Perché non andare al Family Day



Salve a tutt*,

Associazione Amici di Lazzaro, Lunedì, 7 maggio 2007 ore 14:09:22 +0200
ha scritto a tutt* in "Re: «Al Family Day ci sarò. Per testimoniare il mio
"per sempre"»"
 >Credo che dimenticate che la famiglia fondata sul matrimonio ha dei diritti
 >in più perchè si assume responsabilità in più (stabilità, procreatività,
 >ecc) che per loro scelta le coppie di fatto non vogliono assumersi,
 >altrimenti sin da adesso chi vuole dei diritti in più potrebbe sposarsi...
 >Per quel che riguarda le coppie omosessuali si tratta di scelte personali
 >che non hanno la stessa importanza a livello sociale in quanto per loro
 >natura le coppie omosessuali non sono feconde ...
 >La famiglia uomo-donna è fondamento della società in quanto permette di
 >educare i figli con una certa stabilità.
 >Chi vuole diritti si assuma dei doveri....molto semplice.
 >Difendere il matrimonio significa lottare per i diritti globali...
 >chi opera nel terzo mondo sa benissimo che uno dei disvalori che abbiamo
 >importato in quei paesi sono le coppie instabili che generano famiglie
 >momparentali (ragazze madri) o famiglie instabili che producono povertà.
 >Se la famiglia è stabile la società ne trae vantaggio.
 >Battaglie ideologiche per smontare la famiglia sono anacronistiche ed
 >egoistiche che non pensano ai figli e alle generazioni future....
 >saluti a tutti....

cari Amici di Lazzaro,
io non vi chiederò perché siete in lista. Perché i vostri messaggi sono in
tema ed è importante parlare di diritti. Soprattutto per chi non ce l'ha.
Ma proprio per questo rimango ogni volta stupito quando leggo e sento da
qualche aperto sostenitore di questa manifestazione due considerazioni che
sono ormai al limite della retorica:
1) Questa manifestazione non è contro le coppie di fatto, ma per la
famiglia. Quando in tutte le dichiarazioni dei portavoce e nei volantini
che si fanno girare per promuoverla si legge l'aperta contrarietà ai DICO,
ovvero ad un disegno di legge governativo coerente con il programma e con
il mandato elettorale.
2) Questa manifestazione vuole essere di una maggioranza trattata troppo
spesso da minoranza. Questa manifestazione è boicottata (così si è espressa
la portavoce al Tg2 di qualche edizione fa).

Sono dichiarazioni davvero sconcertanti che unite al merito delle vostre
considerazioni di appoggio possono solo far suonare diversi campanelli
d'allarme. Il primo e il più importante riguarda un affondo allo stato di
diritto nato dalla laicizzazione dello Stato. Quella cosa che ha prodotto
società dove l'essere umano non era in "funzione di...", non serviva a
"procreare". Perché i diritti gli venivano riconosciuti indipendentemente
da orientamenti, genere, classe sociale, censo, ecc. Diritti conquistati
con lotte sanguinose per una cosa che si chiama habeas corpus. La vostra
battaglia, questa si, ci porta indietro nel tempo. Avete il diritto di
dichiarare i principi della vostra comunità, se non sono in contrasto con
la Costituzione. E' però grave che si voglia in questa maniera così
plateale e disinformante obbligare lo Stato italiano a ignorare un fenomeno
che esiste e pone seri problemi di disparità. Dall'ultima indagine
dell'Istat risulta che il 70% dei bambini sono nati fuori dal matrimonio,
le coppie di fatto continuano ad aumentare e il carico dei lavori di cura
sta aumentando a danno delle donne [1].
Una situazione, questa sì, imbarazzante. Non meno di quelle che spesso
avete cura di segnalare nei paesi islamici (per altro, a proposita
dell'ultima sull'Arabia Saudita: vi ricordo che sono "nostri" alleati nella
lotta al terrorismo, ci sono ben altri modi per auspicare cambiamenti da
quelle parti).

Ultima: da tempo nel movimento pacifista si sta ragionando su altri
principi diversi da povertà e terzo mondo. Temi che discendono dalla
semplice costatazione di quale menzogna sia stata l'idea di sviluppo che si
è voluto esportare lì forzando quelle economie alle regole dei nostri
mercati, distrungendo base sociale e sostenibilità ambientale, ed avendo
ancora oggi l'impudenza di voler calcolare la distanza tra i nostri redditi
procapite e i loro, tra le loro forme sociali e le nostre, come metro di
civiltà.

L'unica cosa che si intuisce dalla retorica che ammanta questa
manifestazione è l'affondo alla modernità che viviamo. Un affondo che ha
radici in un passato di convinzioni che hanno già fatto i loro danni e che
giunta, oggi, sono sostenute da chi (i promotori più reazionari) sono
massimamente responsabili per questo.

MT

[1] http://www.raiutile.rai.it/notizia.jsp?id=7394