L'uso del termine "occidente" sembra presumere che ci sia un opposto: ma questo opposto non esiste: è tutto occidente oramai: la cina, l'india, il brasile, sono tutti "occidente", nel senso che tutti i paesi (esluso forse qualcuno) del mondo sono soggiogati dal modo di produzione capitalistico, dal capitalismo nelle sue varie sfumature! E' ovvio che ci sono nazioni e stati che svolgono per conto delle grandi multinazionali il ruolo di gendarme o di guardiano del mondo, e che sussiste una conflittualità tra stati capitalistici per il dominio delle materie prime e della forza lavoro, ma alla fine queste divisioni servono solo per ingabbiare i polli e farli beccare fra sè per una manciata di becchime avariato! E' incredibile ma la misura della stupidità umana è dato dal fatto che nel 2008 il 95% della popolazione mondiale si fa sottomettere dal 5%,
e questa "tribale" disparità peggiora di anno in anno!
Siamo tutti congolesi, e se non li aiutiamo ci ritroveremo presto nelle loro condizioni: la crisi del sistema capitalista è cieca e devastante!
--- Mar 18/11/08, Aimé Ntumba <aimentumba at yahoo.fr> ha scritto:
Da: Aimé Ntumba <aimentumba at yahoo.fr> Oggetto: Re: [africa] Una guerra Bugiarda. A: africa at peacelink.it Cc: "vicky" <vtshimanga at hotmail.com>, "eric mayele" <e.mayele at yahoo.fr>, "thierry muvumbi" <thierrymuvumbi at libero.it>, "jacques kazadi" <jackaza at hotmail.com> Data: Martedì 18 novembre 2008, 10:44
Ciao Fabiana,
E' vero. L'Occidente - anzi i poteri forti occidentali- scelgono le
sentinelle in Africa. Ma quando voi amici delle popolazioni congolesi, magari
per ingenuità, mettete la ciliegina sulla farsa elettorale che aveva come unico
scopo di piazzare alla presidenza l'uomo politico più incapace del Congo
mettendo a tacere le voci che volevano fare le cose fatte bene, IO RIMANGO SENZA
PAROLE. Conta più la voce di quell'affarista belga chiamato Louis Michel. O
di quel sacerdote venduto chiamato Malu Malu (e sono un cattolico). Il risultato
è sotto gli occhi di tutti.
E non si tratta solo delle zone in guerra. Nelle altre zone del Congo impera
la fame, l'insicurezza, la totale assenza di infrastrutture, ospedali,
medicine. Le scuole sono ormai finanziate dai genitori. Chi lavora nella
pubblica amministrazione no campa con lo stipendio ma con le bustarelle che
intasca per stilare un atto pubblico (carta d'identità, certificati vari).
E poi tu sai bene quanto contano le voci congolesi! Seno qualcuno avrebbe
ascoltato le voci di tutti gli "ormai senza voce" che TV vediamo
spostarsi da un villaggio ad un altro, da un bosco ad ad un altro.
Quando andavo a scuola ci insegnavano che il "Congo è uno scandalo
geologico". E' meglio dire il Congo è uno scandalo! Il Congo sembra
essere più bello senza i congolesi.
Bisogna cambiare tutto. Hai sentito l'ultimo slogan? Ni Kabila Ni Nkunda
(Nè Kabila nè Nkunda). Io aggiungo: ni l'Occident.
Tuttavia tanto di cappello voi che in Congo siete impegnanti nel sociale o
meglio nell'umanitario sempre a fianco di chi ha avuto la sfortuna di
nascere sopra il Coltan.
Scusa cara Fabiana, anche se sembro in polemica con te in realtà ho solo
preso spunto dal tuo e mail per dire quello che penso. Quando passi per Roma
fatti viva cosi mi racconti quello che hai visto nella mia città natale dato
che manco da diversi anni.
--- En date de : Mar 18.11.08, Fab. <alzaia05 at yahoo.it> a écrit :
> De: Fab. <alzaia05 at yahoo.it>
> Objet: Re: [africa] Una guerra Bugiarda.
> À: africa at peacelink.it, conflitti at peacelink.it, pace at peacelink.it
> Date: Mardi 18 Novembre 2008, 8h40
> L'Occidente sceglie la sue sentinelle africane e poi,
> quando queste non "funzionano" come vorrebbe, se
> ne pente. In Congo non è la prima volta, non è la seconda.
> Forse bisognerebbe parlare un po' di più, in Italia,
> del premio che è stato consegnato a Kagame qualche tempo
> fa...
> In ogni caso ci vogliono più voci congolesi e io, Aimé,
> sono proprio contenta di risentirti.
> Biz,
> Fab.
>
>
> --- Lun 17/11/08, Aimé Ntumba <aimentumba at yahoo.fr>
> ha scritto:
>
> Da: Aimé Ntumba <aimentumba at yahoo.fr>
> Oggetto: [africa] Re : [africa] Re: [africa] Una guerra
> Bugiarda. Le verità scomode che nessuno osa rivelare sui
> massacri in corso in RDC
> A: africa at peacelink.it
> Data: Lunedì 17 novembre 2008, 22:10
>
> E se bugiarda fosse anche l'Europa che sta prendendo
> la propria vendetta su
> kabila, reo di aver firmato contratti miliardari con i
> cinesi laddove
> l'Europa si attendeva l'esclusività sulle materie
> prime!
>
> E se Kabila stesso fosse stato stato eletto tramite
> elezioni
> "democratiche" BUGIRADE che erano la più grande
> truffa subita dai
> congolesi dopo la secessione del Katanga e l'uccisione
> di Patrice Emery
> Lumumba!!!
>
> Aimé Mukaya Ntumba
>
>
> --- En date de : Lun 17.11.08, risa gm
> <risagm at gmail.com> a écrit :
>
> > De: risa gm <risagm at gmail.com>
> > Objet: [africa] Re: [africa] Una guerra Bugiarda. Le
> verità scomode che
> nessuno osa rivelare sui massacri in corso in RDC
> > À: africa at peacelink.it,
> chiara.castellani at peacelink.org
> > Cc: conflitti at peacelink.it, pace at peacelink.it
> > Date: Lundi 17 Novembre 2008, 10h50
> > ciascuno di noi ha una responsabilità storica e
> personale :
> >
> > "..Allora come più manifestamente oggi è una
> guerra
> > > economica, sicuramente strumentale agli interessi
> > strategici del nord del
> > > mondo e, come tutte le guerre, inutile e
> combattuta
> > CONTRO i più poveri,
> > > che ne furono le vere vittime... (vedi di
> > seguito)"
> >
> > (rino sanna)
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: "Chiara Castellani"
> > <chiara.castellani at peacelink.org>
> > To: <africa at peacelink.it>
> > Cc: <conflitti at peacelink.it>;
> > <pace at peacelink.it>
> > Sent: Saturday, November 15, 2008 7:31 PM
> > Subject: [africa] Una guerra Bugiarda. Le verità
> scomode
> > che nessuno osa rivelare sui massacri in corso in RDC
> >
> >
> > > Una guerra Bugiarda. Le verità scomode che
> nessuno
> > osa rivelare sui
> > > massacri in corso in RDC
> > > Il 5 maggio del 1997 era la volta dell'AFDL.
> Tutti
> > a Kenge si ricordano di
> > > come la marcia inarrestabile di Kabila e compagni
> si
> > è improvvisamente
> > > arrestata proprio a Kenge perché la ragion di
> Stato
> > ha voluto che lo
> > > scontro finale e il massacro avesse luogo ben
> lontano
> > dalla Capitale sede
> > > di negoziati febbrili, e forse anche ben lontano
> dagli
> > occhi del mondo
> > > diplomatico e dai riflettori dei media. Il
> massacro si
> > è consumato nella
> > > cappella Kimbangwista, a camp SAS, a Pont Wamba,
> a
> > Tiabakweno,
> > > nell'indifferenza delle forze in campo e nel
> > silenzio complice dei media.
> > > L'AFDL ha quindi ripreso la marcia verso
> Kinshasa
> > quando l'ordine di chi
> > > teneva i fili del gioco, le pedine dello scacco
> matto
> > al dittatore
> > > morente, è stato di nuovo ingiunto. Quando poche
> > settimane fa è stato
> > > ingiunto a Nkunda di riprendere le armi e di
> mettersi
> > di nuovo in marcia
> > > verso Kinshasa, la storia di 12 anni fa è
> ripresa, e
> > se la comunità
> > > internazionale non interviene a tempo per
> arrestare
> > questa marcia,
> > > l'epopea di Nkunda e dei suoi miliziani
> rischia di
> > ripetere l'epopea di
> > > Kabila padre e dell'AFDL nel 1996. Se non
> sappiamo
> > raccogliere e
> > > riscoprire nella sua immutata attualità la
> denuncia
> > formulata allora da
> > > Mons. Munzihirwa, che venne ucciso nel 1996
> proprio
> > per aver identificato
> > > i veri mandanti internazionali di quella
> > "balcanizzazione" del Congo che
> > > si voleva allora far passare come una
> "guerra di
> > liberazione" da un
> > > dittatore malato di cancro terminale, saremo
> > condannati a rivivere quei
> > > massacri di 12 anni fa. Allora come più
> > manifestatamente oggi è una guerra
> > > economica, sicuramente strumentale agli interessi
> > strategici del nord del
> > > mondo e, come tutte le guerre, inutile e
> combattuta
> > CONTRO i più poveri,
> > > che ne furono le vere vittime. Dopo
> l'assassinio
> > di Mons. Munzihirwa,
> > > durante più di un decennio, il punto di vista
> dei
> > congolesi sulla vendetta
> > > di Kagamé per il "genocidio Tutsi" a
> spese
> > delle popolazioni inermi del
> > > confine è stato messo a tacere, perché era una
> > verità scomoda per chi
> > > sosteneva Kagamé e per le multinazionali che
> > profittavano della guerra per
> > > vendere armi in cambio di materie prime. Complice
> > questo silenzio imposto,
> > > le milizie di Laurent Nkunda armate da Kagamé e
> dal
> > nord del mondo
> > > proseguono indisturbate la loro azione militare,
> oggi
> > contro Goma, domani
> > > forse contro Kinshasa. E' la storia di una
> guerra
> > infinita che si raccende
> > > in fuochi devastanti su braci mai definitivamente
> > spente. Perché troppi
> > > burattinai del nord ricco continuano a soffiarci
> > sopra.
> > > La guerra si è di nuovo accesa nel "cuore
> delle
> > tenebre" laddove i
> > > microfoni e le telecamere non giungeranno mai.
> Laddove
> > l'ignoranza o il
> > > silenzio complice hanno permesso la morte in 10
> anni
> > di 5 milioni di
> > > civili, di cui almeno 400.000 uccisi da colpi di
> arma
> > da fuoco, gli altri
> > > sterminati dalla fame e dalle epidemie dilaganti
> nei
> > campi rifugiati o
> > > nelle foreste dove le milizie armate delle
> differenti
> > fazioni in campo
> > > continuavano a respingerli. Secondo le cifre
> > dell'International Rescue
> > > Committee, l'ONG americana che ha cercato di
> > quantificare l'eccesso di
> > > morti nella regione, la guerra che martirizza le
> > popolazione dell'Est
> > > della Repubblica Democratica del Congo fin dal
> '96
> > è il conflitto in
> > > assoluto più sanguinoso in termini di vite umane
> di
> > civili dopo la seconda
> > > guerra mondiale. La guerra del Congo è un lento
> > genocidio, un massacro a
> > > "bassa intensità", che lascerà
> cicatrici
> > profonde nella memoria storica
> > > delle popolazioni dei Grandi Laghi. Ben presto lo
> > vedremo inquadrato nella
> > > lettura strumentale dell'Africa come il
> continente
> > nero violento e
> > > selvaggio. Una semplificazione che impedirà di
> > leggere la complessità del
> > > conflitto e delle forze in campo. me, dove il
> mercato
> > illegale di armi ha
> > > moltiplicato il milizie e i pretesti per la
> violenza
> > contro il popolazioni
> > > inermi. Per chi ha il coraggio di aprire gli
> occhi e
> > di prestare ascolto
> > > alle testimonianze terribili nella loro
> semplicità
> > delle vittime, dei
> > > rifugiati, si riceve la tragica certezza di
> trovarsi
> > invece di fronte a
> > > una guerra di saccheggio, mascherata dietro il
> > pretesto della vendetta
> > > etnica del popolo Tutsi. E più di una potenza
> > straniera mantiene il caos a
> > > proposito con il silenzio, l'omertà, il
> menzogne,
> > il commercio d'armi in
> > > cambio di quel coltan così prezioso per i
> telefonini
> > portatili e i
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