-----Messaggio originale-----
Da: Fulvio <bassottovic@tiscalinet.it> A: jugocoord@libero.it <jugocoord@libero.it> Cc: tribunaleclark@mclink.it <tribunaleclark@mclink.it> Data: venerdì 30 marzo 2001 21.53 Oggetto: minaccia arresto Milosevic Cari Compagni, propongo una manifestazione a
Roma contro l'arresto o il tentato arresto di Slobodan Milosevic in tempi
brevissimi all'ambasciata jugoslava o alla sede dell'ONU (Tribunale dell'Aja).
L'emergenza richiede tempi strettissimi e una risposta il più possibile
dura e di massa.
Queste le ultimissime notizie che mi sono state
comunicate dal capo dipartimento esteri del Partito Socialista Serbo, uno
stretto collaboratore di Milosevic, che ha avvertito anche gli altri anelli del
circuito internazionale formatosi nel Belgrade Forum la scorsa settimana e, di
conseguenza, tutto il fronte antimperialista.
Alle 18.30 circa sette camionette piene di
armati, due furgoni e un'ambulanza sono penetrati nella residenza di Milosevic,
sorprendendo le squadre civili di militanti PSS che stavano a guardia. Si sono
raccolti nel giro di poco tempo circa 400 sostenitori di Milosevic che
attualmente - ore 21.15 - stanno assediando i reparti armati che si trovano
nella residenza del presidente. Il gruppo parlamentare compatto ha lasciato la
seduta e si è unito ai cittadini davanti alla residenza.
<Membri del gruppo parlamentare sono entrati
nell'abitazione e hanno parlato con Milosevic. All'uscita hanno dichiarato che
Milosevic "probabilmente" non verrà arrestato. Hanno anche
portato il saluto dell'ex-presidente alla folla. Due televisioni hanno dato
notizie contrastanti sugli eventi. Una ha parlato di un tentativo di arresto
pianificato male, l'altra di un cambio degli uomini dei reparti speciali posti a
difesa di Milosevic nella sua residenza, cambio che Milosevic avrebbe rifiutato,
ovviamente perchè non si fida dei nuovi arrivati spediti dal rinnegato
Djindjic.Potrebbe essere questo il motivo della disputa. Oppure uno un po'
più complesso e che esprime l'analisi dei russi: Si tratterebbe di una
moneta di scambio. Kostunica, definitivamente inglobato da Djindjic (che nei
giorni scorso gli aveva cambiato i comandanti dell'esercito), avrebbe ceduto a
un altro ricatto USA. Come è noto, gli USA hanno armato e istigato i
terroristi dell'UCK a invadere Serbia e Macedonia, promettendoglii in cambio
maggiori zone operative per i traffici di droga e persone dall'est
turco-afghano. La nuova guerra destabilizza i Balcani ulteriormente e provoca
apprensioni e danni agli europei. Lo smembramento della Macedonia e del Sud
Serbia stimolerebbe quello, per ora solo programmato con referendum, del
Montenegro (se al referendum va male, si può sempre sparare). Tutto
questo fa dilagare gli USA e l'UCK nei Balcani, e la catastrofe in
Jugoslavia. Così a Kostunica si è chiesto di consegnare Milosevic
(senza il quale in catene gli USA non hanno vinto) in cambio di pace nel Sud (e
di dollari).
Pochi giorni fa, a Belgrado,
i dirigenti socialisti e lo stesso Milosevic mi avevano detto che un arresto
avrebbe significato la guerra civile. La guerra civile, mi pare, forse no. Ma un
gran casino sì.
Nel frattempo si sono aggiunte alla folla
numerosi giornalisti e cameramen.
Si ricorderà che gli
USA avevano imposto al governo il ricatto di un ultimatum: o arrestate Milosevic
entro il 31 marxo, o niente dollari. I prodromi sono stati gli arresti di otto
alti dirigenti del PSS tre giorni fa e il ventilato arresto dell'ex-ministro
degli esteri e vicepresidente del PSS Zivedin Jovanovic. A proposito di
quest'ultimo va notata una curiosa e molto sospetta serie di avvenimenti. Nella
notte tra il 26 e il 27 marzo Televideo trasmette la notizia dell'avvenuto
arresto. Da telefonate a Belgrado apprendo che non è vero niente.
Perchè la tv italiana ha dato questa notizia falsa? Un segnale
commissionato dalla CIA.
Adesso voglio vedere quelli che se ne vengono fuori, dopo aver
bevuto e diffuso tutte le menzogne demonizzatrici CIA e rovesciatele a sinistra,
a pigolare sulle violazioni del diritto, a mugolare che "anche la Nato
è stata cattiva", ridendosela intanto sotto i baffi per l'avvenuta
eliminazione del "dittatore", del residuo di socialismo
reale.
Il fatto è che oggi la si vuol far finita con colui che
è per mezzo mondo, che la pensi come vuole, il simbolo
dell'indipendenza, della sovranità, della libertà, della
resistenza antimperialista jugoslave.
L'incriminazione di Milosevic, dopo la barbarie delle
diffamazioni e distruzioni, ha lo scopo principale di coprire i crimini di
guerra e contro l'umanità di USA e Nato. La sua liquidazione vuole
anticipare il momento in cui i popoli jugoslavi, confrontati con la
realtà della svendita, del tradimento, della fine bulgara del loro paese,
della devastazione sociale, della guerra permanente condotta dai mercenari
afghani degli USA , si daranno una sveglia e tornino a vedere nelle sinistre e
in colui che non si è arreso i punti di riferimento. Uranio e chimica,
intanto, danno una mano alle coscienze.
E' possibile che domenica esca la mia conversazione con
Milosevic sul Corriere della Sera.
Mobilitiamoci.
Fulvio Grimaldi.
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