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G17 (Chossudovski/Israel) (Fwd) [JUGOINFO]




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Date sent:      	Sat, 21 Oct 2000 21:30:12 +0200 (CEST)
From:           	CN La Jugoslavia Vivra' <jugocoord@libero.it>
Subject:        	[JUGOINFO] G17 (Chossudovski/Israel)


Dal sito "Emperor's Clothes" (http://www.tenc.net)

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"Noi vogliamo essere una colonia"

Chi sono questi "esperti" del G-17 che l'opposizione
vuole mettere al potere?
Che faranno Kustunica e Djindjic se prendono il potere
a Belgrado? 
Il loro programma è quello del G-17, gruppo di economisti jugoslavi di 
tendenza FMI pura e dura. Dal passato molto rivelatore.

Michel Chossudovsky & Jared Israel*

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"Noi vogliamo essere una colonia aperta e una società aperta", ha 
dichiarato Veselin Vukotic, coordinatore del G-17, intervistato il 14 luglio 99 
("The News Hour with Jim Lehrer", US Public Television).

Il G-17 ama dare l'impressione di essere indipendente e di orientamento 
jugoslavo. In realtà è finanziato dal "Center for International Private 
Enterprise" che dipende dal "National Endowment for Democracy" (NED). 
Il NED è stato creato nel 1983 per risolvere un problema della CIA. Questa 
finanziava intellettuali e leader di opinione nel mondo, ma, "quando queste 
attività clandestine dovessero essere rivelate, l'effetto sarebbe disastroso", 
sottolineava il Washington Post del 22 settembre 91. 

Il NED fu dunque creato come paravento: "Molte delle nostre attività attuali 
venivano fatte dalla CIA clandestinamente già da 25 anni". 
C'è di più. Gli economisti del G-17 occupano importanti posti in seno alla 
Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale. Se l'opposizione 
"democratica" viene al potere, saranno loro che gestiranno l'economia 
jugoslava, perché il FMI esige sempre che i suoi uomini esercitino le funzioni 
dirigenziali.

Il programma del G-17 contiene le stesse misure distruttive imposte in 
Russia, Ucraina, Bulgaria, Perù e in molti altri paesi. Dapprima l'FMI forza i 
governi a sbarazzarsi delle protezioni sociali: sussidi per vitto o alloggio, 
trasporti o cure mediche gratuite. Poi, attraverso manipolazioni economiche 
e nuove leggi, mette in fallimento le imprese pubbliche e private. E allora 
piccole bande di ladri internazionali possono ricomprarle per niente. 

Vukotic ha licenziato 600.000 lavoratori jugoslavi! 

Il membro più esperto del G-17 si chiama Veselin Vukotic. Nel 1989, 
ministro delle privatizzazioni nel governo Markovic, impose il "Financial 
Operations Act", un piano della Banca Mondiale che liquidò il 50% 
dell'indistria jugoslava! 1.100 aziende eliminate tra il gennaio 1989 e il 
settembre 1990. 614.000 operai licenziati su un totale di 2,7 milioni! Zone 
più colpite: Serbia (soprattutto il Kosovo), Bosnia-Erzegovina e Macedonia. 
Affossamento dei salari, liquidazione dei programmi sociali, esplosione 
della disoccupazione. Ecco Vukotic. 

Che vuole, adesso, tornare al potere. 
In effetti lavora già per il primo ministro montenegrino, che l'ha nominato 
Capo della Commissione per le Privatizzazioni. Su Internet abbiamo 
recentemente scoperto una pubblicità del Ministero del Commercio estero ... 
"Montenegro: si cercano managers del Fondo di privatizzazione". Essi 
potrebbero "ristrutturare" le imprese privatizzate, licenziare i lavoratori e 
vendere i pezzi migliori. Il ministero USA promette che "questo dovrebbe 
essere molto redditizio". 
Nel giugno 2000, nel momento in cui le espulsioni dei Serbi raggiungevano il 
massimo, Vukotic ha richiesto che il Kosovo abbia la sua propria moneta, 
separata dal dinaro jugoslavo!

Vujovic ha messo l'Ucraina in fallimento. 

Altra figura di punta del G-17: Dusan Vujovic, economista pensionato della 
Banca Mondiale. Nell'agosto 2000 ha imposto all'Ucraina un altro 
"pacchetto" devastante. 
Il disastro ucraino era iniziato nell'autunno 94 con la firma di un accordo con il 
FMI. L'Ucraina ha ricevuto un prestito di 360 milioni di dollari, ben poco in 
cambio di quello che gli hanno imposto. Il FMI ha esigito che lo Stato 
cessasse di controllare il tasso di scambio della moneta. Quella è andata a 
picco e il prezzo del pane è aumentato del 300% in una notte. L'elettricità del 
600%. I trasporti pubblici: 900%. Sono stati imposti prezzi in dollari a una 
popolazione che guadagnava 10 dollari al mese. 

Il credito congelato così come il rincaro dell'elettricità hanno distrutto 
l'industria pubblica e privata. Gli speculatori internazionali si fanno avanti.
Il mercato dei cereali è stato deregolamentato e aperto alle svendite degli 
Stati Uniti. Esportatrice di cereali, l'Ucraina è stata ridotta a mendicare un 
aiuto alimentare agli USA e all'Unione Europea. Grazie al FMI l'Ucraina è 
diventata un protettorato americano-tedesco. In rovina.

Grazie a Bogetic e al FMI, il 90% dei Bulgari vivono sotto la soglia di povertà.

Il Dr. Zeliko Bogetic è stato un medico dell'FMI nel momento di numerosi 
trattamenti da choc. Ogni volta il paziente muore. Nel 94-96 egli ha giocato 
un ruolo maggiore per spingere la Bulgaria ad adottare un "programma di 
aggiustamento strutturale". Liquidando tutte le protezioni sociali: controllo dei 
prezzi, sussidio alimentare, alloggiativo e sanitario. 
La povertà è divenuta di massa. Nel 97 le pensioni sono state ridotte a due 
dollari al mese, secondo le statistiche della Banca Mondiale. Che ammette 
che il 90% dei bulgari vive sotto la soglia di povertà.

Cosa significherà per la Jugoslavia l'arrivo al potere dell'"opposizione 
democratica" e le riforme stile FMI? L'applicazione dei metodi che sono stati 
imposti alla Russia, all'Ucraina o alla Bulgaria. 
In Russia i salari sono stati ridotti dell'86% nel primo anno di riforme e 
l'attività economica, già scarsa, è diminuita della metà. Ora,la storia mostra 
che l'FMI è particolarmente spietata verso i paesi che sono stati ribelli.


* Michel Chossudovsky, economista canadese, autore tra l'altro di "La 
Globalisation de la Pauvreté". 

Jared Israël è editore di uno dei migliori siti al mondo sulla Jugoslavia 

(ringraziamo Alessandra per averci fornito la traduzione)

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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

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