R: [africa] R: [africa] Re: [africa] Re : [africa] Re: [africa] Una guerra Bugiarda. Le verità scomode che nessuno osa rivelare sui massacri in corso in RDC



Esiste si è risorto in ciascuno di noi e sopratutto in quelli come Paul Rusesabagina che in Rwanda ha salvato molte vite rischiando la sua,e in molte altre persone come lui che ogni giorno stanno accanto ai popoli oppressi,  il risorto è in noi...Antonella

--- Mar 18/11/08, Cristina Bianchi <cristina.bianchi at volontariamo.it> ha scritto:
Da: Cristina Bianchi <cristina.bianchi at volontariamo.it>
Oggetto: [africa] R: [africa] Re: [africa] Re : [africa] Re: [africa] Una guerra Bugiarda. Le verità scomode che nessuno osa rivelare sui massacri in corso in RDC
A: africa at peacelink.it
Data: Martedì 18 novembre 2008, 10:22

E invece sì che esiste ed esiste perché ci sono ancora persone come te che
provano su di sé tutte le bruttezze del mondo e l'incapacità di
sopportarle.
Ma c'è qualcuno ( e non solo dio, ma anche tanti uomini) che hanno le
spalle
più grosse di noi (es. paul roussesabagina in rwanda,...)
cristina

-----Messaggio originale-----
Da: africa-request at peacelink.it [mailto:africa-request at peacelink.it] Per
conto di Giulia Manzini
Inviato: lunedì 17 novembre 2008 22.31
A: africa at peacelink.it
Cc: africa at peacelink.it
Oggetto: [africa] Re: [africa] Re : [africa] Re: [africa] Una guerra
Bugiarda. Le verità scomode che nessuno osa rivelare sui massacri in corso
in RDC

Scusate se la butto su piano teologico: l'umanità è irredimibile 
indipendentemente dalla esistenza o inesistenza di dio. Io non credo più 
nell'umanità e se dio esistesse davvero gli consiglierei di non stare a 
guardare il più temibile animale e peggiore saccheggiatore di tutti i tempi:

non il tirannosauro ma l'uomo. Non credo più nell'uomo e non  vorrei 
trovarmi mai nei panni di dio, al quale auguro di non esistere per evitargli

la mostruosa storia dell'umanità intera. Scusate per la divagazione e per
lo

sfogo. Giulia Manzini, Gazzetta di Modena.
----- Original Message ----- 
From: "Aimé Ntumba" <aimentumba at yahoo.fr>
To: <africa at peacelink.it>
Sent: Monday, November 17, 2008 10:10 PM
Subject: [africa] Re : [africa] Re: [africa] Una guerra Bugiarda. Le verità 
scomode che nessuno osa rivelare sui massacri in corso in RDC


> E se bugiarda fosse anche l'Europa che sta prendendo la propria
vendetta 
> su kabila, reo di aver firmato contratti miliardari con i cinesi laddove 
> l'Europa si attendeva l'esclusività sulle materie prime!
>
> E se Kabila stesso fosse stato stato eletto tramite elezioni 
> "democratiche" BUGIRADE che erano la più grande truffa subita
dai 
> congolesi dopo la secessione del Katanga e l'uccisione di Patrice
Emery 
> Lumumba!!!
>
> Aimé Mukaya Ntumba
>
>
> --- En date de : Lun 17.11.08, risa gm <risagm at gmail.com> a écrit :
>
>> De: risa gm <risagm at gmail.com>
>> Objet: [africa] Re: [africa] Una guerra Bugiarda. Le   verità scomode
che

>> nessuno osa rivelare sui massacri in   corso in RDC
>> À: africa at peacelink.it, chiara.castellani at peacelink.org
>> Cc: conflitti at peacelink.it, pace at peacelink.it
>> Date: Lundi 17 Novembre 2008, 10h50
>> ciascuno di noi ha una responsabilità storica e personale :
>>
>> "..Allora come più manifestamente oggi è una guerra
>> > economica, sicuramente strumentale agli interessi
>> strategici del nord del
>> > mondo e, come tutte le guerre, inutile e combattuta
>> CONTRO i più poveri,
>> > che ne furono le vere vittime... (vedi di
>> seguito)"
>>
>> (rino sanna)
>>
>> ----- Original Message ----- 
>> From: "Chiara Castellani"
>> <chiara.castellani at peacelink.org>
>> To: <africa at peacelink.it>
>> Cc: <conflitti at peacelink.it>;
>> <pace at peacelink.it>
>> Sent: Saturday, November 15, 2008 7:31 PM
>> Subject: [africa] Una guerra Bugiarda. Le verità scomode
>> che nessuno osa rivelare sui massacri in corso in RDC
>>
>>
>> > Una guerra Bugiarda. Le verità scomode che nessuno
>> osa rivelare sui
>> > massacri in corso in RDC
>> > Il 5 maggio del 1997 era la volta dell'AFDL. Tutti
>> a Kenge si ricordano di
>> > come la marcia inarrestabile di Kabila e compagni si
>> è improvvisamente
>> > arrestata proprio a Kenge perché la ragion di Stato
>> ha voluto che lo
>> > scontro finale e il massacro avesse luogo ben lontano
>> dalla Capitale sede
>> > di negoziati febbrili, e forse anche ben lontano dagli
>> occhi del mondo
>> > diplomatico e dai riflettori dei media. Il massacro si
>> è consumato nella
>> > cappella Kimbangwista, a camp SAS, a Pont Wamba, a
>> Tiabakweno,
>> > nell'indifferenza delle forze in campo e nel
>> silenzio complice dei media.
>> > L'AFDL ha quindi ripreso la marcia verso Kinshasa
>> quando l'ordine di chi
>> > teneva i fili del gioco, le pedine dello scacco matto
>> al dittatore
>> > morente, è stato di nuovo ingiunto. Quando poche
>> settimane fa è stato
>> > ingiunto a Nkunda di riprendere le armi e di mettersi
>> di nuovo in marcia
>> > verso Kinshasa, la storia di 12 anni fa è ripresa, e
>> se la comunità
>> > internazionale non interviene a tempo per arrestare
>> questa marcia,
>> > l'epopea di Nkunda e dei suoi miliziani rischia di
>> ripetere l'epopea di
>> > Kabila padre e dell'AFDL nel 1996. Se non sappiamo
>> raccogliere e
>> > riscoprire nella sua immutata attualità la denuncia
>> formulata allora da
>> > Mons. Munzihirwa, che venne ucciso nel 1996 proprio
>> per aver identificato
>> > i veri mandanti internazionali di quella
>> "balcanizzazione" del Congo che
>> > si voleva allora far passare come una "guerra di
>> liberazione" da un
>> > dittatore malato di cancro terminale, saremo
>> condannati a rivivere quei
>> > massacri di 12 anni fa. Allora come più
>> manifestatamente oggi è una guerra
>> > economica, sicuramente strumentale agli interessi
>> strategici del nord del
>> > mondo e, come tutte le guerre, inutile e combattuta
>> CONTRO i più poveri,
>> > che ne furono le vere vittime. Dopo l'assassinio
>> di Mons. Munzihirwa,
>> > durante più di un decennio, il punto di vista dei
>> congolesi sulla vendetta
>> > di Kagamé per il "genocidio Tutsi" a spese
>> delle popolazioni inermi del
>> > confine è stato messo a tacere, perché era una
>> verità scomoda per chi
>> > sosteneva Kagamé e per le multinazionali che
>> profittavano della guerra per
>> > vendere armi in cambio di materie prime. Complice
>> questo silenzio imposto,
>> > le milizie di Laurent Nkunda armate da Kagamé e dal
>> nord del mondo
>> > proseguono indisturbate la loro azione militare, oggi
>> contro Goma, domani
>> > forse contro Kinshasa. E' la storia di una guerra
>> infinita che si raccende
>> > in fuochi devastanti su braci mai definitivamente
>> spente. Perché troppi
>> > burattinai del nord ricco continuano a soffiarci
>> sopra.
>> > La guerra si è di nuovo accesa nel "cuore delle
>> tenebre" laddove i
>> > microfoni e le telecamere non giungeranno mai. Laddove
>> l'ignoranza o il
>> > silenzio complice hanno permesso la morte in 10 anni
>> di 5 milioni di
>> > civili, di cui almeno 400.000 uccisi da colpi di arma
>> da fuoco, gli altri
>> > sterminati dalla fame e dalle epidemie dilaganti nei
>> campi rifugiati o
>> > nelle foreste dove le milizie armate delle differenti
>> fazioni in campo
>> > continuavano a respingerli. Secondo le cifre
>> dell'International Rescue
>> > Committee, l'ONG americana che ha cercato di
>> quantificare l'eccesso di
>> > morti nella regione, la guerra che martirizza le
>> popolazione dell'Est
>> > della Repubblica Democratica del Congo fin dal '96
>> è il conflitto in
>> > assoluto più sanguinoso in termini di vite umane di
>> civili dopo la seconda
>> > guerra mondiale. La guerra del Congo è un lento
>> genocidio, un massacro a
>> > "bassa intensità", che lascerà cicatrici
>> profonde nella memoria storica
>> > delle popolazioni dei Grandi Laghi. Ben presto lo
>> vedremo inquadrato nella
>> > lettura strumentale dell'Africa come il continente
>> nero violento e
>> > selvaggio. Una semplificazione che impedirà di
>> leggere la complessità del
>> > conflitto e delle forze in campo. me, dove il mercato
>> illegale di armi ha
>> > moltiplicato il milizie e i pretesti per la violenza
>> contro il popolazioni
>> > inermi. Per chi ha il coraggio di aprire gli occhi e
>> di prestare ascolto
>> > alle testimonianze terribili nella loro semplicità
>> delle vittime, dei
>> > rifugiati, si riceve la tragica certezza di trovarsi
>> invece di fronte a
>> > una guerra di saccheggio, mascherata dietro il
>> pretesto della vendetta
>> > etnica del popolo Tutsi. E più di una potenza
>> straniera mantiene il caos a
>> > proposito con il silenzio, l'omertà, il menzogne,
>> il commercio d'armi in
>> > cambio di quel coltan così prezioso per i telefonini
>> portatili e i
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