[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
risposta a Paola di Trieste
> Dov'e' che la coesistenza di tanti gruppi diventa un problema?
>
> Beh, quando ci si mette di mezzo la paura.
>
> Quando l' "altro" puo' diventare un nemico e farti del male.
Personalmente credo che la paura venga spesso indotta proprio per dividere
le genti. Ti faccio tre esempi (e stavolta ti arrabbierai, mi dispiace):
- Da 50 anni Trieste e' al centro di una ignobile campagna di
disinformazione per quanto riguarda le "foibe"; fino a qualche anno fa la
campagna era portata avanti solo dalle destre e dai settori revanscisti,
oggi e' appoggiata anche da ampi settori del centrosinistra. Il carattere
della campagna e' razzista slavofobo, lo scopo e' tenere aperta la
questione dei confini oppure fare pressione sulla Jugoslavia (oggi:
Slovenia) per la restituzione dei patrimoni confiscati ed altre
concessioni economiche e politiche.
- Alla fine di giugno del 1991 sulle prime pagine dei giornali uscirono
enormi titoloni sulla "aggressione della Armata federale" e persino sul
"bombardamento di Lubiana". Lo scopo di quella campagna di stampa, basata
su notizie non vere (Lubiana non fui mai bombardata) era di giustificare
la secessione della Slovenia, la demonizzazione e lo smembramento della
RFS di Jugoslavia, nell'interesse dell'Occidente e della NATO. La
campagna fu curata da agenzie professionali come la Ruder&Finn.
- Durante i bombardamenti (veri, stavolta) della NATO sulla RF di
Jugoslavia, il signor Filipovic (recentemente liberato dal carcere, sul
quale stai facendo girare parecchia documentazione su questa mailing list)
scrisse reportage inventati sui "crimini serbi" in Kosovo. Dico
*inventati* con cognizione di causa, perche' so che e' finito in galera
proprio per avere inventato notizie atroci, ovviamente mai confermate;
se preferisci possiamo fare insieme una ricerca dettagliata su questo.
Stavolta lo scopo era 1. giustificare i bombardamenti NATO 2. giustificare
la spinta secessionista pan-albanese, pure essa nell'interesse della NATO.
Verso ferragosto (chissa' perche' proprio verso ferragosto) di quest'anno
gli stessi portavoce della NATO hanno ammesso che l'entita' dei "crimini
serbi" era stata esagerata: delle decine di migliaia di morti, scomparsi,
fosse comuni eccetera alla fine risultano meno di tremila morti - di tutte
le nazionalita' abitanti la regione del Kosovo - dei quali non viene
specificato se si trattasse di civili o militari o paramilitari o
terroristi, deceduti nella primavera 1999. Questo a fronte di un migliaio
di morti causati dai bombardamenti NATO - comprese le due colonne di
profughi kosovaro-albanesi che "scappavano nella direzione sbagliata" -,
cui possiamo aggiungere quelli che sono morti e moriranno per tumori
ed altre malattie collegate al bombardamento dei petrolchimici, un altro
migliaio di scomparsi ("lupara bianca") e circa 1100 morti ammazzati
(di *tutte* le nazionalita' presenti in Kosovo) dall'UCK da giugno 1999
fino ad oggi sotto l'occhio benevolo della KFOR.
Andrea
(avvocato del DIAVOLO, cioe' della Jugoslavia, grande e piccola)
PS. di tutte le cose che ho scritto posso riportare le fonti, non le ho
inserite per brevita'.