,
mendicanti, orfani, ragazzi dei sobborghi degradati e quella parte di
popolazione che appartiene a gruppi socialmente ed economicamente
emarginati e che soffre di discriminazione di genere, e', suo
malgrado, obbligata a ricorrere al lavoro domestico e minorile. Cio'
accade per via della poverta' del paese, della mancanza di risorse
economiche alternative, di una istruzione limitata, di pratiche
discriminatorie, di un'inefficiente applicazione delle leggi, di
mancanza di volonta' politica ed di altre difficolta' di carattere
economico causate da certi sviluppi sbagliati del turismo,
dell'urbanizzazione e del consumismo.
Nyirenda sottolinea che il lavoro minorile sottopagato e'
diffusissimo nelle famiglie africane, sebbene non sia tenuto nascosto
ed aggiunge che i lavoratori domestici, specialmente i bambini, nelle
case in cui prestano servizio sono per lo piu' retribuiti in natura,
con vestiti, cibo e alloggio. Le paghe dei lavoratori domestici sono
determinate da un ufficio denominato Consiglio Consultivo sulle Paghe,
i cui componenti sono il governo, i datori di lavoro ed i sindacati,
ed agisce sulla base di una legge riguardante il lavoro domestico. I
sindacalisti si oppongono alle paghe minime fissate da questo ente e
chiedono che la paga minima nazionale sia modificata e portata per lo
meno a 45 dollari mensili (90.000 lire italiane). Sempre la Nyirenda
afferma che il sindacato, considerato l'alto costo della vita, ha
cercato diverse volte, ma senza successo di fare pressioni e negoziare
col governo l'aumento della paga minima ad almeno i 45 dollari che si
e' detto.
Secondo il presidente Guwende pero' il MCTU e' a buon punto nelle
trattative col governo per alzare le paghe dei lavoratori, che sono
state colpite da un aumento del 21% dei prezzi al consumo. Paghe che,
nel caso del livello piu' basso del dipendente statale, raggiungono
nel paese i 17 dollari al mese!
La forte e determinata presa di posizione del CHAWU trova un tremendo
ostacolo in un'altra legge che consente al datore di lavoro di
trattenere dalla paga del lavoratore un certo ammontare, quando
fornisce cibo: "adeguato, sufficiente, o cotto." La sindacalista
afferma che questa legge e' ingiusta e spinge i lavoratori a
coalizzarsi e darsi da farein prima persona in quanto per il
sindacato e' difficile se non impossibile controllare e fare
verifiche in tutte le case del paese. Nyirenda lamenta anche la
mancanza di istruzione della maggior parte dei lavoratori domestici
che accettano impieghi senza contratto e adeguata negoziazione
riguardo gli straordinari, la malattia e le ferie. L'analfabetismo in
Malawi viaggia intorno al 68% della popolazione e colpisce soprattutto
le donne che costituiscono ben il 47% di questa alta percentuale.
Infine la sindacalista spiega che verificare le condizioni di lavoro
dei domestici e' difficile, perche' per sua natura questo lavoro e'
nascosto, i lavoratori sono dispersi e il loro impiego e' molto
informale. Il loro numero e' impossibile da calcolare, mentre conclude
lamentandosi dell'alto numero di bambini lavoratori. Maxwell Matewere,
Presidente dell'ONG Eye of the Child, afferma che la sua
organizzazione si sta dando da fare per educare la gente alla
consapevolezza dei danni derivanti dall'esposizione dei bambini ai
lavori pericolosi. Per via della poverta' i bambini vanno a lavorare
per quattro soldi in case e aziende agricole, cadono nei giri della
prostituzione e della pornografia, senza rendersi conto dei pericoli
fisici e morali cui vanno incontro.
Il sindacalista conclude affermando che il Malawi, nonostante sia
stato il secondo paese a ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite
sul lavoro minorile, non ha messo in atto alcuna politica nazionale in
questo ambito. Cio' spiega chiaramente anche perche' il suo governo
non ha neppure riaffermato l'intenzione di applicare la Convenzione
stessa.
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