Alle 23 circa Slobodan Milosevic è stato
catturato dai miliziani in nero di Zoran Djndjic, gli stessi che avevano
capeggiato il putsch, e portato nel Palazzo di Giustizia, dove è stato
rinchiuso in una cella. Il terreno era stato preparato da una intensissima
campagna di cartelloni e spot di Otpr, l'organizzazione detta "degli
studenti" di cui erano stati rivelati i legami con la CIA. Centomila
cartelloni in tutta la Jugoslavia, al costo di un milione di dollari, avevano
raffigurato l'ex-presidente in un supermercato vuoto, con gente che cercava
sugli scaffali vuoti, Milosevic con fotomontato il pestaggio di un manifestante,
Milosevic con un sigaro in bocca, davanti a una coda di gente in cerca di
viveri.
Massimo D'Alema, il vilolatore della
Costituzione, il bombardiere della Jugoslavia, lo spargitore di uranio,
l'uccisore di civili, il pulitore etnico, a Raggio Verde si è dichiarato
felice, sottolineandone l'autonomia nazionale, dell'azione della magistratura
serba, perchè appunto serba. Questo afferma l'esecutore di ordini USA, di
fronte all'ultimatum-ricatto noto da giorni per il quale a Belgrado non sarebbe
arrivato un solo dollaro prima dell'arresto di Milosevic e di fronte
all'ulteriore minaccia-ricatto a Kostunica di una sanguinosa escalation in
Serbia e in Macedonia.
Nei giorni precedenti l'arresto si era svolta
tra il presidente Kostunica e il premier serbol Djindjic una fortissima contesa
dovuta alla decisione del premier di sostituire tutti i comandanti
dell'esercito. Kostunica, anche stavolta, ha ceduto.
Una folla di serbi sta intanto riempiendo la piazza davant al
Palazzo di Giustizia per protestare contro l'arresto.. Dalla televisione
italiana si blatera con compunta soddisfazione. Abbiamo contribuito a far fuori
un nemico degli Stati Uniti e dell'imperialismo e nel contempo ne abbiamo
annegato il popolo in un oceano mortale di uranio e chimica.
E'urgente una reazione.Controlliamo come i giornali e
telegiornali trattano l'argomento. Inviamo fax e e-mail di rettifica e protesta.
Chiedo una firma a tutti sotto l'appello:
L'arresto dell'ex-presidente Slobodan Milosevic da parte di
armati in nero inviati dal premier serbo Zoran Djindjic, eseguito sotto il
ricatto USA di arrestarlo entro il 31 marzo pena la totale cancellazione di ogni
aiuto e credito, e sotto la pressione degli assalti UCK, istigati dagli USA, a
Serbia e Macedonia, costituisce una evidente violazione dei diritti umani e
della sovranità dello stato jugoslavo, la cui magistratura ha agito sotto
ordine di una potenza straniera. Sul piano etico è un'inaccettabile
operazione di vendetta, ora che risultano chiari i motivi imperialistici
dell'aggressione e la portata della diffamazione che ha attribuito a Milosevic
strumentalmente delitti di ogni genere, nel frattempo ampiamente ridimensionati
dalla stessa stampa occidentale. Con questo arresto i guerrafondai di Nato e USA
cercano di rovesciare sul leader jugoslavo la colpa dei loro crimini, anche per
evitare di dover risarcire il popolo jugoslavo di lutti e danni senza fine.
Qualsiasi possa essere il nostro rispettivo giudizio sulle responsabilità
di Milosevic nella tragedia dei Balcani, rifiutiamo indignati il metodo
utilizzato e il contesto in cui si è svolto, ignorando anche le
prerogative istituzionali dell'uomo politico, presidente del Partito Socialista
Serbo e deputato al parlamento.
Chiediamo l'immediata liberazione di Milosevic e in ogni caso
ci opponiamo all'eventuale estradizione al tribunale-farsa dell'Aja. Chiediamo
anche la fine della repressione e degli arresti di tutti coloro che non si
vogliono riconoscere nel nuovo regime della DOS.
FIRME
Fulvio Grimaldi
Sandra Paganini
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